UE
Consiglio Europeo: nessun accordo. Verso la conta su Timmermans?
Il Consiglio Europeo iniziato ieri 30 giugno si è concluso oggi senza un accordo sul nome da proporre come prossimo Presidente della Commissione Europea.
I leader europei si riaggioneranno domani, 2 luglio, a partire dalle 11.
Durante la notte l’accordo è sembrato più volte a portata di mano, ma le divergenze in seno ai leader aderenti al Partito Popolare Europeo hanno poi reso impossibile una soluzione condivisa.
In particolar modo, la soluzione proposta avrebbe visto Frans Timmermans, candidato dei socialisti, alla guida della Commissione, mentre Manfred Weber, il candidato dei popolari avversato da praticamente tutti gli altri, avrebbe ottenuto la presidenza del Parlamento Europeo per 5 anni (quindi un doppio mandato, dato che i regolamenti prevedono nuove elezioni a metà legislatura). In seguito, anche per includere i liberali nell’accordo, è stato messo sul tavolo il nome di Guy Verfhostadt per la seconda parte del mandato di Presidenza dell’Europarlamento. Durante le trattative, è stato inoltre avanzato il nome della bulgara Kristalina Georgieva come nuova guida del Consiglio Europeo, mentre Margrethe Vestager (danese, liberale, già commissaria alla concorrenza) o Charles Michel (premier del Belgio) avrebbero dovuto succedere a Federica Mogherini come Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza.
L’accordo, però, è infine sfumato, sia a causa delle resistenza di molti (secondo indiscrezioni, ben undici paesi) verso il nome di Timmermans, sia a causa di divergenze interne al PPE sull’opportunità di smettere di insistere sul nome di Weber. In base al sistema degli Spitzenkandidaten, cioè dei candidati presidenti proposti dai vari gruppi prima delle elezioni del 26 maggio, il PPE si dichiara vincitore delle elezioni, seppur con una maggioranza relativa e meno ampia della precedente legislatura, ma il nome del tedesco è avversato da tutte le altre forze.
Il nome di Frans Timmermans, infatti, continua a essere quello più papabile tra la rosa degli Spitzenkandidaten. Finora si è cercato di evitare di arrivare alla conta, ma lo scenario non è escluso nella riunione di domani.
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