Medio Oriente

La ragazza di Homs

26 Maggio 2018

From: Fiammetta Martegani

To: Susan Dabbous

Carissima Susan,

in occasione del tuo  book tour in Italia, leggo ora un tuo post su Facebook che dice: “Mentre scrivevo le avventure di Leila, Gianni e Bilal nel 2016 in attesa di Sami, nella pancia, mi chiedevo che tipo di mondo questo libro avrebbe incontrato una volta ‘dato alla luce’. Per entrambi, per Sami e per i protagonisti immaginari (ma non troppo) del mio libro, avrei voluto un ambiente leggermente migliore: una soluzione politica del conflitto siriano, un’Italia più accogliente. Invece la guerra in Siria si è trasformata in un gioco geopolitico ipocrita a danno della popolazione e l’Italia si appresta a formare uno dei governi più anti migranti d’Europa. Per questo forse c’è ancora più bisogno di storie come quella di Leila, Gianni e Bilal: tre ventenni innamorati, con una gran curiosità di vivere”.

Ovviamente muoio dalla voglia di leggere il tuo libro. Ma, nel frattempo, mi piacerebbe chiederti cosa ti ha spinto a scrivere, questa volta, un romanzo: ben più complessa come operazione che scrivere la propria esperienza personale, come hai fatto nel tuo primo libro.

From: Susan Dabbous

To: Fiammetta Martegani

Cara Fiammetta,

ogni libro è sempre una bella creatura che prende forma capitolo dopo capitolo, e, nel mio caso, anche ecografia dopo ecografia, visto che ero incinta di Sami mentre scrivevo, quindi il processo di scrittura è stato potentemente creativo.

Ho potuto cimentarmi nella forma del romanzo pensando anche che mi stavo rivolgendo ad un pubblico giovane: quello dei young adults, usando un registro semplice. Spero di essere riuscita così a dare risalto alla storia di Leila, una straordinaria ragazza di Homs. Leila è una ribelle, intelligente, con una forza d’animo incredibile, innamorata del suo fidanzato Bilal che, contrariamente a lei, non riesce a tenere assieme i diversi fili di una vita complicatissima: la guerra è decisamente qualcosa di molto più grande di lui. Accanto a loro emerge anche il personaggio di Gianni , affascinante fotografo italiano. Tra i tre si sviluppa un’amicizia indistruttibile anche se i sentimenti, come si sa, a 20 non sono sempre così chiari…

From: Fiammetta Martegani

To: Susan Dabbous

Sono sempre più curiosa! Ma dimmi, con tutto quello che hai a che fare tu tutti i giorni, vivendo faccia a faccia con il conflitto del Medio Oriente, che cosa ti ha spinto a decidere di scrivere proprio un romanzo? Da dove è venuta l’ispirazione e perchè hai sentito l’urgenza di far parlare i tuoi personaggi, di raccontare la loro storia, e perchè proprio in Siria?

From: Susan Dabbous

To: Fiammetta Martegani

Cara Fiammetta,

contrariamente a quanto suggerisce il titolo del libro, nel romanzo c’è poca Siria, e si svolge principalmente a Beirut, Palermo e Milano. Ma la protagonista, ovunque vada, si porta la sua città, Homs, nel cuore. Per questo nella scelta del titolo ho deciso di enfatizzare questa coerenza assoluta che Leila mantiene durante tutte le sue disavventure. Non importa quanto Homs venga assediata e distrutta dai bombardamenti, e non importa neanche quanto sia abile a integrarsi a Beirut o a Palermo: per Leila l’obiettivo principale è tornare a Homs per ricostruire una nuova Siria, fondata su due prìncipi nell’odierna Siria impensabili: la libertà di espressione e l’uguaglianza.

From: Fiammetta Martegani

To: Susan Dabbous

Avrei da farti altre mille domanda ma te ne  faccio una ultima, relativa al book tour. Quali sono state le domandi più frequenti che ti sono state poste dal pubblico e quali pensieri hanno suscitato in te queste domande?

From: Susan Dabbous

To: Fiammetta Martegani

Le domande più frequenti del pubblico finora sono state sui personaggi: a quale dei tre giovani protagonisti mi sia affezionata di più. La risposta è semplice: Leila è talmente straordinaria che non si può non amare. Gianni, il fotografo italiano, è il personaggio in cui indubbiamente mi sono rispecchiata di più. E infine, ho ammesso che per Bilal, insicuro e pasticcione, ho un vero e proprio debole. Bilal è un siriano che si trova davanti un bivio: indeciso se fare la Jihad o continuare a uscire con le ragazze e tifare Real Madrid. Tra le due strade alla fine sceglie la seconda, ma non senza turbamenti…

From: Fiammetta Martegani

To: Susan Dabbous

Non ci resta che leggerti. Intanto io ho cominciato: “Nella vita di Leila c’era una guerra fuori, quella siriana, e una guerra dentro, quella che combatteva ogni giorno per non rassegnarsi alla depressione. Un mostro discreto, meno rumoroso dei cacciabombardieri, che stava divorando i sogni di un’intera generazione di siriani.”

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