UE

La forza negoziale dell’Unione Europea

22 Marzo 2019

Dopo la settimana in cui l’accordo sulla Brexit è stato bocciato per la seconda volta e l’estensione della Brexit al 12 aprile o al 2 maggio, a seconda delle prossime decisioni della Camera dei Comuni, vanno fatte alcune considerazioni su come l’Unione Europea ha gestito le trattative in questi due anni. Accusata di essere il luogo del compromesso e degli accordi all’ultimo minuto, l’Unione Europea ha avuto una condotta lineare e condivisa.

Due sono i pilastri di questa unità, probabilmente sottovalutati dal governo di Londra.

In primo luogo, qualunque istituzione tende alla propria sopravvivenza, e l’idea del Regno Unito di un accordo che gli avrebbe lasciato i benefici attuali in termini di commercio e cooperazione con i paesi dell’Unione insieme ad alcuni poteri da riportare a casa, sarebbe stata semplicemente una dichiarazione di suicidio per l’UE, in quanto a quel punto qualunque membro avrebbe potuto cercare di implementare quella soluzione, iniziando uno stillicidio di uscite.

In secondo luogo, i paesi dell’Unione hanno dovuto scegliere tra un membro che usciva ed uno che rimaneva (Irlanda) e chiaramente si sono stretti intorno a quest’ultimo. D’altra parte, la Brexit pone all’Irlanda diversi problemi, in particolare rispetto al confine tra essa e l’Irlanda del Nord, con le sue conseguenze politiche ed economiche e quindi la priorità degli altri 26 paesi è stata la difesa degli interessi del 27 paese membro. Non di meno, siccome questo tipo di decisioni deve essere preso all’unanimità, l’Irlanda gode di un diritto di veto, per cui ogni soluzione che la vedesse contraria non potrebbe essere adottata. Essendo inaccettabile per l’Irlanda un confine fisico con l’Irlanda del Nord, tutte le soluzioni proposte sono risultate inaccettabili per il Regno Unito, dall’idea di una frontiera tra la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord, fino a quella definita nell’accordo bocciato di un allineamento di tutto il Regno Unito alle regole commerciali dell’Unione Europea, dapprima per due anni e poi indefinitamente, nelle more di un nuovo trattato tra i due soggetti.

La Brexit non è stata “l’inizio della fine” per l’Unione Europea, ma ha mostrato il potere che essa ha quando riesce a funzionare unitariamente. Una cosa da ricordare per le prossime sfide.

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