UE
La zona euro e la domanda di liquidità nelle fasi critiche
Per affrontare la crisi finanziaria del 2008, la Banca centrale europea (BCE) decise di generare liquidità in eccesso nell’infrastruttura bancaria della zona euro passando da un sistema ad aste di aggiudicazione ad un sistema di piena aggiudicazione degli importi richiesti dagli istituti di credito, allo scopo di ridurre i tassi di interesse sui prestiti. Le banche chiedevano (e ancora oggi chiedono) più di quanto fosse necessario e il meccanismo così creato manteneva i tassi sui prestiti bassi: vedasi i mutui. La politica monetaria espansiva della BCE fatta di immissione di nuova liquidità nella zona euro prosegue, anzi di recente è stata intensificata per fare fronte alla crisi economica in atto e sostenere così gli stati contro speculazioni sui tassi di interesse sui titoli di stato. La BCE ha infatti deciso di potenziare il suo programma d’acquisto di titoli pubblici e privati con un nuovo programma denominato Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP). Una politica monetaria potente, ma quale influenza esercita sul prezzo dell’euro e quale la sua influenza sull’economia reale? Partiamo dall’influenza sul prezzo.
La stampa di nuova moneta euro e l’influenza sul prezzo
L’immissione di euro da parte della BCE non è un invio diretto della carta moneta ad imprese e famiglie, in quanto altrimenti si tratterebbe di una politica fiscale, ma viene invece emessa in funzione dell’acquisto di titoli di stato e di prestiti alle banche per apportare all’economia reale i benefici descritti in precedenza, cioè attraverso prestiti a imprese e persone. C’è però un ulteriore effetto dovuto alla stampa di nuova moneta e si chiama eccesso di domanda, che ha come conseguenza la svalutazione dell’euro nei confronti delle valute straniere per favorire le esportazioni. Ciò significa che chi fa trading sul forex, a seguito del programma PEPP dovrà attendersi un calo del prezzo dell’euro almeno per tutto il 2020, come la BCE aveva spiegato nel comunicato ufficiale di presentazione del programma PEPP. Rimane inoltre da tenere presente che la svalutazione perdurerà per tutto il tempo in cui la nuova liquidità resterà in circolazione nel sistema monetario dell’eurozona. Ovviamente non bisogna attendersi un calo costante e repentino dell’euro nei confronti del dollaro o del franco svizzero, oppure della sterlina britannica, ma un potenziale moderato calo su cui però influiscono come sempre molte altre variabili, comprese quelle puramente speculative. Per fare un esempio concreto, guardando al cambio euro contro dollaro, potremmo attenderci un euro che continuerà ad aggirarsi intorno alla parità contro il dollaro o a valere lievemente di più, ma non molto oltre.
L’impatto della nuova liquidità sull’economia reale
Che impatto avrà sull’economia reale l’immissione di nuova liquidità? Come spiegato in apertura del precedente paragrafo, la stampa di nuovo euro non verrà immesso direttamente nei portafogli dei cittadini o delle imprese europee come arditamente ha suggerito Il Sole 24 Ore non molto tempo fa. L’immissione di nuova liquidità nel sistema bancario della zona euro servirà alle banche per finanziare attività produttive, prestiti domestici e mutui a tassi sempre più bassi, così da stimolare gli investimenti di cui l’economia reale dovrebbe beneficiare con una crescita generalizzata della ricchezza nell’area euro.
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