UE

Fmi: la Grecia in default – Tsipras chiede taglio del debito

30 Giugno 2015

La Grecia spariglia le carte ancora una volta e chiede un terzo piano di salvataggio all’Europa, accompagnata da una quasi integrale accettazione della proposta “last minute” dei creditori internazionali, mentre sul fronte dei pagamenti scatta l’insolvenza tecnica verso il Fondo monetario internazionale. L’Eurogruppo riunito in serata per valutare le richieste del governo di Atene, e aggiornato poco dopo a mercoledì alle 17:30, ha però respinto la contestuale richiesta di proroga del vecchio piano esistente avanzata dal premier greco Alexis Tsipras, confermando così la decisione di sabato scorso. Ne consegue che il piano di salvataggio in corso (2012) si è estinto alla mezzanotte del 30 giugno, senza che la Grecia abbia ricevuto i finanziamenti necessari per onorare la rata di 1,5 miliardi verso il Fondo monetario internazionale in scadenza proprio oggi.

Intanto poco dopo la mezzanotte di martedì, un comunicato dello stesso Fmi ha reso ufficiale ciò che tutti si aspettavano: la Grecia non ha pagato. Il governo di Atene è quindi in default, anche se l’Fmi usa il termine più delicato di pagamenti “in arrears”, in arretrato. Il mancato pagamento di 1,5 miliardi di euro è la più grande insolvenza mai avvenuta nei confronti del Fondo: «La Grecia è adesso in arretrato e può ricevere finanziamenti del Fondo solo dopo aver saldato gli arretrati», ha dichiarato un funzionario. Il Fondo ha anche aggiunto di aver ricevuto una richiesta di dilazione da parte del governo greco che verrà valutata dal consiglio esecutivo nei tempi dovuti. L’insolvenza verso l’Fmi potrebbe innescare un reazione a catena (cross default) che coinvolgerebbe tutto il debito pubblico verso l’Eurozona (195 miliardi) come pure il debito delle banche greche, che stanno ricevendo liquidità dalla Bce per quasi 90 miliardi. Il 20 luglio la Grecia dovrà rimborsare obbligazioni per 3,45 miliardi alla Bce e altre banche centrali dei paesi euro. Se salta questo pagamento, e forse anche prima, l’istituto presieduto da Mario Draghi potrebbe essere costretto per motivo tecnico-legali a richiedere alle banche elleniche di rientrare dall’esposizione, determinando il collasso dell’intero sistema.

Già la giornata di martedì, del resto, aveva riservato non poche sorprese. Nel pomeriggio, infatti, il premier Alexis Tsipras ha risposto alle ultime proposte del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ma lo ha fatto a modo suo: una lettera al presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloen in cui si chiedeva l’intervento del Meccanismo europeo di stabilità (o Esm), noto come “fondo salva stati”. Atene vorrebbe cioè un prestito a due anni e la ristrutturazione del debito del Paese, pari al 180% del Pil. Nell’attesa che il nuovo programma di supporto venga concordato e implementato, Tsipras chiedeva anche la proroga del piano esistente (il salvataggio del 2012) in modo da evitare di trovarsi tecnicamente in default.  Ma la cancelliera Angela Merkel ha subito gelato le attese: non prenderà in considerazione l’ipotesi di un terzo salvataggio per la Grecia prima dell’esito del referendum di domenica prossima. E l’Eurogruppo, come si è detto, si è attestato sulla linea: nessuna proroga del piano esistente, anche perché per molti paesi mancavano i tempi tecnici di ratifica. La riunione dei ministri delle Finanze dell’eurozona è aggiornata alle 11:30 di mercoledì.

Lettera di Tsipras a MES & Eurogruppo

Risposta di Tsipras a Ue-Bce-Fmi su proposta ‘last minute’

La nuova richiesta, un “piano B” tirato fuori dal cassetto a sorpresa, arriva dopo che Tsipras aveva valutato l’offerta “last minute” fatta pervenire ieri dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, accettandola quasi in toto, nel tentativo di raggiungere un accordo prima della mezzanotte di oggi. Quando cioè scade la rata da 1,5 miliardi di euro che la Grecia deve restituire al Fondo monetario internazionale. La proposta conterrebbe diverse concessioni, fra cui l’impegno a ridiscutere il debito greco a ottobre (dilazioni, interessi più bassi e moratoria degli stessi), mentre nella risposta a Juncker vengono chieste delle modifiche su Iva e pensioni.

L’accordo in extremis sul piano proposto da Juncker sarebbe servito a sbloccare la tranche di aiuti e a fornire ad Atene la liquidità per onorare gli impegni col Fondo. In cambio era stato chiesto l’impegno a fare campagna per il Sì nel referendum sul piano dei creditori. Fino a questa mattina Tsipras era apparso irremovibile e deciso ad andare avanti nella sua campagna per il No al referendum, rinviando al dopo-voto la ripresa dei negoziati. A sorpresa, poi, è spuntato il piano B: la richiesta di un nuovo piano di salvataggio con annessa ristrutturazione del debito.

«Una vittoria del no potrebbe significare uscita dall’euro», ha ammesso il premier greco nel corso di un’intervista alla tv pubblica Ert, aggiungendo di non essere un uomo per tutte le stagioni. «Se il popolo greco vuole procedere con i piani di austerità in eterno, piani che ci impediranno di risollevare la testa, noi lo rispetteremo ma non saremo noi a darvi attuazione», ha precisato.

Sulle Borse, intanto, permane una situazione di debolezza anche se il clima è più sereno rispetto a ieri. Le Borse europee hanno chiuso con correzioni più contenute di quelle di lunedì: Milano ha perso lo 0,48%, Francoforte l’1,25%, Parigi l’1,63%, Londra l’1,5 per cento. Si sono fatte sentire anche le agenzie di rating:  Standard & Poor’s ha dichiarato il “defaul selettivo” su quattro banche greche (Alpha Bank, Eurobank, National Bank of Greece, Piraeus), giudizio che implica che il debitore non è in grado di far fronte a una parte dei suoi obblighi di pagamento. L’agenzia Fitch ha tagliato il rating della Grecia, a ‘CC’ da ‘CCC’, giudicando probabile un default anche sul debito in mano ai privati.

Dalle pagine del Financial Times, inoltre, è stato lanciato un appello a favore della Grecia che invita i leader europei a non scrivere “una brutta pagine di storia». L’appello è sottoscritto da noti economisti, fra cui Joseph Stiglitz e Thomas Piketty, dall’ex premier italiano Massimo D’Alema, e da molti altri. «Occorre mettere la Grecia in grado di pagare 1,6 miliardi di euro al Fmi», sostengono i firmatari dell’appello, favorevoli anche a «uno swap del debito con titoli della Bce dovuti in luglio e agosto in cambio di bond dal fondo di salvataggio, con scadenze più lunghe e tassi di interesse più bassi, che riflettano gli inferiori oneri finanziari dei creditori».

 

Scorri per le ultime notizie del giorno

21:05 –  Eurogruppo, il piano di salvataggio in essere scade a mezzanotte

Il piano di salvataggio in scadenza il 30 giugno non sarà prorogato. «È troppo tardi per estendere l’attuale piano di salvataggio», ha dichiarato il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem. Un comunicato dell’Esm ha informato che «il programma greco di assistenza finanziaria dell’Efsf (il meccanismo che ha preceduto il fondo salva stati, ndr) si estingue alla mezzanotte di oggi». La Grecia non riceverà quindi la tranche di aiuti attesi (1,8 miliardi di euro) e non potrà pagare, e lo ha già dichiarato,  la rata dovuta al Fondo monetario internazionale. A questo punto  il governo greco è tecnicamente insolvente, anche se le procedure del Fondo consentono di temporeggiare un mese prima di procedere alla dichiarazione formale di default (“in arrears, in arretrato, nel gergo dell’istituzione di Washington). Il 13 luglio va in scadenza un’altra rata, sempre verso l’Fmi, di 453 milioni, mentre il 20 luglio scadono obbligazioni per circa 3,45 miliardi di euro detenute dalla Bce (2 miliardi) e da altre banche centrali. Gli osservatori ritengono che la dichiarazione di insolvenza non potrà essere rinviata oltre tale data. Sempre che l’Fmi non decida di anticipare i tempi.

20:30 – Nuova proposta greca domani e riunione Eurogruppo aggiornata

Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha dichiarato che la Grecia invierà una nuova proposta domani. L’incontro dei ministri delle Finanze è aggiornato a domani alle 17:30.

16:50 – L’Eurogruppo si riunisce in teleconferenza alle 19

Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo (l’organismo informale che riusce i ministri delle Finanze dei paesi che hanno adottato l’euro) ha convocato una teleconferenza questa sera alle 19 «per discutere la richiesta ufficiale del governo greco ricevuta questo pomeriggio».

15:40 – Il  governo greco chiede ristrutturazione debito mediante ricorso al Meccanismo europeo di stabilità

Tsipras ha scritto al consiglio dei governatori del Mes/Esm (il fondo europeo salva stati) e al presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem proposto un accordo all’eurozona per ristrutturare il suo debito utilizzando i fondi del Meccanismo europeo di stabilità (Esm)

14:28 – Per Berlino  «è troppo tardi per un prolungamento del programma»
«È troppo tardi per un prolungamento del programma» di aiuti alla Grecia, secondo funzionari del governo tedesco. Questioni di tempo e di procedure, non ultimo il passaggio al Bundestag. Quanto alla proposta “last minute” di Juncker, «tutto quello che so è che l’ultima offerta della Commissione europea che io conosca è quella di venerdì della scorsa settimana – ha detto la cancelliera Angela Merkel – Stanotte a mezzanotte scade il programma, io non conosco altri segnali concreti». Ma non sembra esserci una chiusura pregiudiziale, comunque. «Naturalmente anche dopo mezzanotte non taglieremo fili del dialogo, o non saremmo l’Unione europea», ha aggiunto la cancelliera tedesca.

14:00 – Tsipras pronto a volare a Bruxelles (smentita)

Secondo i media greci, il premier greco Alexis Tsipras sarebbe disposto accettare l’ultima offerta fatta dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e sarebbe in procinto di volare a Bruxelles. La tv greca Mega ritiene che il sì dipende dalla presenza di un riferimento alla rinegoziazione del debito.  Più tardi, tuttavia, fonti governative hanno smentito che il premier greco parta in giornata per la capitale belga.

13:30 – Varoufakis: «Non paghiamo rata Fmi» – Portavoce Ue conferma ripresa contatti Tsipras-Juncker

Mentre il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha dichiarato che non pagherà la rata Fmi in scadenza alla mezzanotte di oggi, un portavoce della Commissione Ue conferma che nella notte di ieri ci sono stati nuovi contatti tra  Tsipras e Juncker. Secondo la televisione greca, il governo di Atene sta per inviare la sua risposta a Bruxelles.

12:30 – Una vignetta che riassume bene il sentiment di questi giorni

 

vignetta greca

 

11:54 – Il Governo greco sta valutando l’offerta last minute della Commissione Ue

Secondo il quotidiano finanziario greco Kathimerini, il governo greco starebbe valutando la proposta “last minute” dei creditori , avanzata ieri dal presidente della Commissione Ue Juncker, e che era stata inizialmente rifiutata dal premier Tsipras. L’offerta conterrebbe un’apertura sulle pensioni, sull’Iva e l’impegno a rinegoziare il debito a ottobre, con eventuale allungamento delle scadenze, una riduzione degli interessi da pagare sui bond detenuti dai creditori europei e una contestuale moratoria degli stessi. Si tratterebbe di un miglioramento in direzione delle richieste greche ma non è chiaro se ci siano delle concessioni aggiuntive rispetto al documento reso noto domenica scorsa dal presidente della Commissione Juncker  (Bozza proposta Istituzioni alla Grecia), che fotografava lo stato delle trattative alle 20 di venerdì 26 giugno.

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11:30 – Atene, Dopo Syriza stasera in piazza il fronte del Sì al referendum
Dopo la manifestazione di ieri per il No al referendum, che ha visto accorrere migliaia di sostenitori di Syriza, il partito del premier Tsipras, stasera ad Atene scenderanno in piazza Syntagma, davanti al Parlamento, i sostenitori del Sì agli accordi con i creditori internazionali. Lacampagna Menoume Evropi (Restiamo in Europa) è promossa da Nea Demokratia (conservatori), Pasok (socialisti) e dal movimento europeista To Potami.

10:03 – Il ministro dell’Economia Padoan: «Massimo rispetto per il referendum»
«L’Italia lavorerà perché l’Eurogruppo abbia un rapporto positivo con il governo greco qualunque esso sia», ha detto il ministro dell’EconomiaPier Carlo Padoan. «Massimo rispetto per la decisione del popolo e del governo greco, l’aspettiamo».

10.00 – Da domani pensioni pagate in contanti – Tetto prelievi più basso?
Anche se le banche restano chiuse fino al 6 luglio incluso, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha annunciato che da domani circa 1.000 filiali bancarie verranno aperte per consentire di pagare le pensioni a chi non ha carte di debito.  I pensionati potranno ritirare fino a 120 euro questa settimana. Circolano tuttavia voci che il tetto di prelievo di contanti stabilito in via generale per tutti gli altri correntisti possa essere abbassato dagli attuali 60 euro a 20 euro al giorno.

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