Medio Oriente
La Sardegna riconosce la Palestina e chiede l’immediato cessate il fuoco
Ieri 24 ottobre il Consiglio regionale della Sardegna ha votato per l’immediato cessate il fuoco a Gaza e ha riconosciuto lo Stato di Palestina.
Luca Pizzuto, capogruppo di Sinistra Futura, ha presentato una mozione per il riconoscimento dello stato di Palestina come nella risoluzione Onu del 2012 e per proporre la Sardegna come sede per una conferenza di pace in Medio Oriente. Il documento, sottoscritto anche dai gruppi del M5s e del gruppo Uniti per Alessandra Todde, è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea.
Il risultato favorevole alla mozione, che chiede una giusta collocazione geografica, riconosciuta e unanimemente delimitata per entrambi, impegna la Presidente della Regione Alessandra Todde ad assumere tutte le azioni necessarie nei confronti del governo, affinché l’Italia “sottoponga e spinga la comunità internazionale ad agire attraverso le azioni diplomatiche per la risoluzione definitiva del conflitto“.
I consiglieri regionali del M5s hanno dichiarato:
Un risultato storico condiviso e determinato che non solo vede il consiglio regionale sardo schierato in difesa della pace e del cessate il fuoco a Gaza, ma impegna la nostra Giunta regionale a sostenere ogni iniziativa per perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia.
L’Assemblea sarda (presieduta da Piero Comandini) sollecita inoltre lo stop alle armi, e chiede l’immediata convocazione delle istituzioni internazionali per una mediazione concreta tra il popolo palestinese e quello israeliano per definire i confini dei due Stati.
Chiede infine di intercedere in tutte le sedi nazionali e internazionali per ribadire il diritto alla vita e alla pace e, in particolare, anche in applicazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia, a chiedere la tutela e la protezione di tutti i bambini coinvolti nel conflitto.
Gli interventi
Luca Pizzuto (Sinistra futura) ha illustrato la mozione (a firma Pizzuto, Casula e Canu) e ha affermato:
Il Nyt ha denunciato che persino il fosforo bianco è stato utilizzato, con 150 operatori Onu morti e 80 giornalisti uccisi. Noi condanniamo il massacro di Hamas del 7 ottobre, ma non si può accettare che il primo ministro di uno stato democratico definisca l’Onu una palude antisemita. Nella costruzione della pace il nostro sguardo va a Rabin e Arafat negli accordi di Oslo, accordi che furono sottoscritti e mai rispettati. Il Parlamento Sardo deve anche svolgere una funzione di politica estera, vista la nostra collocazione geografica e la funzione che abbiamo nel mondo. Non possiamo stare zitti davanti a tanta efferatezza e in spregio alla comunità internazionale. Va dichiarato l’embargo verso Israele per impedire l’arrivo di armi italiane, e dovremmo avere il coraggio di riconoscere lo Stato di Palestina insieme al coraggio della pace. Il Mediterraneo deve tornare ad essere un luogo di incontro dei popoli, non il luogo dei conflitti.
Dopo gli interventi dell’assessore Franco Cuccureddu, di Li Gioi (M5s) e di altri consiglieri, hanno preso la parola Valdo Di Nolfo (UpTodde) e Camilla Soru (Pd).
Di Nolfo, che ha esposto la bandiera palestinese dalla finestra dei suoi uffici nel Consiglio regionale, ha insistito sulla giustezza dei termini “genocidio” e “pulizia etnica”, per definire ciò che accade a Gaza ed ha rammentato l’enorme tragedia che colpisce l’intero popolo palestinese, ad incominciare dai bambini che contano oltre 15mila vittime.
Molto forte e apprezzato è stato l’intervento dell’On. Camilla Soru, che riportiamo interamente nel video qui sotto.
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