Germania

Il punto sulla Germania dopo le elezioni regionali

10 Novembre 2019

Le elezioni federali in Brandeburgo, Sassonia e Turingia hanno visto una serie di sconvolgimenti nella geografia politica della Germania orientale. Sebbene in generale i partiti già al potere nei diversi Länder abbiano conservato le loro posizioni (talvolta con ridimensionamenti), Alternative für Deutschland ottiene un vero e proprio exploit, diventando secondo partito in molte zone, mentre la Linke è arretrata ovunque, tranne in Turingia, dove rimane la forza politica più suffragata. Non riescono invece a replicare il successo avuto a ovest e sulla scala nazionale i Verdi, mentre la Spd ha ottenuto buoni risultati solo in Brandeburgo dove governava).

Il piano nazionale, tuttavia, sembra non risentire molto gli effetti delle vicende orientali. La CDU rimane primo partito in tutti i sondaggi, mentre i Verdi sono stabili in seconda posizione. AfD, nonostante il boom a est, rimane in media sotto il 15%, continuando a lottare con la Spd per la terza posizione. Interessante, però, è la lieve crescita della Linke, che sale al 10% per la prima volta da molto tempo, un dato su cui sono concordi tutti gli istituti. La crescita della Linke potrebbe essere causata sia dal proseguimento della crisi della SPD che dal risalto ottenuto dall’ottimo risultato del partito alle elezioni in Turingia.

Il dato più interessante, tuttavia, è che nelle ultime settimane sembra arrestarsi la crescita esponenziale dei Verdi, che dopo le Europee apparivano appaiati ai cristiano-democratici, e addirittura come il primo partito secondo alcuni istituti. Attualmente, CDU e Verdi sono ancora i due partiti più forti in Germania, e i Grüne sono da mesi stabilmente in seconda posizione. Si tratta di uno scenario nazionale nuovo e insolito, soprattutto considerato che i due partiti governano insieme in alcuni Länder, una circostanza che renderebbe interessanti gli scenari post-voto in caso di elezioni anticipate (ipotesi non impossibile, se si considera il congresso in corso nella SPD e il malcontento verso le larghe intese).

Oggi, però, i Verdi ottengono percentuali più basse di quelle dei mesi post-europee: mentre la loro crescita arretra, la caduta della CDU si arresta.

Nelle prossime settimane, dunque, sarà interessante vedere l’andamento della forbice Cdu-Verdi per capire se le tendenze viste negli scorsi mesi erano solo un effetto del voto europeo o se, come sembrava, ci troviamo di fronte a uno nuovo scenario. Al tempo stesso, sarà fondamentale capire che direzione prenderà la SPD dopo il congresso, tanto per la sopravvivenza del Governo che per i rapporti di forza tra socialdemocratici, verdi e cristiano-democratici.

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