Partiti e politici
Caos al centro: ecco cosa sta succedendo nella lista “Stati Uniti d’Europa”
Più Europa di Emma Bonino e Italia Viva di Matteo Renzi hanno annunciato nelle scorse ore che l’accordo per la nascita della lista comune “Stati Uniti d’Europa” è ormai cosa fatta.
Non si sono fatte attendere però le reazioni alla notizia, e oltre ai vari apprezzamenti e ai dubbi del mondo politico, le critiche maggiori sono arrivate dall’interno di Più Europa e dal suo Presidente Federico Pizzarotti. Uno “scontro” che però agli attenti osservatori non sarà sembrato una novità delle ultime ore.
I malumori dentro Più Europa
Pizzarotti ci aveva già parlato a ottobre del progetto “per gli Stati Uniti d’Europa”, ma ultimamente era diventato palese il distacco tra i membri della dirigenza del partito.
Il 15 marzo Pizzarotti aveva dichiarato:
Da notizie di stampa, ho appreso della riunione convocata ieri dal segretario Riccardo Magi, alla quale mi pare di capire ne seguirà un’altra il prossimo martedì, per la formazione di una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa alle prossime elezioni europee.
Personalmente – come tanta parte della dirigenza di Piu Europa, dei suoi attivisti e degli elettori – credo che nella costruzione della nostra partecipazione elettorale sia imprescindibile il dialogo tra Più Europa e Azione, che è attualmente la forza più grande dell’area politica liberaldemocratica ed è insieme a Più Europa un partito membro dell’Alde.
Rinunciare al dialogo e alla collaborazione tra Più Europa e Azione è una scelta che non posso condividere, sulla quale chiederò un confronto politico al segretario Riccardo Magi e alla direzione del partito.
Il mio auspicio è che si arrivi a condividere scelte che tengano conto delle prospettive reali di crescita del partito.
Appariva chiara l’idea di Pizzarotti, ribadita il 19 marzo in occasione del suo arrivo a Bruxelles per il congresso dell’ALDE, in cui l’ex Sindaco di Parma ha rappresentato Più Europa.
Ho letto la nota del tavolo di lavoro per la lista di scopo sugli Stati Uniti d’Europa. Ci crederete o no, ma per la seconda volta non sono stato invitato al tavolo, nonostante una lunga conversazione avuta ieri col segretario Riccardo Magi, che non aveva saputo dirmi se la riunione di oggi ci fosse e nel caso a che ora.
Detto questo, continuo a credere, come ho ribadito ieri a Magi, che sia necessario e urgente un confronto diretto tra Più Europa e Azione, i due principali partiti italiani iscritti all’Alde.
Ritengo inoltre urgente che si riunisca la direzione di Più Europa, che è l’organo che dovrà decidere cosa fare alle europee e al quale il segretario e il sottoscritto dovranno formulare una proposta congiunta. Cosa farà Più Europa alle Europee lo deve stabilire Più Europa nei suoi organi.
Lo scontro si è poi ulteriormente acceso tra il 27 e il 28 marzo alla luce di alcune indiscrezioni, poi più volte smentite da diversi esponenti renziani, che parlavano di un accordo in Sicilia tra Renzi e Cuffaro e la sua Nuova DC, ma anche di una possibile candidatura di Massimo Zambuto (che in verità aveva avuto a che fare anche con Calenda), genero di Cuffaro.
Pizzarotti sulla questione Sicilia ha affermato:
L’eventuale adesione della Nuova Dc di Salvatore Cuffaro a una lista con Più Europa sarebbe semplicemente lunare, assurda e inconciliabile con qualsiasi scopo uno voglia dare alla lista. Trovo anche incomprensibile che Emma Bonino liquidi la questione dicendo che la presenza di Cuffaro è un problema di Renzi: se si vuol fare una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa, tutti i candidati e i movimenti politici che ne fanno parte dovrebbero essere coerenti con gli obiettivi. Leggo che Italia Viva si è affrettata a smentire le candidature di Cuffaro e Francesca Donato. Il problema di allearsi con la Nuova DC rimarrebbe comunque intatto. Quale può mai essere lo scopo comune di Più Europa e Cuffaro? Sono mesi che propongo una lista comune tra Azione e Più Europa, capeggiata magari da Carlo Cottarelli, e dovremmo invece allearci con Cuffaro e Donato?
Queste le parole di Emma Bonino ai microfoni della trasmissione “Un giorno da Pecora“, in onda su Rai Radio1:
Credo stiano ancora lavorando sui dettagli, il simbolo ad esempio, forse ci saranno anche delle sorprese nelle candidature. Più Europa ha fatto la proposta degli Stati Uniti d’Europa, una lista di scopo, qualcuno è voluto venire, altri, come Calenda, hanno detto no spiegando che con Renzi non si vogliono più sedere.
Per Bonino il fatto che Pizzarotti sia il Presidente del partito (se non firmerà la proposta è palese che ci saranno problemi) non cambia le cose. La leader radicale ha poi aggiunto:
Bisognerebbe spiegare a Pizzarotti che una lista di scopo è una lista di scopo, se ancora non ha capito gli posso consigliare di leggere la Treccani. Se è così convinto ed innamorato di Calenda ci vada, non ci siamo parlati ma da settimane mi sembra così, se si vuole far eleggere da Calenda faccia pure. Una proposta politica non è un carcere. Per la firma faccia come crede, io non so cosa dica lo statuto di Più Europa.
Pizzarotti ha replicato con due lettere aperte pubblicate su X (Twitter):
Cara Emma Bonino,
questa storia sta diventando un gioco delle tre carte. Cuffaro non candidato, ma suo genero Marco Zambuto sì?
Se la notizia riportata da Repubblica fosse confermata, e cioè che la Nuova DC candiderebbe Zambuto nella lista Stati Uniti d’Europa per conto di IV, non sarebbe un problema di Renzi, ma di Più Europa!
Come puoi accettare di compromettere +E e la tua storia personale in un’alleanza politica ed elettorale con un signore condannato in via definitiva a 7 anni per favoreggiamento dei mafiosi?
Ti sembra una cosa in linea con Renew Europe?
Come più volte anticipato in Direzione, da Presidente di Più Europa non posso prestarmi a questa farsa lesiva degli interessi del partito e dei suoi elettori. Alle condizioni attuali non posso cofirmare, come da statuto, la proposta di partecipazione elettorale. Fermiamoci, azzeriamo tutto e ripartiamo tenendo alti i nostri principi di onestà, serietà e distanza assoluta da qualsiasi potere criminale.
E poi:
Cara Emma Bonino,
ho ascoltato la tua intervista a “Un giorno da pecora”.
A te farà ridere che dipenda da me la presentazione della lista, va bene, ma non fa ridere che dipenda dalle regole che il partito si è dato.
Ho scelto Più Europa fin dal 2019 (candidandomi alle Europee in una lista che sapevamo non avrebbe raggiunto il 4%), proprio perché è un partito che ha scelto di funzionare secondo le regole e non secondo il volere di un capo. Dunque, con molta serenità, fermiamoci e decidiamo insieme con chi +E dovrebbe allearsi o no. Io dico che la Nuova DC di Totò Cuffaro e della No-Euro Francesco Donato non ha nulla a che fare con noi.
Per gli Stati Uniti d’Europa, ma con i dirigenti tutto tranne che uniti
La situazione pare dunque molto complessa, e basta dare uno sguardo ai social media dei vari esponenti della coalizione per capire quanto i nervi siano tesi (qui inoltre trovate la risposta di Cirillo, dirigente della Dc siciliana).
Pizzarotti, da noi sentito, ci ha comunicato che i contatti non si sono mai interrotti (Bonino dice invece di non aver parlato con lui) e che anche nella Direzione di lunedì 25 marzo ha avuto modo di confrontarsi con Magi e Bonino. Proprio in occasione della Direzione non è arrivato il via libera alla lista unitaria, in quanto secondo il Presidente sono gli organi del partito a dover decidere, evitando inutili fughe in avanti (aggiungiamo noi che Renzi comunque continua a proporre lo slogan “con Renzi al Centro”).
Pizzarotti ci comunica che sarebbe inaccettabile accordarsi anche con Mastella e Cesaro, e ci conferma l’intenzione di rimanere nel partito anche se pensa che per qualcuno sarebbe più comodo un suo abbandono, visto che come Presidente ha il diritto di essere consultato e firmare la proposta.
E gli altri componenti?
La coalizione dovrebbe essere quindi composta da Più Europa (da capire se i Radicali italiani saranno presenti o meno sia con il simbolo che con loro candidati) e Italia Viva, ma anche dal Partito Socialista Italiano (che con il Consiglio Nazionale del 6 aprile darà la sua conferma), dai LibDem di Marcucci (che dice che entro la settimana prossima ci sarà il via libera definitivo, ma che nelle ultime ore registra alcune perplessità da parte di iscritti che sono rimasti spiazzati dalle indiscrezioni arrivate dalla Sicilia) e da Volt.
Quest’ultimo ha però comunicato quanto segue:
Nelle ultime ore sui media nazionali girano “notizie” che notizie non sono. Ringraziamo per l’attenzione ma ribadiamo che in Volt le decisioni vengono prese dalla base in Assemblea, e nulla è stato definito in tal senso. Le notizie vere sulle nostre scelte le daremo noi, presto.
Insomma la lista comune è ancora in alto mare, e le onde paiono decisamente alte.
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