Germania

Aperta la strada per il processo a due ex aguzzini del lager di Stutthof

8 Giugno 2018

La Procura di Dortmund nel novembre dello scorso anno aveva richiesto il rinvio a giudizio per concorso in omicidio di centinaia di prigionieri nel lager nazista di Stutthof (presso Danzica) di due ex appartenenti alle SS. Il Tribunale di Münster all’inizio del mese ha reso noto i risultati delle perizie assegnate per verificare se i due accusati rispettivamente residenti a Wupppertal e nella regione di Borken, che hanno attualmente 93 e 94 anni, sarebbero idonei a sottostare al giudizio. Gli esperti hanno suggerito udienze al massimo di due ore, nel caso del primo indagato per non più di tre giorni alla settimana e nel secondo addirittura non più di due, in ogni caso i giorni di udienza dovrebbero essere inframmezzati con uno di pausa. I periti hanno altresì suggerito di pianificare pause estemporanee e flessibili in modo da adattarsi alla situazione sanitaria contestuale concreta dei soggetti. Per il sopraggiungere di una malattia acuta in capo al più anziano il Tribunale il 30 maggio ha tuttavia disposto un supplemento di accertamento peritale all’esito del quale si riserva di decidere sull’apertura o meno del processo.

Difficile dire se si stratta solo di doveroso scrupolo o vi è anche un tentativo di procrastinare l’apertura di un eventuale processo attendendo una soluzione naturale; in effetti investigazioni nei confronti di una ex telefonista del medesimo lager avviate quasi contestualmente dalla Procura di Monaco di Baviera sono state chiuse alla fine dell’anno scorso dopo che la donna decedette.

Stutthof fu il primo campo di concentramento ad essere costituito all’inizio del settembre 1939 a di fuori del territorio del Terzo Reich e fu anche l’ultimo ad essere liberato dalle truppe sovietiche il 9 maggio 1945. Si stima che a fronte di un totale di 115.000 internati transitati nel lager circa 65.000 vi siano morti. Nato come campo di reclusione soprattutto di oppositori polacchi, fu ampliato nel 1943 e dal 1944 impiegato sistematicamente anche per raccogliere prigionieri ebrei. Secondo il direttore dell’Autorità di Ludwisburg Jens Rommel, al più tardi a far data dal luglio 1944 divenne così un vero e proprio campo di annientamento, un lager cioè in cui quasi tutti gli internati erano destinati ad essere liquidati nelle camere a gas o con un colpo alla nuca. Si calcola che solo tra il luglio 1944 ed il maggio 1945 vi sono state uccise 27.000 persone, per lo più ebree. Come ha scritto nel suo libro di memorie “A5405 Il coraggio di vivere” anche l’italiano Nedo Fiano fu rinchiuso tra il 25 ottobre ed il 22 novembre 1944 a Stutthof. Fiano lo ha descritto come <uno dei campi peggiori da cui sono passato>. Nel periodo in cui vi fu internato, indica nel suo libro, la temperatura oscillava <dai 21 ai 28 gradi sottozero> e sottoposto a lavoro forzato senza guanti le sue mani <sanguinavano in continuazione> e ricorda ancora <eravamo battuti senza ragione, per puro sadismo, dagli SS ucraini e dai Kapò>.

Potrebbe apparire un accanimento voler perseguire imputati molto anziani, ma si deve tenere conto che il reato di omicidio non trova prescrizione nell’ordinamento tedesco. Per gli ex deportati ed i loro parenti giungere ad un processo costituirebbe poi pur sempre una tardiva forma di riparazione morale e per le nuove generazioni un’occasione di apprendimento.

Ancora oggi d’altronde persino personalità politiche non sembrano avere tratto adeguato insegnamento dalla storia. Alexander Gauland, leader di Alternative für Deutschland, una forza politica per molti versi affini alla Lega in Italia, ha sollevato un mare di critiche allorché il 2 giugno durante il suo discorso al congresso del movimento giovanile del suo partito in Turingia ha relativizzato la portata del regime che segnò insieme al fascismo una cesura nella storia della civiltà nel ventesimo secolo affermando che <Hitler ed i nazisti sono stati solo un’escrezione di uccello in mille anni di storia tedesca di successo>. Dopo l’ondata di polemiche che lo hanno investito si è difeso dicendo che <nessuno può dire sia un’offesa alle vittime di quel sistema criminale> riferirsi al nazismo come <escremento di mosche>, ha riportato l’agenzia di stampa tedesca dpa. Ma lo stesso capo del suo partito Jörg Meuthen ha commentato all’edizione online della Die Zeit che la scelta lessicale era <sfortunata ed inappropriata> e la segretaria generale della CDU Annegret Kramp-Karrenbauer ha a sua volta osservato <50 milioni di vittime di guerra, la Shoà e la guerra totale solo un’”escrezione di uccello”! Così appare il partito dietro la facciata borghese>, mentre Ralf Stegner vicepresidente della SPD ha definito Gauland <un arruffapopolo della peggior specie>, come ha riportato sempre la stessa agenzia.

 

Immagine di copertina: Pixabay, https://pixabay.com/it/berlino-olocausto-memoriale-europa-428435/

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