UE
Niente procedura d’infrazione per l’Italia
Oggi la Commissione Europea ha ritirato il suo parere positivo verso l’avvio di una procedura d’infrazione ai danni dell’Italia.
Già negli scorsi giorni, durante il Consiglio dei ministri di questo lunedì, il governo aveva approvato una serie di misure per porre un argine al deficit eccessivo dell’Italia, di fatto andando incontro alle richieste della Commissione Europea e varando quella che può essere definita come una manovra correttiva.
Per evitare la procedura, saranno impiegati circa 7,6 miliardi, ottenuti tra risparmi, maggiori entrate e tagli.
In seguito a questo cambio di direzione, la Commissione Europea ha deciso di non raccomandare l’apertura della procedura contro l’Italia, ritenendo che le modifiche siano idonee a coprire il buco del 2019 e in parte il disavanzo del 2018. In questo modo, il governo punta a riportare il deficit dal 2,4% al 2,04% del PIL.
Sembra quindi rientrato l’allarme lanciato a maggio dalla Commissione, che aveva ventilato l’ipotesi di una procedura d’infrazione ai danni dell’Italia a causa dell’aumento eccessivo del debito pubblico, che rischiava al 133,7% del PIL, e del deficit annuale, che avrebbe potuto salire al 3,5% del PIL entro il 2020.
Tuttavia, il problema potrebbe riproporsi ad ottobre, quando il governo italiano dovrà presentare la manovra di bilancio per il 2020. Per allora, però, la materia sarà di competenza della nuova Commissione Europea.
Devi fare login per commentare
Accedi