Germania
Processo a circuito pedopornografico internazionale scardinato in Germania
Si è aperto oggi a Limburg il processo ai conduttori del circuito pedopornografico internazionale Elysium, un nome permutato dalla mitologia greca ai più probabilmente noto però per un film di fantascienza di cinque anni fa, che dalla fine del 2016 in sei mesi prima di essere smantellato aveva registrato oltre 87.000 utilizzatori in tutto il mondo.
Un utente che aveva molestato più volte i propri figli ed aveva postato foto e video pedopornografici sulla piattaforma è stato già identificato e condannato in Austria. I quattro imputati che appaiono ora avanti al giudice tedesco sono; il 40enne Frank M. di Bad Camberg che avrebbe costruito la piattaforma disponendone il server nella propria azienda; Joachim P., 58 anni, dell’area di Stoccarda che gli inquirenti ritengono abbia collaborato alla programmazione; Bernd M. di 57 anni del Baden- Württemberg che si sarebbe occupato delle codificazioni e dell’anonimato sulla darknet ed il 62enne bavarese Uwe G. che avrebbe funto da amministratore ed ha già dei precedenti per maltrattamenti a minori.
Gli inquirenti dell’Unità centrale per il contrasto alla criminalità informatica e su internet, un’unità speciale con sede a Gieβen che agisce sotto l’egida della Procura Generale di Francoforte, hanno potuto intervenire perché era stato fatto un errore nella registrazione del server sulla darknet che aveva permesso loro di identificarlo. Nel materiale sequestrato dalla Procura sono state rinvenute persino prove di maltrattamenti ed abuso sessuale a neonati. La “Elysium tiny-lovers chat” o la “Elysium girl-lovers chat” erano peraltro aperte a chiunque avesse tendenze pedofile, anche senza che dovesse caricare egli stesso materiale. L’avvio del processo è stato anticipato ieri dall’Hessenschau. È il primo caso di questa portata in Germania.
* * *
La Süddeutsche Zeitung, in un commento di Ronen Steinke, ha evidenziato che nel 2017 le autorità tedesche non hanno potuto perseguire 8.400 casi di pornografia contro i minori perché si sarebbero arenate di fronte alla mancata disponibilità delle aziende di telecomunicazione di rivelare i nominativi legati ad un dato indirizzo IP, o perché i dati del traffico erano già stati cancellati. Una sentenza della Corte di Giustizia Europea del dicembre 2016, intervenuta nei confronti delle pratiche adottate in Inghilterra ed Olanda ma ritenuta applicabile anche in Germania dalla Corte di Appello di Münster, avrebbe infatti messo fine alla sistematica registrazione prolungata dei dati del traffico telefonico. Il Governo tedesco, che invece aveva previsto nel 2015 che gli stessi dati dovessero essere salvati per almeno dieci settimane (ma per gli investigatori idealmente avrebbero dovuti essere almeno sei mesi), a maggio ha chiesto l’opinione della Corte Costituzionale, la quale però deve ancora decidere. Gli inquirenti tedeschi nel frattempo avrebbero per contro ricevuto indicazioni su ben 35.000 sospetti dagli USA -ha riportato Steinke- dove le aziende sono obbligate a confrontare automaticamente ogni foto caricata sui propri portali per individuare tracce di eventuali maltrattamenti a minori e trasmetterli alle autorità.
Andrea Müller per la ARD evidenziava già nel luglio 2017 come solo in Germania le statistiche abbiano annoverato da 12 a 14 mila casi l’anno di maltrattamenti ai minori. Anche se il numero evidentemente non si riferisce unicamente alle violenze sessuali, ma ricomprende anche maltrattamenti diversi, come fare dormire il figlio nella vasca da bagno per un cattivo voto a scuola, sono cifre spaventosamente alte, e indicano solo i casi noti.
Il quotidiano Repubblica nell’ottobre 2017 registrava che anche in Italia ogni anno quasi mille bimbi sono oggetto di abusi sessuali, circa due al giorno. La testata specificava che nel 2016 sono stati registrati 5.383 casi di minori vittima di violenza, quand’anche non solo sessuale, con un aumento del 6% rispetto all’anno anteriore, interessando circa 15 bambini ogni giorno, in sei casi su dieci femmine.
Immagine di copertina: Pixabay, https://pixabay.com/it/lego-tempesta-trooper-pixie-elfo-3024169/
© Riproduzione riservata
Devi fare login per commentare
Accedi