UE

Il Movimento 5 Stelle non è riuscito a formare un gruppo con Farage a Bruxelles

25 Giugno 2019

Oggi alle 19 è scaduta la deadline per la presentazione dei gruppi parlamentari. Da diversi giorni tutti i principali partiti italiani ed europei hanno aderito a un gruppo di riferimento al Parlamento Europeo, in molti casi quello della precedente legislatura: il PD è nei Socialisti&Democratici, la Lega è in Identità e Democrazia (versione allargata del precedente Europa delle Nazioni e della Libertà) e Forza Italia al Partito Popolare Europeo.

Il Movimento Cinque Stelle, tuttavia, è rimasto senza gruppo parlamentare. Sono infatti finite in un nulla di fatto tutte le trattative nei giorni scorsi, in particolare modo con il Brexit Party, il partito di Farage con cui i pentastellati hanno condiviso il gruppo nella scorsa legislatura (e che condividerà la stessa sorte dei suoi ex alleati, almeno fino al 31 ottobre, quando dovrebbe avvenire la Brexit). In base alle regole dell’eurocamera, per formare un gruppo servono almeno 25 deputati di 7 paesi diversi. Adesso, i deputati del Movimento saranno tra i parlamentari non iscritti.

A causa di ciò, i loro poteri all’interno del Parlamento Europeo saranno molto limitati rispetto a quello degli altri deputati: non potranno ad esempio godere di strutture e fondi che il Parlamento Europeo stanzia ai diversi gruppi politici, o avere una struttura condivisa di staff e consulenti. Soprattutto, non potranno partecipare alla ripartizione delle cariche istituzionali e sarà molto limitata la possibilità di prendere in carico dossier e proposte di legge, con una enorme riduzione dell’incisività del Movimento a livello europeo. Sarà impossibile, ad esempio, fare da relatori-ombra alle proposte legislative della maggioranza.

La mancata iscrizione a un gruppo, dunque, rischia di consegnare il Movimento all’irrilevanza nelle dinamiche del Parlamento Europeo. Sarà utile ora capire se nel partito nascerà un dibattito sulle prossime mosse, magari scegliendo di aderire a uno dei gruppi già formati. Ovviamente, una scelta del genere potrebbe avere risvolti politici profondi (pensiamo ad esempio all’adesione al gruppo dei liberali, con cui i Grillini aveva provato ad avere contatti nei cinque anni appena trascorsi e che però mal digerirebbero l’ingresso di un partito alleato con Salvini). Ovviamente, rimane ancora possibile, per i singoli deputati, scegliere autonomamente di aderire a un gruppo già formato. Questo però presupporrebbe uno strappo con il Movimento: e cosa accadrebbe se fossero in molti a prendere questa strada?

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