Medio Oriente
Il Muro del Pianto sarà un luogo di preghiera egualitario
Per anni il Muro del Pianto di Gerusalemme, è stato luogo di manifestazioni e scontri per il mancato pluralismo ebraico. Domenica però è stato approvato un accordo rivoluzionario per fare in modo che questo luogo diventi aperto e accessibile a tutti gli ebrei che vorranno pregare lì seguendo il proprio credo. È stata designata formalmente un’area di preghiera anche per gli ebrei non ortodossi.
Una decisione che ha scosso l’establishment politico ortodosso, frustrato dal riconoscimento di diritti nei confronti degli ebrei non ortodossi. Si è invece rivelata di particolare importanza per la comunità ebraica americana che ha accolto con entusiasmo questo nuovo accordo.
Una grande vittoria anche per le cosiddette “Women of the Wall” (donne del muro), un importante gruppo di preghiera formato da donne, che per anni ha combattuto contro l’establishment maschilista e creato controversie tenendo preghiere non ortodosse in questo luogo.
Secondo il piano previsto dal governo, verrà costruita una nuova piazza per la preghiera di genere misto, nel lato occidentale del Muro del Pianto. Adiacente alla piazza per la preghiera ortodossa, ma separata da essa. Nella sezione egualitaria verrà permesso agli uomini e alle donne di pregare insieme, ma sarà incluso anche uno spazio soltanto per la preghiera delle donne come richiesto dalle Women of the Wall. Fino ad oggi la piazza del Muro occidentale aveva uno spazio di preghiera in cui gli uomini erano separati dalle donne, secondo quanto stabilito dalle norme ortodosse.
Verrà creato anche un nuovo ingresso nella zona occidentale del Muro così da dare uguale rilievo sia alle preghiere degli ortodossi che a quelle dei non ortodossi.
Coloro che sostengono questo accordo, credono che il riconoscimento dei loro diritti possa essere considerato un primo passo per dimostrare e promuovere il pluralismo ebraico nel Paese, e fare in modo che quel luogo diventi uno spazio egualitario e tollerante, dando la possibilità anche alle donne di avere maggiori diritti nella sfera pubblica in Israele.
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