UE

I liberali cambiano nome, i Verdi allargano: le novità dal Parlamento Europeo

15 Giugno 2019

Questa settimana sono iniziate le prime riunioni costitutive dei diversi gruppi politici al Parlamento Europeo. L’attenzione era puntata prima di tutto sui liberali e sui verdi, due gruppi usciti rafforzati dalle ultime elezioni e che saranno fondamentali ai popolari e ai socialdemocratici per formare una maggioranza.

I Verdi, già dalla scorsa settimana, hanno allargato a partiti finora fuori dal gruppo. Passano infatti da 69 a 74 seggi con l’ingresso di cinque europarlamentari precedentemente fuori dal gruppo. Quattro di loro provengono dal partito dei Pirati ceco e tedesco, mentre il restante dal partito tedesco Die Partei, nato da un’operazione satirica. I Verdi europei, inoltre, hanno precisato che “procedono i negoziati con gli altri partiti”. Il gruppo ha riconfermato Franziska Keller come presidente.

Come annunciato in campagna elettorale, i liberali dell’Alde hanno cambiato nome, per poter includere i deputati macroniani in arrivo dalla Francia, che non vedevano di buon occhio la dicitura “liberale” nel nome del gruppo. Il nuovo gruppo si chiamerà Renew Europe, ed essendo il terzo per grandezza avrà molto potere quando inizieranno le trattative per formare una maggioranza e per eleggere il nuovo Presidente della Commissione Europea.

I popolari del PPE, invece, hanno riconfermato Weber già dalla settimana scorsa, una scelta che rende chiara la volontà dei Popolari di proseguire col percorso intrapreso e, forse, che svela anche la consapevolezza di non poter spingere più per l’elezione di Weber alla Commissione.

E’ nato oggi, inoltre, il gruppo “Identità e Democrazia”, l’alleanza sovranità capitanata da Salvini e Le Pen, il gruppo che si pone come erede di “Europa delle Nazioni e della Libertà”, il precedente gruppo di estrema destra a Bruxelles. Contrariamente alle intenzioni di Salvini, però, il gruppo non sarà centrale nel prossimo parlamento, essendo il quinto per grandezza e non potendo stringere rapporti significativi con le altre formazioni. Rischiano invece di rimanere senza gruppo i deputati del Movimento Cinque Stelle: in base ai regolamenti, infatti, occorre coinvolgere deputati di almeno 7 diversi stati membri per creare un nuovo gruppo. I grillini finora hanno incassato l’ok del Brexit Party di Nigel Farage, ma non sono ancora arrivati ad avere sette diverse delegazioni nazionali.

I Socialisti&Democratici, infine, eleggeranno la prossima settimana il loro presidente. Attualmente le candidature sono due: Udo Bullman (uscente, tedesco della SPD) e Iratxe Garcia, spagnola del PSOE. La scelta del prossimo presidente dei socialisti sarà molto importante per capire le priorità e la direzione del gruppo nella prossima legislatura.

 

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