Governo

Non votate questo idiota, votatene un altro

20 Agosto 2022

Non passa giorno che dobbiamo stupirci di cose che non avremmo mai immaginato fino a poco tempo fa.

Sembra che dalla Russia invitino il popolo italiano a votare contro i governi idioti che abbiamo avuto. Nientemeno che Medvedev, un pezzo grosso, mica bricioline, dà dell’idiota al governo italiano, anzi a plurimi governi. Come si fa a dargli torto? Ma avremmo davvero bisogno dei suoi saggi consigli? Certo in Russia di idioti se ne intendono visto che Dostoevskji ci ha pure scritto un romanzone. Noi è una vita che cerchiamo di scalzare gli idioti dal governo ma ce ne ritroviamo sempre di più, un po’ come l’Idra di Lerna. Certo, da che pulpito viene la predica, perché mi pare che in Russia non se la passino tanto bene, in quanto a idiozia, ma forse lì è più appropriato parlare di governi criminali, perché non credo ci siano molti altri termini, se non dei sinonimi, per descrivere i misfatti di sui si è coperto il regime putiniano con vassalli, valvassori e valvassini.

Basterebbe ricordare cosa è successo alla Politovskaja o a Litvinenko, Kara Murza, Alexey Navalny, Sergei Skripal, questi ultimi tutti avvelenati, come se si stesse in un’opera lirica trucida tipo Lucrezia Borgia. E la Politovskaja, assassinata barbaramente, aveva ben descritto nei suoi libri che Russia era e che cosa sarebbe diventata sotto l’ex spia del KGB. Perché l’amico Putin questo era ed è. Ci piacerebbe sapere meglio quali sono i governi considerati idioti da Medvedev, forse per capire cosa lui intende per idiozia e se magari può corrispondere al nostro concetto, anche perché, diciamolo apertamente, mi pare che i russi attualmente viaggino un po’ sopra le righe. Tutti rifiniti non sono stati mai, ma in questo periodo stanno dando del loro peggio.

Dice Conte, piccato, che non si accettano lezioni da chi accende guerre a piacere. Ed è facile dargli ragione. Ma bisognerebbe capire meglio i legami che intercorrevano (e intercorrono ancora perché non è stata annunciata alcuna rottura ufficiale, né da parte russa né da parte leghista) tra la Lega, brillantemente capitanata da un capitano stile Brancaleone, e il regime putiniano, che hanno fatto un patto di sangue nel 2017

https://www.ilpost.it/2017/03/07/lega-nord-accordo-cooperazione-russia-unita-putin/

perché è anche molto vero che gli italiani hanno pochissima memoria storica. E Conte, il 1° giugno 2018, giurò per il suo governo insieme alla Lega… possibile che fosse così disinformato?

Idioti, sì, è vero. Ce n’è per benedire e santificare all’interno del Parlamento, e anche fuori, tanto che i comici fanno di quelle imitazioni esilaranti ormai da decenni su vari parlamentari. Riso amaro.
Un tempo, forse, c’era un po’ di discrezione in più e molte cose non si sapevano e forse non si sapranno mai. Che la politica romana fosse spesso tutto un festino era già noto, e infatti le caricature dei grandi attori e registi della commedia all’italiana degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, attingevano a questo pozzo generoso.

Oggi è un po’ diverso a causa della tecnologia. L’uso adolescenziale dei social, che è una perversione e va curata, ha preso i nostri – non solo nostri, visto l’uso che ne fanno negli Stati Uniti, tipo Trump – politici e idioti in una maniera compulsiva. Nessuno è in grado di resistere a beccarsi di continuo su twitter, facebook, instagram, pubblicando selfie, boutades, slogan, attendendosi la risposta dall’altra parte, in modo da galleggiare nella rete e farsi vedere. E la gente è convinta che quando scrive al profilo del politico per chiedergli o per contestare qualcosa, colui o colei rispondano: “Vedi, Renzi ti risponde anche su fb!” (una mia vicina di casa di Firenze, porella, buona, eh, ma limitata).

Nel frattempo sui social sono avvenuti veri e propri palii, rodei, giostre con picche e mazze chiodate, dove l’incontinenza è al suo parossismo, esattamente come nei battibecchi tra ragazzine. In un paese come il nostro, dove il tifo sportivo è a livelli di paese sottosviluppato, le varie fazioni prendono le parti dell’uno o dell’altro, spia spia spia non sei figlio di Maria non sei figlio di Gesù, e così via. Per cui, caro Medvedev, chi sono i veri idioti? Gli italioti o i governioti? Entrambi, forse? A chi ti rivolgi con questo cortese epiteto, senza manco guardarti allo specchio, tu, servo di una satrapo senza vergogna e, sicuramente, pieno di schizofrenie anche lui, stando dietro a quell’altro pazzo scriteriato di Kyrill, il patriarca ortodosso che benedice la guerra (e i suoi interessi miliardari)? Mi sembra di vedere in giro l’ombra di Rasputin che indottrina la zarina Alessandra.

Il silenzio sarebbe d’oro, in questi casi, ma si vede che la gente è troppo ricca per rendersi conto del suo vero valore.

Sarebbe interessante capire il momento in cui questa cialtronaggine generalizzata è iniziata, almeno in Italia. Anche perché ha avuto validi imitatori. Io credo che tutto sia profondamente decaduto da quando l’élite economica lombarda, ricchissima, superba, piena di sé, capitanata dall’allora intraprendente e piduista Cavaliere e assecondata da un Senatur ignorante, falso e pernicioso per sé e per gli altri (come la Storia ha dimostrato), ha voluto entrare in politica. E lo ha fatto seguendo lo schema del consumismo, gli elettori erano consumatori e come tali andavano trattati. L’allora Cavaliere era abituato a vendere qualsiasi cosa e, attraverso le sue case editrici, le sue televisioni, un apparato mediatico unico in Europa, entrò nelle case degli italiani banalizzando tutto e livellando verso il basso qualsiasi cosa, La Gioconda è uguale alla Pizza Margherita. Imitato, con un leggero ritardo, dalla fazione opposta, i famosi comunisti (seh! Magari!) che si sentivano in dovere di adeguarsi alla volgarità brianzola. La Lega non ha fatto molti sforzi, a dire il vero, visto che era formata proprio da questa classe piccolo borghese, spesso imprenditoriale, spesso truffaldina, col solo mito dei danè, danè, danè, quasi volessero farci il bagno come lo Zio Paperone, nei danè, senza altro valore che la Lombardia ai lombardi. Molti leghisti erano e sono lombardi di prima o seconda generazione, di famiglie d’origine meridionale, che all’inizio hanno patito un feroce razzismo nei loro confronti da chi era lombardo, e magari pure povero come loro. Stessa storia adesso coi migranti dalla pelle diversa, l’anima è quella.
Questa volgarità, dal Cavaliere e dal Senatur, propagata a velocità inaudita dai media, ha invaso tutti i campi, inevitabilmente. Quando la volgarità è esibita come un valore aggiunto, la gente meno attrezzata sia d’intelligenza che di dignità che di istruzione si sente in diritto di esibire anche la propria, senza censurarsi più.

È il popolo dei tasci, come si dice a Palermo, e tasci sono i Cavalieri, i Capitani, le Pitonesse, i Bilionari, i vari Imprenditori Ballerini tatuatissimi di “Resilienza” che invadono coi loro video qualsiasi social, sculacciando le amiche uno, col luna park come centro tavola di Natale quell’altra, coi selfie con luganeghe e arancine quell’altro ancora, magari esibendo pure una maglietta I love arancina o lasciandosi andare senza freni al Papeete. Tascio, sempre tascio, fortissimamente tascio. Non se ne esce più, la contaminazione è avvenuta. Non esistono antivirus. Anche perché come educheranno dei genitori tasci i loro eventuali figlioli? In maniera tascia, senza dubbio, perché tascio è l’ambiente in cui vivono, fatto di suppellettili tascie, di ascolti tasci, di giochi tasci, di incontri tasci. Il tascio al potere è strettamente legato a ciò che hanno iniziato i lombardi coi danè. E ha una vicinanza spaventosa col tascio mafioso del Sud, dove infatti Forza Italia e la Lega, quando il Capitano ha realizzato che poteva avere tutti i voti degli italiani anziché solo quelli lombardi, hanno fatto comunella.

https://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/07/06/news/legami-di-ndrangheta-1.324616/

La Sorella d’Italia, forse più una sorellastra, la terza di Cenerentola, che si erge a pura e dura, fa alleanza da sempre con codesti tasci, e pretende pure di essere creduta. Cerca di mantenere, e si vede, una posizione un po’ più distanziata, per non contaminarsi troppo, ma alla fine deve allearsi colle oscenità degli altri due. Non che lei sia esente da tasciume, forse anche da peggio, visti certi svarioni storici e di video del suo passato, a cominciare dai cartelloni muti per la propaganda di votare con la testa e non con il culo, a continuare con il video della canzone del Piave, usata a sproposito sull’avanzamento degli stranieri sui barconi, tascissima propaganda anche questa, e così via.

Dalla parte opposta il tascio è stato molto ben adottato anch’esso come stile di vita. Renzi, ostentando le sue amicizie colla famiglia reale saudita, addirittura foriera di Rinascimento, secondo lui, non fa altro che nuotare nel tascio. E il tascio ricco mediorientale è notevole, eh! Non dimentichiamo che sotto il governo Renzi (e poi Gentiloni), ministro Pinotti in forza, dalla Sardegna partirono le armi fornite all’Arabia Saudita, in guerra con Yemen, e non erano pistole ad acqua. La Costituzione proibisce di vendere armi a paesi belligeranti, ma evidentemente la Costituzione è uno straccetto.
Anche Letta, facendo bizzarri paragoni con Van Gogh, e i suoi colori netti, secondo la sua visione, non ha saputo rinunziare al silenzio dorato, e quindi preferendo immergersi nella grande piscina del tascio.

I cinque stecche, coi documentari del passeggino dall’America Centrale di Dibba (aspettiamo con ansia quelli dall’Asia, dove ambisce ad andare), hanno raggiunto una delle vette del tascio in assoluto. Quasi una versione più povera del Bilionario, io sono migliore di voi perché sono qui. Tascio, senza speranza. Ma tasci sono i banchi colle rotelle, tascia è anche la piattaforma Rousseau, che invece si dà tante arie ed è tascia proprio per questo, perché non se lo può permettere. Tascissima era quella deputata, lombarda anche lei, Tatiana Basilio, che diceva che le sirene esistono: “Perché non ammettere un fatto tanto evidente? Sei scienziati hanno visto la sirena! Perché sequestrare quel materiale?…“.

Alla fine, chi sono i veri idioti? Chi dà il voto a tutti costoro o l’idiozia è connaturata al Parlamento? Bisognerà consultare Giucas Casella, sicuramente più affidabile di qualsiasi sondaggista. Certamente, per restare nel tascio generale.
Comunque, caro Medvedev, tasciuliddu sei pure tu, e il tuo capo è lo zar dei tasci. Ho un ricordo di una festa di beneficenza in cui Vladi suona il piano briaco fradicio e poi canta pure I found my thrill on Blueberry Hill, tramutandolo in un inno al tasciume. Ora, in risposta a ciò che anche giustamente puoi dire tu, inviterei il popolo russo a liberarsi del tascio d’ordinanza al più presto possibile e di fare qualche passo verso una parvenza di eleganza. Almeno un tentativo.

 

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.