Germania
Io sono il re, befè, biscotto e minè
Heinrich XIII di Reuss-Greiz dipinto da Anton Graf
Non si sa se sia più surreale il concetto o la realizzazione del concetto stesso. Cioè un ritorno del Kaiser in Germania. Col principe della Turingia che irrompe nel Bundestag come Heinrich il Terribile e s’incorona Sire di Germania. Ma i manicomi non ce li hanno da quelle parti? Perché quello è il posto per simili squinternati, lui e i suoi seguaci.
È un soggetto da film grottesco alla Tarantino, forse un pesce d’aprile fuori stagione? Come se da noi volessero tornare i Borboni o i Savoia o la Contessa Matilde Regina d’Italia, tutti in costume d’epoca, naturalmente. O riproporre il papa re, che colle guardie svizzere e le alabarde invade Montecitorio e scaccia il governo Meloni.
Veramente, il senso di tutto ciò?
Il disagio che serpeggia in Europa è davvero grande. Tra i nostalgici di casa nostra che non vogliono dirsi antifascisti pur essendo i rappresentanti di una Repubblica antifascista per costituzione – e che già sembrano armati di pessime intenzioni per governare l’Italia – e questi della Germania o quelli dell’Ungheria che chissà quale regime magiaro intenderebbero restaurare, forse guidati da una novella Sissi, mentre le monarchie d’Europa vanno liquefacendosi sempre più, ormai folcloriche pantomime per turisti che vorrebbero farsi un selfie col re nel momento in cui il vento gli solleva il kilt, non c’è più limite al surrealismo.
Spero che i giornali mettano in chiaro l’aspetto tragicomico di tutto ciò, ovviamente mentre le polizie fanno il loro lavoro di scovare i ribelli, che poi verranno affidati a nerboruti infermieri che infileranno loro la camicia di forza per far loro passare il resto della vita in istituti per malattie mentali, perché davvero ci mancano solo i nostalgici del Kaiser di Prussia. Che poi, un Heinrich XIII di Reuss-Greiz c’è già stato due secoli fa, più confuso che persuaso, come si dice in Sicilia, sto principe di Turingia, ma pure no vax, poraccio, ma messi male anche in Germania!
Ora vi dico io come sono andate le cose.
Codesto moderno Enrico di Reuss-Greiz stava facendo una battuta di caccia alla volpe in Bassa Turingia e dev’essere caduto da cavallo, battendo la testa contro un pietrone. Quando si è ripreso ha incominciato a dire a tutti che era l’erede al trono Enrico XIII, un po’ come il personaggio pirandelliano di cui si ignora il nome e che cadendo batte la testa e crede di essere per davvero Enrico IV di Franconia, imperatore del Sacro Romano Impero.
“Dov’è il mio impero, chi sono questi che usurpano il sacro soglio, e perché sono vestiti così balordi? Donne in un parlamento? Da quando in qua? All’assalto miei prodi! Morte agli usurpatori!” Naturalmente declamato coll’intonazione di Tina Pica come Nonna Sabella.
Non c’è altra spiegazione. A meno che qualcuno abbia deciso di sperimentare un’arma segreta che ottunde il cervello di soggetti ricettivi e li domini mentalmente. Eppure, visto che erano no vax, non avranno avuto inoculati i famosi microchip e quindi non c’era un meccanismo che li comandasse da remoto. No, avranno seguito corsi serali per monarchici nostalgici o forse per corrispondenza, con tanti gadgets nazikitsch che ormai Amazon ti porta comodamente a casa.
Si, davvero, speriamo che li prendano tutti sti 21.000 fanatici – sì, 21.000, tanti sembrano essere i seguaci di Enrico XIII, e armati fino ai denti – e li infilino in un manicomio buttando la chiave, perché con tutti i problemi che abbiamo… Già abbiamo altri psicopatici con fantasie imperiali zariste, che stanno causando danni gravi, occuparci anche di un nuovo Reich, proprio no.
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