UE
La protervia estremista di Schäuble
Fresco di nomina come presidente del Bundestag, Wolfgang Schäuble sta approfittando del suo ruolo non esecutivo per togliersi i guanti e dire quello che pensa senza filtri. In realtà la proposta di riforma del Fondo di Stabilità Europeo (ESM) che oggi sta suscitando tale indignazione nel nostro Paese – già sensibilizzato peraltro dalle attenzioni non proprio materne della BCE in tema di crediti deteriorati – non è nuova e circola informalmente da mesi negli ambienti della Commissione.
Secondo la cura Schäuble, l’ESM deve trasformarsi de facto nella Troika, con procedure però più snelle e meno ingabbiate dalla diplomazia intergovernativa e dalla presenza ingombrante del Fondo Monetario Internazionale.
Al di là di una retorica provocatoria (citare il whatever it takes di Draghi non è casuale), il meccanismo è semplice: la richiesta di un intervento dell’ESM implicherebbe per il Paese in difficoltà un’immediata moratoria degli interessi sul debito, l’applicazione di una dura austerity e l’innesco di un countdown che condurrebbe alla ristrutturazione automatica del debito, con imposizione di forti perdite ai creditori privati. Sostanzialmente il Fondo Salva-Stati protegge se stesso per cercare di erogare il meno possibile ai richiedenti.
Per il resto, Schäuble ritiene con protervia che il Fiscal Compact sia l’unica medicina buona a curare tutte le disfunzioni dell’Eurozona. Qualsiasi intervento che implichi un trasferimento di risorse dal centro alla periferia provocherebbe ulteriori danni alla competitività dell’Eurozona. Si tratti dell’assicurazione europea sui depositi, cioè un atto dovuto sancito dai Trattati sull’Unione bancaria su cui la Germania sta ponendo impunemente un veto da anni, o di un assicurazione minima contro la disoccupazione, nulla cambia.
Più che un position paper, il documento di Schäuble va considerato un proclama politico estremista, che fa a pezzi il pur non esaltante percorso di riforme indicato da Macron alla Sorbona. Poco importa che il Presidente francese abbia fatto retromarcia sull’idea di un debito europeo unico a rischi condivisi. Schäuble affossa ogni alternativa allo status quo, tra cui quella promossa dalla BCE – niente affatto pro-periferia – degli European Safe Bond, titoli di debito cartolarizzato emessi a livello europeo dove ogni Paese è responsabile dei propri rischi.
Chissà dunque come Herr Schäuble prenderebbe l’idea di riformare il Fondo Salva-Stati, ma in senso realmente progressivo: come ho proposto (nel vuoto assordante di un panorama nazionale troppo impegnato a discutere le iniziative tedesche) sul Corriere e sul Wall Street Journal, l’ESM dovrebbe farsi garante del debito pubblico di tutta l’Eurozona in cambio del pagamento a prezzo equo di mercato delle garanzie. Forte di un capitale enormemente potenziato, l’ESM dovrebbe poi rilanciare gli investimenti su larga scala emettendo come da prassi consolidata bond a basso rendimento sul mercato. Non credo che Schäuble sarebbe troppo entusiasta.
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