UE

NextGen, una grande occasione per la manifattura più pulita d’Europa

16 Gennaio 2021

Ieri, venerdì 15 gennaio, sul canale YouTube del Centro Studi Grande Milano si è svolto un nuovo incontro del ciclo Assaggi di Futuro dal titolo Contrastare la crisi economica e preparare la ripresa con l’Europa.

A discutere sul tema sono stati Irene Tinagli, presidente della Commissione dei problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, e Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo. Al centro della discussione, un futuro possibile nel contrasto alla crisi economica per il rilancio dell’industria e dell’occupazione con l’Europa.

«L’Italia ha beneficiato ampiamente delle iniziative europee: senza il programma di acquisti della Bce e le aspettative di ripresa e rilancio dell’economia alimentate dal programma di Next Generation EU, la percezione circa la sostenibilità del debito pubblico italiana si sarebbe fortemente deteriorata in presenza della attuale recessione», ha dichiarato Gregorio De Felice.

Secondo De Felice il programma di Next Gen Eu è delineato in modo particolarmente positivo per l’Italia. «La componente dei sussidi a fondo perduto è destinata ad accrescere la robustezza della nostra economia, ad aumentare la produttività e il potenziale di crescita attraverso un piano di riforme ad ampio raggio. Next Gen EU destina all’Italia circa il 28% delle risorse complessive, a fronte di un peso dell’economia italiana nella UE del 13%. Questi fondi devono servire da un lato a rilanciare gli investimenti e dall’altro a recuperare i ritardi dell’economia italiana. Non dimentichiamo che nel 2019 – prima della crisi pandemica – l’Italia presentava ancora un gap di crescita del 2,9% rispetto al 2008, mentre la Germania lo superava del 14,1%, la Francia dell’11,4% e la stessa Spagna, che aveva subito come noi la crisi del debito sovrano, del 6,7%».

L’Italia potrà giocare un ruolo di rilievo soprattutto sulla transizione ambientale, le linee guida di Next Generation riguardano in modo particolare quest’aspetto, spiega De Felice. «Negli Stati Uniti, la vittoria di Biden implicherà un forte impegno della Amministrazione americana nella lotta al cambiamento climatico. Il 14° piano quinquennale cinese, approvato a fine ottobre 2020, ha obiettivi aggressivi in termini di riduzione delle emissioni. Nei prossimi anni avremo una crescente domanda di prodotti e servizi “verdi” (nell’agro-alimentare, nella bioeconomia, nell’edilizia verde, nell’abbigliamento, nella componentistica auto e nella meccanica). L’Italia ha l’industria manifattura meno inquinante di Europa assieme alla Germania e una ricca dotazione di brevetti per la sostenibilità ambientale».

Infine, «il piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) potrà coinvolgere ingenti capitali privati, che sono già disponibili come mostra il forte incremento dei depositi bancari (aumentati di 128 miliardi nei dodici mesi terminanti a novembre). Nell’acronimo PNRR, oltre a “ripresa” e “resilienza” è implicita una terza R, quella delle “riforme” necessarie per incrementare la produttività di alcuni settori (pubblica amministrazione, sistema scolastico, sistema giudiziario)».

L’Italia ha una opportunità storica da cogliere che può rafforzare la ripresa economica, accelerare il potenziale di crescita, permettere uno sviluppo più equo e inclusivo.

 

 

 

 

 

 

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.