UE
L’Europa alla prova della Difesa comune
I ministri della Difesa dell’EDA, l’Agenzia Europea della Difesa, riuniti il 17 maggio a Bruxelles hanno approvato l’istituzione di un hub per l’innovazione della difesa dell’Unione europea (HEDI). L’hub dovrebbe rafforzare le attività di innovazione esistenti dell’Agenzia ma ne avvierà anche di nuove, in stretta collaborazione con gli stati membri e le parti interessate dell’Ue. La decisione arriva dopo che la bussola strategica per la sicurezza e la difesa, approvata a marzo, prevedeva la creazione di un tale Hub nel 2022.
L’obiettivo dichiarato della riunione è di razionalizzare e rendere efficiente la difesa europea. Come ha sottolineato di recente il presidente del Consiglio Draghi, ad oggi il sistema di difesa europeo è caratterizzato da eccessiva frammentazione, con oltre 140 sistemi d’arma, e l’assenza di linee comuni sulle principali aree di sviluppo del settore: difesa cibernetica, difesa spaziale, sistemi di difesa terrestri, marini e aerei. Il richiamo dell’alto rappresentante per la sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, non è casuale: “Gli europei dovranno spendere insieme per la difesa, perché solamente così riusciremo a spendere meglio. Se tutti gli stati membri incrementano separatamente i loro finanziamenti per la difesa, rischiamo di sprecare queste risorse”, ha detto Borrell. “A breve termine dobbiamo aumentare le nostre forniture militari, e a lungo termine dobbiamo rafforzare e ammodernare le nostre queste capacità. La guerra in Ucraina ci ha svegliati tutti e ha mostrato che il divario tra quello che dovremmo avere e quello di cui abbiamo bisogno deve essere colmato”.
Alla riunione ha partecipato il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini secondo cui la priorità politica dell’Unione europea in questo settore è “attuare rapidamente la Bussola strategica, attraverso il Piano di implementazione militare. Il documento definisce una roadmap che indica tempi, obiettivi e azioni che impegnano anche gli Stati membri, identificando una serie di strumenti per rafforzare l’efficacia delle missioni europee. “La nostra credibilità passa anche attraverso la capacità di perseguire questi obiettivi in maniera efficace”, ha affermato il ministro, specificando come a questo punto dei lavori “occorra concentrarsi sulle priorità in quei settori che consentiranno all’Europa di operare con maggiore prontezza e, se necessario, anche in autonomia. Certamente attraverso l’istituzione di una credibile capacità di dispiegamento rapido (Eu Rapid Deployment Capacity), ma procedendo anche nel definire le strategie a livello Ue di sicurezza marittima, spaziale, aerea e cyber, e infine potenziando la cooperazione industriale”.
Non poteva mancare un focus sul conflitto in Ucraina. In videoconferenza il ministro della difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha ringraziato per il sostegno e ha chiesto di continuare a sostenere il paese aggredito. Un appello che non è caduto nel vuoto con la Commissione europea pronta a proseguire nel sostegno alle forze armate ucraine con invio di armi e supporto su spese sostenute dagli stati membri attraverso gli stanziamenti dell’European Peace Facility e con un fondo per l’approvvigionamento comune. “Il rafforzamento dell’Unione europea e della Nato”, ha spiegato Guerini “è il deterrente più efficace nei confronti delle azioni lesive del diritto internazionale condotte dalla Russia. Il nostro obiettivo è di consentire all’Ucraina e al suo popolo la legittima difesa. Un impegno che non può essere disgiunto dallo sforzo diplomatico che in ogni sede stiamo conducendo per il cessate il fuoco e l’avvio dei negoziati di pace”.
Sulle prospettive di medio e lungo periodo l’hub per l’innovazione fungerà da piattaforma per stimolare, facilitare e sostenere la cooperazione sull’innovazione nel settore della difesa tra gli stati membri, garantendo al contempo sinergie con le attività correlate della Commissione europea, in particolare il programma di innovazione della difesa dell’Ue, e la coerenza dei risultati con le iniziative di innovazione della NATO come il Defence Innovation Accelerator for il Nord Atlantico (DIANA).
Il ministro della difesa olandese ha anche annunciato che i Paesi Bassi assumeranno il ruolo di facilitatori per lo sviluppo della cosiddetta ‘area di interesse’ sulla mobilità militare rafforzata. Gli stati membri dovrebbero infatti concentrare la cooperazione su sei aree di interesse specifiche: Main Battle Tanks (MBT); Sistemi di soldati; Navi di superficie di pattuglia; Sistemi di contraerea autonomi; Applicazioni di difesa nello spazio; Mobilità militare. In qualità di facilitatore, i Paesi Bassi intendono collegare i punti su una serie di argomenti che fanno parte della mobilità militare, con un focus specifico sullo sviluppo delle capacità.
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