Germania

Germania, primo banco di prova per i candidati alla Cancelleria post Merkel

6 Giugno 2021

Oggi si è votato in Sassonia-Anhalt, si tratta delle ultime consultazioni regionali in Germania prima del rinnovo del Bundestag, ma anche delle prime dalla presentazione dei nuovi candidati alla Cancelleria; un referendum soprattutto per il candidato della CDU Armin Laschet. Quest’ultimo aveva bisogno assoluto oggi della affermazione elettorale del Governatore Rainer Haseloff (CDU).

Reiner Haseloff (CDU) d’altronde era abituato alle sfide: quando si presentò per la prima volta agli elettori nel 2011 era appena esploso il reattore nucleare di Fukushima, nella seconda campagna elettorale nel 2016 si era nel pieno della crisi per l’afflusso dei rifugiati, ora siamo nel secondo anno di pandemia ed è riuscito a raggiungere il 36,6% con un più 6,8% rispetto al 29,8% del 2016.

La Sassonia-Anhalt conta circa 2,2 milioni di cittadini, 1,8 di cui aventi diritto al voto, è tuttavia il Land tedesco che dalla riunificazione ha perso la maggior percentuale di popolazione, il 24% dal 1990, in pratica un cittadino su quattro se ne è andato. È anche il Land con il tasso di popolazione anziana più alto. L’incertezza sulla sicurezza economica individuale dopo due anni di pandemia, il modo con cui il Governo ha avocato a sé col “Bundesnotbremse” (freno di emergenza federale) competenze prima esclusivamente dei Länder per contrastarne il diffondersi, ed il persistente sentimento di essere più svantaggiati come cittadini dell’ex Germania Est sono stati il sottotraccia della campagna della AfD che si è confermata ancora il secondo partito con (dati delle 19,57 diffusi dalla ARD) 22% ma ha perso qualcosa rispetto al 24,3% del 2016.

Nonostante le segreterie centrali dei partiti abbiano cercato di ridurre la portata di queste elezioni a mero evento regionale a Berlino si è guardato con molta attenzione al risultato delle urne. Magdeburgo non è nuova a esiti capaci di provocare scosse a livello federale. Nel 1994 fu Reiner Höppner (SPD) che guidò una coalizione coi Verdi con l’appoggio esterno della PDS, un tabù che rischiò a Gerhard Schröder di perdere il duello con Helmuth Kohl. Ma anche l’attuale Kenia Koalition tra CDU, SPD e Verdi guidata da Reiner Haseloff (CDU) ha segnato un novum per la Germania, una “coalizione del centro” per fare muro all’ascesa della AfD presentatasi agli elettori del Land per la prima volta nel 2016.

Haseloff ha promesso agli elettori di restare fedele alla sua formula di Governo e non voler scendere a compromessi né con la AfD né con la Linke. Però la campagna del suo partito aveva attaccato più la Linke che non la AfD di Alice Weidel e Tino Chrupalla. La base della CDU della Sassonia-Anhalt in realtà occhieggia alla sua destra, ha manifestamente pulsato per Friedrich Merz alla guida del Partito e poi per Markus Söder come candidato Cancelliere. Non per nulla il Governatore della Baviera era comparso in campagna elettorale a fianco di Reiner Haseloff prima di Armin Laschet.

La Linke ha cercato con slogan provocatori come “prendete il comando dai Wessis” (i tedeschi dell’Ovest) di presentarsi ancora come la “voce dell’Est” come era la PDS, che un tempo era votata da un elettore su quattro, ma dal 16,3% registrato nel 2016 frena appena il suo tramonto scendendo a 11%.

I Verdi non possono festeggiare il raddoppio segnalato nei sondaggi preelettorali e migliorano dal 5,2% del 2016 solo al 6%; nel Land d’altronde hanno potuto puntare poco col loro tema centrale dell’ambiente, stante che la grande diffusione delle centrali eoliche non ha portato affatto al ventilato forte aumento di posti di lavoro.

La SPD più degli altri partiti deve poter ricondurre queste elezioni alla mera portata regionale riuscendo a malapena dal 10,6% del 2016 ad arrestare il calo all’attuale 8,4%; non proprio un viatico per Olaf Scholz.

Speranze possono manifestarle invece i liberali della FdP che nel 2016 con il 4,9% non erano riusciti ad entrare nel Landtag ed ora con 6,5% non solo riescono a tornarvi ma possono anche ambire di fare da ago della bilancia per rafforzare la coalizione di governo in una eventuale nuova formula quadripartita (Deutschland-Koalition) se non addirittura di sostituirsi al posto della indebolita SPD (Jamaika-Koalition). Quest’ultima non sarebbe una formula inedita nel segno della tradizione degli exploit del Land, ma è già stata sperimentata in Assia, Schleswig-Holstein e Saarland e potrebbe essere più gradita a parte della CDU.

Se i risultati registrati fin qui non cambieranno di molto l’attuale coalizione di Governo potrebbe avere conferma godendo di una maggioranza di 47 seggi divisi in 34 alla CDU, 8 alla SPD e 5 ai Verdi; la FdP potrebbe eventualmente portare ancora altri 6 seggi; la AfD ed i Linke costituirebbero comunque una forte opposizione con rispettivamente 20 e 10 seggi degli 83 posti nel Landtag.

Armin Laschet può tirare un sospiro di sollievo. Almeno finché il suo partito a Magdeburgo non gli debba presentare nuove sorprese come quando nel Landtag nel dicembre 2020 votò contro l’aumento del canone della televisione pubblica con la AfD.

 

Immagine di copertina Foto di Michael Schwarzenberger da Pixabay https://pixabay.com/it/photos/elezioni-germania-bandiera-450164/

© AMJ

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