Russia
Non c’è Pace senza Resistenza (anche dei russi dissidenti)
Non si è mai pronti alla storia. Anzi, rigorosamente parlando, non si vive la storia. Questa la si narra, sempre après coup, nei libri. Noi tutti, invece, idiosincraticamente, viviamo la nostra cronaca quotidiana, fatta di molteplici condizionamenti, abiti, pensieri, precomprensioni, routine. E quando ci piomba addosso una guerra, neppure sappiamo che è una guerra.
La dissonanza cognitiva ci induce a non credere che possiamo esserci sbagliati, in un giudizio di un anno, due, o un mese fa. Cerchiamo di razionalizzare tutto: no, non potremo finire, non potremmo estinguerci come specie umana. La guerra non ha senso, ci deve essere una ragione dietro le cose. Il fatto che il nostro piccolo universo ambiente possa crollarci davanti o dentro, e noi con esso, non è neppure pensabile, dunque non è possibile. Tutto lo dobbiamo ridurre a un film, a qualcosa di finto. Moriremo senza rendercene conto.
Ma intanto, vivere ci tocca, anzi dobbiamo. E vivere significa prendere parte e resistere.
Quelli che vanno in piazza e gridano “Pace! Pace”, non si capisce bene se gridino, preghino, manifestino, ma soprattutto chiedano. E se chiedono, ci si chiede a chi chiedono? Chi stanno evocando nel loro invocare “Pace! Pace!” ? I russi invasori, o gli ucraini invasi?O con la propria anima bella, proiezione di spavento, terrore, orrore, panico, sgomento, sbigottimento, angoscia… fifa.
C’è una frase di Elie Wiesel : «Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, mai il torturato».
Ecco appunto prendere posizione. «Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.» (Gramsci 1917)
Se ci fosse stata la pace con l’aggressore germanico nel 1943-45, questa avrebbe significato cedere le armi, arrendersi all’invasore e massacratore.
Ci fu la Resistenza. Il 25 Aprile la ricorderemo. Chissà se molti che oggi manifestano in piazza per la “pace”, se ne ricorderanno.
Inoltre vorrei dire che esiste anche la resistenza dei russi, di quanti, sempre di più, rischiano la prigione se non peggio, per stare dalla parte della giustizia contro il criminale despota al governo. Anche con loro dobbiamo stare.
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