Medio Oriente
Striscia, che notizia! La Pax Trumpiana sbanca al casinò
Gli ultimi deliri di Trump sulla nuova sistemazione della Striscia di Gaza
Dovremo già pensare a prenotare delle vacanze nella nuova Riviera in Medio Oriente, perché diventerà come la Florida del Mediterraneo.
Mi sembra di ricordare che alcuni anni fa c’era pure un nostro politico, mi sembra Veltroni, ma posso sbagliarmi, non ho trovato niente sulla rete che me lo confermi, forse perché esiste il diritto all’oblio, che diceva che la Sicilia aveva le carte per diventare la Florida del Mediterraneo. Meno male che non lo è diventata e che è rimasta la Sicilia.
Un altro politico, oggi al governo, come ministro, conduceva un partito o un movimento o qualcos’altro che si chiamava “Diventerà bellissima”, riferendosi sempre alla Sicilia, per farsi votare e per illudere l’elettore un’ennesima volta, un po’ come fanno certi venditori porta a porta. Era Musumeci, oggi ministro della protezione, diciamo, civile. Vi sentite protetti civilmente? Io mi sento sempre più in pericolo, a dire il vero. Soprattutto civilmente. Non è una mania di persecuzione, la mia, almeno non credo, ma una paura condivisa. La Sicilia, che comunque è sempre stata bellissima, non è molto cambiata dopo il passaggio musumecico. Che non so se sia un bene o un male, visto che il successore sta facendo un disastro dopo l’altro, continuando la tradizione, senza cercare nemmeno per un momento di discostarsene.
Vengo al punto, basta con divagazioni sulle Floride ipotizzate in UE. Ci sono nuove rivali della Sicilia per salire sul podio della riviera più alla moda del Mediterraneo. Non lo direste mai: la Striscia di Gaza è la prossima candidata. Già.
La Florida, stato vacanziero degli U.S.A., è quello dove, per lo più, si trasferiscono i pensionati usoniani, perché da loro si usa così. È anche dove c’è la residenza estesissima, Mar-a-lago, che chissà che cazzo significa, del nuovo (o vecchio) presidente, un biondo tinto con una faccia sempre ingrugnata, una persona che ha fatto della propria felicità il paradigma della felicità tout court, ossia si può essere felici solo se si pensa ciò che penso io o, meglio, ciò che vi faccio credere io che si possa pensare. Pensare, dormire, forse sognare, perché dubito che l’americano medio che ha votato per lui possa mai raggiungere anche un milionesimo della sua ricchezza. Ma gli usoniani sognano sempre, è l’American Dream. Che tenerezza. In compenso hanno raggiunto la sua demenza.
Sia da non presidente che da presidente il miliardario Trump ci ha abituati a uscite assai bislacche che uno si dice: ma che c’è nell’acqua che bevono da quelle parti? Se la decadenza dell’Impero Romano fu causata dall’avvelenamento da piombo delle condutture d’acqua sarebbe il caso di pensare che il declino cognitivo degli Stati Uniti d’America sia causato dall’effetto sul cervello delle microplastiche disciolte nell’acqua “potabile”? Ma cos’hai messo nel caffè, c’è qualche cosa di diverso adesso in me.
L’ultima uscita di ieri, dopo mille altre che ci hanno sempre fatto dubitare della sanità mentale di Donald Trump, ha lasciato tutti ancora più disorientati. Tranne Israele, o, meglio, Benjamin Netanyhau (anche lui non pare tutto rifinito), che sembrava essere sulla stessa lunghezza d’onda del finto biondo. O vera finta bionda, viste le sparate: la Striscia di Gaza sarà svuotata dai palestinesi e diventerà la nuova Riviera del Mediterraneo, sotto il controllo degli Stati Uniti, manco a dirlo.
Dopo la Groenlandia, il Canada, il Golfo del Messico le ambizioni espansionistiche della vera finta bionda pare che si proiettino pure sul Mediterraneo, per poter ricostruire ciò che è stato distrutto, anche con armi targate U.S.A., ma meglio e in funzione turistica.
Probabilmente in questa visione rivierasca del miliardario usoniano, oggi nuovamente, ahimè, presidente di quel paese d’oltremare, ci sarà una sorta di Atlantic City unita a Las Vegas con casinò, spiagge, ristoranti, alberghi, spa, luna park, tunnel della neve per poter sciare anche con 50° all’esterno, un nuovo Disneyworld in chiave mediorientale. Disneyworld is not enough, Orlando, pazzo furioso.
Per fare questo la Striscia di Gaza, oggi completamente rasa al suolo e piena di macerie, dovrà essere svuotata dai suoi abitanti, ossia i palestinesi superstiti che DOVRANNO essere accolti in Egitto e in Giordania, sempre per volere di sua maestà Donald Trump. Nemmeno dice costui “vi faccio venire in America e poi vi riporto lì a cose fatte, vedrete come ve la faccio trovare la vostra striscetta”, no. Decide di spostare milioni di persone dove vuole lui, senza nemmeno sentire se i paesi che dovrebbero accogliere i profughi siano d’accordo. Perché non mandarli su Marte, a spese di Elon Musk, a questo punto?
Cosa sono la Storia, la Geografia, la Cultura? Orpelli inutili che non albergano nella mente di Donald Trump (così come in quella di Elon Musk), e si vede. E si sente.
Se avevamo qualche dubbio che Trump fosse uno squinternato adesso, con queste ultime dichiarazioni, ne abbiamo la conferma. E, visto che chi somiglia si piglia, e riceve pure le congratulazioni dei nostri politici per la novella elezione, come Salvini e Meloni, la quale è stata invitata, unica leader europea, all’incoronazione, possiamo avanzare l’ipotesi che anche questi politici nostrani siano squinternati allo stesso livello.
Ecco, un’uscita simile ce la saremmo aspettata da Salvini, che crede che i barconi con cui scappano i migranti siano i taxi del Mediterraneo o che lo Stretto di Messina sia il Canale di Sicilia.
Anche Giorgia crede che le prigioni costruite in Albania, coi nostri soldi, siano delle spa di lusso, probabilmente. E gli ultimi deliri giorgiani rispetto al libico Almasri non possono che confermare l’idea che ci siamo fatti della classe dirigente italiana. Può darsi che anche costoro siano vittime di un avvelenamento da microplastiche come gli usoniani? Che c’è nell’acqua minerale che arriva a Montecitorio e a Palazzo Madama? Da dove viene? Che razza di gente ci governa, qui e oltremare?
Sembra il film comico di Giulio Manfredonia Qualunquemente, dove Cetto Laqualunque, magistrale personaggio di Antonio Albanese, si fa eleggere sindaco di un paesello calabrese e riqualifica, secondo la sua visione, il territorio, sviluppando il turismo della riviera con speculazioni edilizie senza tenere conto minimamente dei vincoli. Eppure ciò che ha proclamato solennemente Trump non è un film ma la realtà, che ha superato di gran lunga la fantasia.
D’altro canto, se Trump si affida a un altro squinternato spaziale come Musk che smania per arrivare su Marte (forse per fondarci una seconda e tecnologica Las Vegas, anche quella nel deserto), non c’è niente di anomalo se il primo propone la Striscia di Gaza come la nuova Riviera. Insomma, sulla East Coast c’è Dubai, costruita dagli stessi arabi, con tutte le sue torri e il grattacielo più alto del mondo, tsè, vogliamo che sulla West Coast non ci sia A New Gaze On Gaza? E ce la faremo pure lì la torre, e ancora più alta, Trump Tower Bis.
Un tempo la Svizzera del Medio Oriente era il Libano e Beirut era un posto di grand hôtel, casinò, ritrovi per ricchi, ci hanno fatto un sacco di film, ma è durata poco e ci si è ritrovati presto con un cumulo di macerie. Il Medio Oriente è così, sempre in subbuglio, tra chi tira una coperta per di su e l’altro per di giù e, se non si concorda, sono bombe.
Che ci volete fare, sono fatti così, quelli dicono che è la Terra Promessa da sempre, quegli altri invece dicono di no e che Maometto si elevò in volo verso il cielo su un carro di fuoco da Gerusalemme, altri ancora immaginano che lì ci sia stato sepolto nientemeno che il figlio di Dio, e ci hanno pure costruito un chiesone sulla presunta tomba, e non si finisce più coi contrasti, perché ognuno non indietreggia sulle proprie posizioni. Tutti un po’ sciroccati, va detto.
Niente di meglio che il pragmatismo pacifista e pacificatore trumpiano, basta con queste sciocchezze e facciamo fruttare il territorio, facciamo di quella striscetta insignificante un paradiso turistico. Ma senza i poveri, che stonano e non sono decorativi, assolutamente no. Sembra quasi Briatore. Non è escluso che Briatore compri un po’ di terreni nella nuova Striscia, magari creati buttando in mare le macerie, e vi impianti dei nuovi Twiga, dove far rifugiare anche la sua socia Santanchè quando, probabilmente, verrà condannata e dovrà scappare dall’Italia, da perseguitata politica. Povera donna, che ingiustizia.
Sempre che prima la nostra democrazia non si trasformi in una dittatura delle banane e questa gente che circola ancora impunita non acquisti un potere maggiore e s’installi finché qualcuno non si stufa e gli fa fare una brutta fine. È già successo ottant’anni fa. Ci sono le foto ricordo.
L’idea dell’estesissimo Gaza Resort che immagino talmente illuminato che si vedrà da Marte, come se fosse una stella che brilla di luce propria, è veramente una grande idea, complimenti Trump. Confermi ciò che si pensa di te e degli usoniani qui in Europa.
Tapiro d’oro tempestato di diamanti.
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