Clima

La Iea suggerisce come ridimensionare le importazioni di petrolio russo

24 Marzo 2022

L’Agenzia internazionale dell’energia stila un decalogo per risparmiare quasi 2,7 milioni di barili giornalieri nel giro di pochi mesi

L’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), ha diffuso un report dettagliato in cui suggerisce un vero e proprio decalogo da seguire per ridimensionare di molto il flusso di importazioni del petrolio dalla Russia. Costringendo, in questo modo, il governo dell’ex Unione Sovietica a perdere le ingenti entrate economiche provenienti dalla vendita del greggio, utili a mantenere e riarmare l’esercito dispiegato in terra ucraina per combattere una guerra ignobile.

I calcoli effettuati dalle Iea, coinvolgerebbero tutti gli Stati membri della stessa Agenzia internazionale, laddove ottemperassero al decalogo la totalità dei cittadini che li abitano, facenti parte della Unione Europea, del Regno Unito, degli Usa, Giappone, Australia, Svizzera e Turchia. Basti pensare che, solo nel 2021, l’intera comunità europea ha acquistato dalla Russia quasi 2,5 milioni di barili, al giorno.

Il promemoria considera un dato inopinabile. E cioè che, i sistemi economici più sviluppati, costituiscono la gran parte della domanda di petrolio su scala mondiale. In particolar modo proveniente dal comparto dei trasporti. Se tutti i Governi delle Nazioni interessate, predisponessero misure attuative per alleggerire i consumi di tutte le attività che gravitano intorno al petrolio, si riuscirebbero a risparmiare almeno 2,7 milioni di barili quotidiani, entro un lasso di tempo pari a 4 mesi. Sostanzialmente, un flusso di poco superiore a quello riguardante le importazioni tra Unione Europea e Russia. Non solo, una ristrutturazione dei piani di consumo petrolifero, equivarrebbe ad una importantissima svolta nella lotta al cambiamento climatico ed all’inquinamento atmosferico, giunto ormai ai suoi picchi apicali.

 

 

 

Le misure suggerite dalla Iea in concreto

 

 

 

Innanzitutto, una riduzione dei limiti di velocità sulle autostrade di almeno 10 km/h. Questa misura consentirebbe di risparmiare circa 290 mila barili di petrolio al giorno solo per le auto, e altri 140mila barili per i  camion; poi un altro intervento fattibile, sarebbe quello di mettere in pratica il telelavoro, almeno tre giorni alla settimana, se possibile, che produrrebbe un risparmio di 500 mila barili al giorno; e ancora, lasciare le auto nelle città almeno la Domenica, consentirebbe un alleggerimento dei consumi di altri 380 mila barili al giorno; promuovere la micromobilità, attraverso le passeggiate e l’uso della bicicletta, o offrendo l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico con prezzi più accessibili per chiunque, farebbe risparmiare altri 330 mila barili quotidiani; consentire alle auto private di accedere alle strade dei grandi centri urbani, permetterebbe altri 210 mila barili al giorno risparmiati; ricorrere al car sharing, consentirebbe di ridimensionare anche il carburante impiegato, risparmiando fino a 470 mila barili ogni giorno. E poi, se i camion merci mettessero in pratica una guida maggiormente consapevole, si andrebbero a risparmiare ancora 320 mila barili al giorno. Così come pure l’utilizzo di treni notte ad alta velocità, al posto degli  aerei, consentirebbe di alleggerire il fabbisogno di petrolio giornaliero di altri 40 mila barili. Provando a limitare al minimo i viaggi aerei, e dove possibile, scegliere modalità di trasporto alternativi, con un risparmio di ulteriori 260 mila barili ogni giorno. Infine, rendere maggiormente sicuri ed efficienti i veicoli elettrici, i quali permetterebbero di risparmiare all’incirca 100 mila barili al giorno.

” Di fronte all’emergente crisi energetica globale innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, le azioni pratiche dei governi e dei cittadini nelle economie avanzate possono ottenere riduzioni significative della domanda di petrolio nel giro di pochi mesi, riducendo il rischio di una grave crisi dell’offerta. Questi sforzi ridurrebbero i contraccolpi dei rincari dei prezzi sui consumatori di tutto il mondo, diminuirebbero i danni economici, ridurrebbero i ricavi petroliferi della Russia e aiuterebbero a spostare la domanda di petrolio verso un percorso più sostenibile“, scrive  l’Agenzia Iea, nel suo report diffuso di recente.

 

 

 

 

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