Infrastrutture

Albania più vicina all’Ue. Conte vola a Tirana. L’opinione dell’avvocato Tonucci

17 Ottobre 2019

Mentre il Regno Unito attraversa il periodo più caldo e delicato delle negoziazioni per l’uscita dall’Unione Europea, un Paese balcanico di quasi tre milioni di abitanti siede al banco di prova per l’ingresso nella comunità: è l’Albania. La terra schipetara ha conosciuto negli ultimi anni una piccola evoluzione che ha pervaso i settori dell’amministrazione pubblica, della giustizia, dell’economia. Ne ha parlato ai microfoni del servizio di podcasting «Skill on Air», veicolato dalle piattaforme iTunes, Spotify e Spreaker, con uno tra i principali ispiratori della nuova costituzione albanese, l’avvocato Mario Tonucci, managing partner dello Studio legale Tonucci & Partners, con una sede proprio a Tirana.

«Il nostro studio è presente in Albania da ben 25 anni, quindi ha assistito un po’ a tutte le fasi di crescita del Paese – spiega Tonucci -. Certamente oggi la situazione è nettamente migliorata e siamo certi che lo sviluppo in futuro sarà piuttosto rapido, per via di quei processi di globalizzazione che investono anche Paesi che son partiti dal basso, proprio come l’Albania».

Le condizioni economiche e fiscali stanno attirando capitali stranieri nel territorio albanese, e l’avvocato lo conferma: «Devo dire che oggi per imprenditori che vengono dall’estero ad investire certamente questo è un Paese che dà grosse prospettive. Il costo del lavoro è minimale, c’è una tassazione bassissima, e quindi evidentemente c’è possibilità di produrre in loco e poi esportare».

Come rivelano, infatti, i dati dell’Istituto albanese delle statistiche (Instat), l’interscambio commerciale dell’Albania con il mondo ha registrato una crescita nei primi 11 mesi del 2018, ammontando a 869,8 miliardi di lek (7,056 miliardi di euro). Rispetto allo stesso periodo del 2017, si tratterebbe di un incremento di oltre il 6 per cento, ossia 434 milioni di euro in più. L’Italia continua a essere il primo partner dell’Albania, con un volume di attività commerciale di 299,2 miliardi di lek (2,42 miliardi di euro), con un’incidenza del 34,4 per cento. Anche la Commissione Europea nel suo rapporto del 2019 conferma le previsioni sulla crescita economica dell’Albania nei prossimi anni. Il Paese delle Aquile registrerà una crescita del 3,9% nel 2019 e nel 2020.

La struttura rimane tuttavia ancora carente sotto alcuni aspetti, quelli su cui l’azione di governo tesa all’ingresso nella UE sta lavorando maggiormente. «In ogni caso – prosegue infatti Tonucci – è un Paese che ha bisogno di infrastrutture, di servizi e che gode di tantissime rimesse dall’estero dai propri lavoratori; quindi è in grado anche di far fronte a tutta una serie di obblighi, al di là degli aiuti che vengono ancora da molti Paesi che ambiscono a diventare alleati dell’Albania, in un momento in cui questa può entrare nell’Unione Europea e quindi avere altri sbocchi».

Martedì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è recato in visita in Albania, presso il premier Edi Rama. È stata l’occasione per incontrare anche gli imprenditori italiani, rappresentati nell’occasione proprio dall’avvocato Tonucci: «Una visita piuttosto tempestiva perché tra oggi e domani si tiene l’incontro dei capi dei vari governi dei Paesi UE che devono decidere l’apertura dei negoziati con i Paesi candidati, Albania e Macedonia del Nord – chiarisce Tonucci -. Ho avuto modo di parlare con il presidente Conte anche a nome della Confindustria, in quanto il nostro presidente Sergio Fontana era impossibilitato a causa di un’assemblea della Confindustria in Puglia, e di fargli quindi presenti tutti quelli che sono i problemi che ancora gli imprenditori italiani debbono affrontare per portare avanti iniziative importanti sia per l’economia delle imprese italiane che per quella albanese».

«Numerosi sono ancora i problemi da affrontare – precisa Tonucci – però un miglioramento c’è stato, sotto gli aspetti dell’amministrazione della giustizia, della corruzione. È essenziale, secondo il nostro punto di vista, che l’Albania entri nella UE, e per l’Italia è importante: per la vicinanza, perché lo sentiamo un Paese amico, perché non ci sentiamo all’estero (basti far presente che qui si parla italiano normalmente, è quasi la lingua ufficiale insieme a quella albanese) e perché i rapporti sono buonissimi da tantissimo tempo. Abbiamo imprese italiane che operano qui e abbiamo anche grosse istituzioni internazionali che vedono l’Italia in ruoli di primo piano e che sono presenti nel Paese per attrarlo verso una politica comunitaria: ci sentiamo fortunati perché stiamo vivendo un periodo pieno di iniziative».

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