UE
La Grecia propone il passaporto vaccinale
Il Consiglio europeo di giovedì 21 gennaio discuterà, fra le altre cose, dell’introduzione di un passaporto vaccinale. Nella proposta avanzata in una lettera dal primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis con lo scopo di rilanciare il turismo, l’idea di un documento standardizzato a livello europeo per consentire di viaggiare liberamente o comunque con meno restrizioni nell’Unione a chi a ricevuto il vaccino anti COVID.
Se il presidente del Consiglio Ue Charles Michel è favorevole all’introduzione di una sorta di ‘passaporto vaccinale’ per tornare a viaggiare liberamente, altri paesi frenano considerandolo prematuro. “E’ un tema delicato in molti Paesi ma va affrontato”, ha affermato Michel. “Penso che anche fuori dall’Ue ci stiano pensando”, ha aggiunto.
“Abbiamo già avuto la possibilità nelle ultime settimane di avere conversazioni informali con i leader europei”, ha spiegato Michel a proposito della proposta formulata dalla Grecia. Rispondendo ad una domanda, il presidente del Consiglio Ue non ha escluso che si arrivi ad un certificato di vaccinazione senza il quale non si potrà viaggiare, ma ha precisato: “So anche che questo argomento è delicato in molti Paesi europei, perché alcuni di loro avranno l’impressione che con un tale certificato di fatto decideremmo che la vaccinazione e’ obbligatoria, mentre molti Paesi pensano che sia meglio se la vaccinazione rimane volontaria”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “dobbiamo cercare il più possibile di costruire un’unità’ europea anche sulle questioni difficili”. Per Michel “dobbiamo essere coraggiosi durante le prossime settimane, mesi”, e “la campagna di vaccinazione è la priorità assoluta”
La Francia, così come la Germania, al contrario è riluttante sulla proposta di istituire un ‘passaporto vaccinale’ comunitario, ritenendolo prematuro e che l’argomento non debba essere discusso nella videoconferenza del Consiglio Europeo. “Siamo molto titubanti”, ha dichiarato il sottosegretario francese agli Affari europei Clément Beaune a France Info. “Se si parla di un documento che autorizza a viaggiare in Europa, credo che sia molto prematuro”.
Sul certificato, dobbiamo continuare il dibattito”, ha detto la sottosegretaria portoghese per gli Affari europei, Ana Paula Zacarias, il cui Paese detiene la presidenza semestrale dell’Ue, dopo il consiglio degli affari generali. La discussione si è concentrata sul riconoscimento reciproco dei certificati e sulla creazione di una piattaforma digitale per raccogliere e scambiare dati sulla vaccinazione, in particolare per valutarne l’efficacia. “Non vogliamo creare una situazione in cui le persone che non vogliono o che non possono essere vaccinate, ad esempio per ragioni mediche, vengano limitate nei loro diritti e nelle loro liberta”, ha evidenziato il vice presidente della Commissione europea, Maros Sefcovic. Portogallo, Malta e Grecia hanno aperto all’ipotesi del certificato in funzione turistica.
Anche la Spagna è sulla stessa posizione degli altri Paesi del Mediterraneo. “Il passaporto vaccinale potrebbe contribuire a ripristinare la mobilità a livello europeo” ha affermato la ministra spagnola dell’Industria, del Commercio e del Turismo, Reyes Maroto, nel corso di un evento dell’Organizzazione mondiale del Turismo (Omt) che ha espresso il suo sostegno alla proposta presentata dalla Grecia. Secondo Maroto “raggiungere l’immunità è una pietra miliare fondamentale per generare fiducia nei viaggi” anche se ci sono paesi come la Francia che sembra essere riluttante a causa delle discriminazione che potrebbe generarsi tra i cittadini vaccinati e non vaccinati. Maroto ha assicurato che la Spagna è al lavoro con l’Unione europea, l’Omt e con gli altri organismi internazionali per garantire un quadro comune generale che generi fiducia nei turisti ed eviti misure indiscriminate, come quarantene o restrizioni di viaggio”. Secondo fonti della Commissione europea il certificato di vaccinazione è uno strumento fondamentale per garantire la salute pubblica in vista di un ritorno alla normalità, anche se fino a quando una percentuale consistente della popolazione europea non sarà vaccinata è prevedibile che le misure attuali resteranno in vigore.
Nel quadro delineato manca l’Italia. Con la crisi di governo innescata dall’uscita di Italia Viva all’ordine del giorno, l’esecutivo non ha trovato modo di esprimere una posizione, come ha sottolineato l’europarlamentare leccese Andrea Caroppo, componente della commissione Industria, Energia e Ricerca a Bruxelles.
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