UE

Il grande assente del XXI secolo è il buonsenso

4 Luglio 2015

Personalmente, giuro che è la prima ed l’ultima volta che parlo dell’argomento, ritengo che l’affare greco ci interessi direttamente. Se non fosse per una questione morale ed umana.

Quale che sia la mia posizione in merito è fortemente “centrista” poiché ritengo che solo il buonsenso da entrambe le parti possa risolvere il problema e/o i problemi.

C’è stato un prestito e questo va restituito. Definito ed accettato un accordo equo – cosa che mi auguro avvenga – non si torna indietro. Quanto meno per coerenza. Da entrambe le parti.

Cosa non mi piace in tutta questa storia? La legge dei grandi numeri ad capocchiam canis. Non mi piacciono i miei connazionali che si rifanno una coscienza onesta sulle spalle di altre persone senza conoscere le storie personali. Essendo però impossibile sapere tutto di tutti, mi rendo conto che se fosse anche un solo greco ad aver fatto il proprio dovere,  io farò il tifo per lui. Perché non ritengo accettabile che, per interessi sicuramente nazionali, la colpa di scelte economiche poco oculate da parte dei politici comportino un dividendo di responsabilità pesanti da parte di tutti. Perché se è vero che Tizio deve soldi a Caio, Caio non va, a babbo morto, dal figlio di Tizio a minacciarlo.

Infine, davvero concludo, è teneramente strano vedere come molta gente – brava gente intendiamoci – che conosco ora reclama un imperativo morale da parte del popolo greco additandolo come mangione da ganasce piene quando noi cugini un po’ siamo come loro. Soprattutto non mi sognerei mai di offendere un barista o un dipendente italiano se la Tesoreria di Stato mi ha indebitato con uno stato Estero. Non lo faccio ora e non lo farò domani.

Anche un ladro può essere un galantuomo ma un galantuomo che spara alle spalle, di chi ha già alzato le mani, resta sempre un codardo.

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