UE
La BCE continua a sbagliare guardando l’inflazione e non la crescita monetaria
La BCE continua ad essere preoccupata per l’inflazione ma non guarda o non vuole capire che i fattori che hanno portato all’inflazione sono nel passato e quindi dovremmo anticipare un calo ulteriore dell’inflazione per i prossimi 6-12 mesi, anche senza ulteriori aumenti dei tassi.
Quali sono questi fattori?
1. La crescita della quantità di denaro. Vediamo nel grafico sotto come c’è stata un’impennata nella crescita monetaria durante Covid e un picco a metà 2020. Che adesso sta passando e torna ad un livello normale:
BCE – Monetary developments in the euro area: March 2023 (europa.eu)
2. L’impennata dei prezzi dell’energia a causa della guerra in Ucraina. Che di nuovo stanno tornando ai livelli normali:
Dutch TTF Gas Endex Jun ’23 Futures Price – Barchart.com
Il grafico sopra fa vedere il prezzo del metano che a €30 torna verso i livelli normali (circa €20) dopo un picco oltre € 200 durante agosto 2022.
Mentre il prezzo dell’elettricità in Italia ha anche visto un calo del 30% da febbraio fino a oggi:
20230515mgpreportsettimanale19.pdf (mercatoelettrico.org)
Il prezzo è ancora alto ma è in calo e, al mio avviso, torna ad un livello normale entro 3-6 mesi.
Quindi, se l’inflazione è un fenomeno monetario e se abbiamo visto passare il peggio del caro-energia, dovremmo vedere un calo dell’inflazione con un ritardo rispetto ai picchi. Che, in effetti, riesco ad evidenziare sia per i prezzi al consumo che per i prezzi alla produzione:
File:Euro area annual inflation and its main components, 2023, April 2022 and November 2022-April 2023.png – Statistics Explained (europa.eu)
1eae6c11-3900-e9ed-ee5b-1af2e9e36fa0 (europa.eu)
Da novembre fino ad oggi, l’inflazione è sceso dal 10,1% al 7,0% per i prezzi al consumo e dal 26,9% al 5,9% per i prezzi alla produzione.
Per la verità, l’inflazione era transitoria come le banche centrali hanno detto, solo che era necessario portare i tassi ad un livello normale ben prima e anche rallentare la crescita monetaria ad un livello ben inferiore.
Adesso se la crescita monetaria continua ai livelli attuali e l’energia continua la sua discesa, la BCE non dovrebbe più aumentare i tassi a breve ma portarli ad un livello normale, forse 1,5%-2,5%, ed aspettare che gli effetti precedenti si maturano. Bene decidere secondo i dati ma non quando i dati guardano indietro – Leading and Lagging Indicators: What They Are and Why They Matter (yahoo.com)
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