UE

Macron in visita a Berlino per avviare il rilancio dell’Unione Europea

16 Maggio 2017

La visita di Emmanuel Macron di lunedi a Berlino è stata la prima missione ufficiale all’estero del neo Presidente. Appartiene alla prassi dei buoni rapporti bilaterali tra i due Paesi. Macron non era comunque uno sconosciuto in Germania per il suo passato ruolo di ministro. Con la Cancelliera ha discusso il suo progetto di riforma e rilancio dell’Europa. Macron fino alle elezioni di giugno non ha però ancora in Francia un Governo per realizzarlo, né peraltro Angela Merkel, per quanto rafforzata dopo le elezioni in Nord Reno-Vestfalia, poteva prima del 24 settembre fargli concessioni senza porre a rischio i consensi di parte del suo elettorato.

 

Rilanciato l’asse Parigi-Berlino
Quindi era previsto che nella conferenza stampa comune di poco meno di mezz’ora non ci sarebbero state altro che dichiarazioni di massima. E così pareva ad ascoltare in apertura la dichiarazione di Angela Merkel che “vuole lavorare in modo stretto con fiducia ed amichevole” col neo Presidente francese. Ma poi è emerso qualcosa in più nella volontà di rafforzare e rinvigorire i rapporti bilaterali e rilanciare l’asse Parigi-Berlino. Gli interessi tra Germania e Francia, ha sottolineato la Cancelliera, sono legati nel modo più stretto. “La Germania starà bene solo fintanto che l’Europa sarà in buona salute e l’Europa può andare bene sono se c’è una Francia forte ed a questo mi sento, e posso dirlo per tutto il Governo, obbligata” ha dichiarato.

 

Incontro interministeriale Francia Germania a luglio
Macron ed Angela Merkel hanno quindi preannunciato per luglio un incontro a livello interministeriale tra i due Paesi con cui dare impulso a nuovi progetti e reso noto di avere concordato un’agenda per un cammino di medio termine comune sui progetti europei di salvaguardia dell’Eurozona, rendendola più profonda e coerente, così come nel settore della politica fiscale. Entrambi hanno inteso porre l’accento anche su una politica di difesa ed estera comune, affinché l’Europa divenga più visibile. Anche la burocrazia dev’essere abbattuta perché per l’opinione pubblica l’Unione Europea è troppo lenta nei processi decisionali e non abbastanza incisiva.
I punti principali dello scambio di vedute odierno sono stati tre: la direttiva sul mercato comune dei servizi (96/71/EG), il nuovo sistema europeo di asilo e le questioni di reciprocità negli scambi commerciali perché si creino e siano assicurati i posti di lavoro.

 

Rafforzare l’Europa per frenare i populismi
Macron ha ricordato che è stato eletto il 7 maggio con un programma filo europeista ed aperto alla collaborazione franco-tedesca ma anche sottolineato di avere ben presente la protesta uscita dalle urne. “Abbiamo bisogno di maggior efficienza e tutela per i nostri popoli verso i diversi sviluppi nel Mondo. Io ho il difficile compito di portare a termine le riforme di cui ha bisogno la Francia in campo economico, sociale e dell’istruzione” ha dichiarato “la Francia è l’unico Paese europeo che non ha saputo risolvere il problema della disoccupazione massiccia negli ultimi trent’anni.” Oltre ai temi citati da Angela Merkel, Macron ha ricordato anche di auspicare sviluppi bilaterali verso un’economia digitale ed anche in campo fiscale, e nel settore dell’istruzione. A quest’ultimo riguardo ha indicato di voler reintrodurre le classi bilingui in Francia da settembre.
Angela Merkel ha auspicato che dall’incontro delle idee tra Francia e Germania scaturirà una simbiosi che potrà giovare a tutta l’Europa, ed indicato che può immaginarsi l’adozione dell’elemento della reciprocità negli scambi commerciali; di armonizzare i diritti tributari delle imposte alle imprese; parlare di esperienze di best practices nelle assunzioni di lavoro e nelle qualificazioni dei giovani.

 

Reciprocità negli interscambi commerciali
Macron ha smentito di credere al protezionismo come Trump, ma anzi di essere un fautore della libertà dei commerci e delle regole della concorrenza, ma ha sottolineato che “non dobbiamo neanche essere ingenui, se le imprese sono colpite dal dumping condotto da imprese straniere e l’Europa non le aiuta, si uccide l’UE. Ci dobbiamo impegnare per la reciprocità.”
Macron è anche dell’idea che la Germania ha un surplus troppo forte negli scambi commerciali con la Francia e con gli altri partner Europei, cioè esporta più di quanto non importa. Per riequilibrare le differenze la Germania dovrebbe fare più investimenti in infrastrutture al suo interno. Su questo punto trova il pieno consenso nel programma elettorale di Martin Schulz, ma anche Wolfgang Schäuble pare essere possibilista. Nella conferenza stampa però il tema non è stato apertamente sollevato.

 

Bilancio europeo
Il Presidente francese si augura la creazione di un bilancio europeo comune eseguito da un Ministro delle finanze europeo sotto il controllo di un parlamento della Eurozona (non tutti i Paesi UE hanno adottato l’euro e sono nell’Eurozona). Questo consentirebbe di introdurre maggiore flessibilità negli investimenti nelle economie più depresse, contemperando il rigore della parità di bilancio.
A chi gli ha chiesto se la sua idea di un bilancio europeo non sia una duplicazione del piano Juncker sugli investimenti ha risposto che il piano del Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker non ha l’elasticità di un bilancio, ma è solo un sistema di finanziamento a lungo termine basato sulla concessione di crediti per finanziamenti economici attraverso la banca europea per gli investimenti, è utile ma non è un bilancio, non è denaro fresco, ma fondi che già c’erano. Quello che l’UE necessita è una politica di investimenti decisa, sia statale che privata, “dobbiamo portare nuovo denaro ed avere quindi gli strumenti di bilancio. Questo comporta convergenze e regole e vere riforme strutturali”. Per Macron non è però per la messa in comune di debiti passati, perché porterebbe ad una politica di irresponsabilità. Si devono però sviluppare meccanismi di investimento per il futuro. Più integrazione per il futuro ma non una messa in comune per il passato.
La precisazione è valsa a sopire le ansie tedesche perché si attribuisce a Macron di voler istituire degli Euro Bond, cioè dei titoli di Stato Europei per i quali tutti gli Stati dell’area Euro debbano garantire insieme, cosicché gli Stati più forti economicamente aiuterebbero i più deboli. Macron non ha esplicitamente escluso di auspicare la loro introduzione, ma ha escluso che debbano servire a far fronte ai debiti già contratti. L’idea ha fin qui trovato l’aperto rifiuto dell’attuale Governo tedesco che non vuole correre il rischio di accollarsi i debiti degli altri.

 

Possibile cambiare i trattati
Il Ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel (SPD) intervistato il 7 maggio, la sera in cui Macron vinse le elezioni, espresse un consenso di massima per il progetto di un bilancio dell’Eurozona. Lo stesso ha fatto il candidato cancelliere Martin Schulz nel programma politico della ARD Farbe bekennen di lunedì 15 maggio. Il Ministro delle Finanze Wolfgang Schauble (CDU) ha però già detto in passato che il progetto è interessante ma prematuro prima che non venga realizzato maggior equilibrio tra le finanze europee. È probabile però che dopo le elezioni la Germania sia più duttile per non lasciare spazio alle forze populiste. Lo ha fatto trasparire il possibilismo di Angela Merkel di rivedere i trattati se necessario. Ad una domanda diretta di un giornalista francofono infatti Angela Merkel ha ammesso che per realizzare un bilancio nell’Eurozona come ha proposto Macron “dal punto di vista tedesco è possibile cambiare i trattati se fa senso”, ed ha riconosciuto che in tal caso sarebbe necessario “ma prima vogliamo lavorare su cosa dobbiamo fare e poi quando saranno necessarie modifiche dei trattati sarò pronta a farle. Tutto il mondo cambia … e se c’è un perché … la Germania sarà senz’altro pronta”. Macron a sua volta ha ricordato che la questione della modifica dei trattati per lungo tempo era un tabù francese ma che per lui non lo è, “mi auguro un’agenda che apra prospettive nell’Eurozona e se nel corso del cammino sono necessari nuovi trattati siamo pronti, quello che conta è la struttura politica e lo scopo del tutto e non le modalità”.

 

Un’Europa forte contro i populismi
Rispondendo ai giornalisti Macron ha detto che si c’è bisogno di un rapporto stretto tra Francia e Germania, l’ascese dei populismi è una conseguenza diretta di gruppi della popolazione che hanno dubbi verso una globalizzazione incontrollata “viviamo in un momento storico difficile e c’è bisogno di una nuova fondazione”. Macron non si è nascosto che in Francia ci sarà bisogno delle riforme anche per ristabilire poi la fiducia della Germania e che la Cancelliera dovrà successivamente esercitare un’opera di convinzione verso l’opinione pubblica tedesca, ma ha indicato che “entrambi siamo convinti che abbiamo bisogno di risultati a breve ma anche che sono necessarie modifiche profonde e veramente una nuova fondazione dell’Europa”. Angela Merkel ha preso la palla al balzo ed evidenziato che “le elezioni in Olanda ed in Francia” hanno mostrato ai tedeschi “quale tesoro abbiamo nell’Europa” ed ha parlato di “momento molto sensibile della storia che dobbiamo ora usare per fare qualcosa che sia compreso dalla gente come un rafforzamento dell’Europa”. Il Presidente francese ha soggiunto che “non avremmo né pace, né libertà, né benessere senza l’Europa”.

 

Adesso occorrono risultati
A cuore di Macron è soprattutto però l’instradamento di una riforma profonda dell’Eurozona. “Il nostro rapporto ha bisogno di fiducia ma anche di risultati concreti” ha rimarcato “il tandem franco-tedesco ha bisogno di molto pragmatismo sia a breve che a medio termine per l’Unione Europea e l’Eurozona ed io sarò da parte mia sempre un partner aperto e diretto”.
Commentando l’entusiasmo che ha accompagnato fuori dal Cancellierato la sua visita, Macron ha osservato che ci “obbliga a risultati ed aprire nuove prospettive” e che si augura che tra cinque anni quando rincontrerà la Cancelliera (un viatico per la rielezione di Angela Merkel passato inosservato) “ci sia la stessa quantità di gente, od anche di più gente perché abbiamo ottenuto dei risultati”. Anche Angela Merkel ha riconosciuto “che questa magia dura solo se ci sono risultati” e in favore del suo interlocutore ha detto che “darà con tutta la sua forza il suo appoggio” perché le persone possano guardare con ottimismo, felicità ed apertamente verso il futuro in Francia.

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