UE

Con il certificato vaccinale dal 1 luglio stop quarantene

21 Maggio 2021

Il certificato digitale Ue Covid sarà in vigore dal 1 luglio prossimo. Da quella data i paesi membri non potranno imporre restrizioni – come le quarantenne – ai viaggiatori che dimostreranno di essere stati vaccinati, di essere guariti o di avere un risultato negativo al tampone. Il certificato, noto come EU Digital Covid Certificate, sarà emesso dai singoli paesi a partire da fine giugno sia in formato digitale sia in formato cartaceo.

Un accordo provvisorio sul regolamento di disciplina è stato raggiunto ieri tra il Parlamento europeo e il Consiglio. Nonostante i dubbi e le difficoltà, ne avevamo parlato qui a metà marzo, l’accordo è stato raggiunto a tempo di record appena due mesi dopo la proposta della Commissione.

“Stiamo mantenendo il nostro impegno per avere il certificato COVID digitale dell’UE attivo e funzionante prima dell’estate” ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen. “Il certificato COVID digitale è gratuito, sicuro e accessibile a tutti. Coprirà la vaccinazione, i test e la guarigione offrendo diverse opzioni ai cittadini. Rispetta pienamente i diritti fondamentali dei cittadini, compresa la protezione dei dati personali”.

Con il certificato l’Unione riafferma il diritto alla libera circolazione delle persone, uno dei pilastri fondanti dell’Europa. Resta comunque ancora molto lavoro da fare per arrivare in tempo al 1 di luglio. Dal punto di vista tecnico il sistema sarà pronto a livello comunitario già nei prossimi giorni assicurano dalla Commissione. L’accordo preliminare consente agli stati membri di accelerare la realizzazione del ‘Green Pass’ nei rispettivi sistemi nazionali per garantire che l’intera infrastruttura possa essere installata e funzionante il prima possibile. Una volta approvato in via definitiva, il regolamento resterà in vigore per 12 mesi durante i quali i paesi membri non potranno più imporre ulteriori restrizioni di viaggio – quarantena, autoisolamento o tamponi – a meno che tali misure non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica.

Inoltre, per venire incontro alle esigenze dei cittadini il Parlamento ha chiesto lo stanziamento di un fondo speciale per estendere la gratuità dei test. La Commissione europea si è impegnata a mobilitare a questo scopo almeno 100 milioni di euro nell’ambito dello Strumento di sostegno di emergenza per l’infezione da SARS-CoV-2 e se non si arriverà ad avere tamponi gratuiti per tutti, per lo meno i test avranno un costo più accessibile. Il prezzo dei tamponi è infatti una barriera alla ripresa dei viaggi. Salvo accordi specifici di alcuni aeroporti con strutture sanitarie, è il caso ad esempio di Fiumicino con lo Spallanzani che offre tamponi antigienici a 20 euro e molecolari a 69,88 euro nelle aree test dell’aeroporto, altrove i costi sono molto più alti e possono equiparare o spesso superare quelli del biglietto aereo. Per fare due esempi in Italia, all’aeroporto di Venezia i tamponi rapidi costano 35 euro, i molecolari 100, mentre a Milano Linate i primi arrivano a 40 euro e i test molecolari a 80.

Il certificato COVID digitale dell’UE – caratteristiche principali

A seguito dell’accordo raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio, il certificato COVID digitale dell’UE:

  • Coprirà vaccinazione, test e guarigioni;
  • Sarà disponibile in formato digitale e cartaceo, a seconda della scelta dei destinatari, e conterrà un QR code firmato digitalmente;
  • Sarà gratuito, sarà facilmente ottenibile e disponibile anche per le persone vaccinate prima dell’entrata in vigore del Regolamento del Certificato COVID Digitale Ue;
  • Può essere utilizzato anche dagli Stati membri per scopi nazionali, se previsto dalla legislazione nazionale;

Prossimi passi

L’accordo politico dovrà ora essere formalmente adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Il regolamento entrerà in vigore il 1° luglio, con un periodo di introduzione graduale di sei settimane per il rilascio dei certificati per gli stati membri che necessitano di tempo aggiuntivo.

Parallelamente, la Commissione continuerà a sostenere gli stati membri nella messa a punto delle loro soluzioni nazionali per il rilascio e la verifica del certificato COVID digitale dell’Ue e a fornire supporto tecnico e finanziario agli stati membri.

Parallelamente al processo legislativo, sono già stati compiuti importanti progressi dal punto di vista tecnico. L’EU Gateway, che consente di verificare i certificati oltre confine, è pronto e sarà attivo a partire da giugno. Nelle ultime due settimane si sono svolti test pilota di successo con 17 stati membri e l’Islanda, mentre altri cinque paesi faranno le prove la prossima settimana.

La Commissione ha fornito un software di riferimento open source per aiutare gli stati membri a sviluppare la loro soluzione nazionale per l’emissione di certificati, per scansionare e controllare i codici QR e un portafoglio di riferimento per l’archiviazione.

In precedenza, il 21 aprile, le linee guida delle specifiche tecniche erano state adottate dai rappresentanti degli stati membri nella rete eHealth, una rete volontaria che collega le autorità nazionali responsabili della sanità elettronica.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.