Medio Oriente
Anwar Gargash: l’uomo delle alleanze militari
L’onda lunga dello scandalo della corruzione a Bruxelles continua a riempire le pagine dei giornali – ed è un bene, perché finalmente l’opinione pubblica ha accesso ad una galassia opaca e pericolosa, come quella del lobbysmo diplomatico, che negli ultimi decenni ha modificato la posizione dell’Unione Europea su molte questioni internazionali, e lo ha fatto in una direzione opposta a quella dei paesi dell’Unione e del nostro atteggiamento pacifista nelle crisi planetarie. Allo stesso modo, il lobbysmo ha sabotato anche molte iniziative il cui obiettivo è la salvezza ecologica del pianeta. In questo quadro è fondamentale presentare gli eroi del lobbysmo: le figure che, grazie ai soldi che possono spendere, giocano un ruolo determinante nell’influenzare la politica europea – ed Anwar Mohammed Gargash, certamente, è uno dei più importanti tra loro.
Di più: Anwar Gargash è da anni un elemento centrale del meccanismo di influenze esercitato dagli Emirati Arabi sugli Stati Uniti e sull’Unione Europea – un complesso meccanismo che si basa sul coinvolgimento di ex diplomatici UE nei consigli di amministrazione di organizzazioni che promuovono la politica estera emiratina e le sue relazioni strategiche – tutti incarichi pagati principescamente. La sua “Anwar Gargash Diplomatic Academy” (AGDA) è una scuola di diplomazia internazionale ed un think-tank finanziato dal governo di Abu Dhabi, diretto (fino al febbraio 2022) da Bernardino León Gross, ex Special Representative for the Southern Mediterranean per l’Unione Europea, ex Inviato speciale dell’ONU in Libia, Segretario Generale presso il Primo Ministro spagnolo e Segretario di Stato per gli Affari Esteri[1].
León viene convinto ad assumere il ruolo nel 2015 da uno stipendio di 35’000 sterline, oltre ad una indennità di alloggio di circa 130’000 sterline. Un prezzo che vale oro, perché León accetta l’incarico da un paese che sostiene una fazione dei contendenti nella guerra civile libica che la sua missione ONU tenta di fermare[2]. Lo ha sostituito Nickolay Mladenov[3], che è stato coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente e rappresentante personale di Ban Ki-moon presso l’Organizzazione per la liberazione della Palestina e l’Autorità palestinese, oltre ad essere rappresentante speciale delle Nazioni Unite per l’Iraq e capo della Missione di assistenza delle Nazioni Unite per l’Iraq (UNAMI)[4]: un altro diplomatico influente che cambia completamente schieramento.
Obiettivo dell’AGDA è formare nuove generazioni di diplomatici e capi di governo e sostenere il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale degli Emirati Arabi Uniti (MoFAIC)[5]: con questo si intende che AGDA vuole formare diplomatici esteri a seguire la linea politica degli Emirati: nel suo consiglio di amministrazione siede il francese Jean-David Levitte, consigliere diplomatico dei Presidenti Chirac e Sarkozy, Ambasciatore di Francia negli Stati Uniti e di Rappresentante permanente della Francia presso le Nazioni Unite[6]. E la linea, secondo Gargash, è un attacco militare all’Iran[7], coordinata con i leader di un altro centro studi, l’Henry A. Kissinger Center for Global Affairs di Washington[8].
Gargash è un elemento cardine per la strategia di coinvolgimento degli Stati Uniti nell’attacco al Qatar della seconda metà degli anni ‘10, portata avanti da Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrein ed Egitto, essendo egli in rapporti di grande amicizia con Kellyanne Fitzpatrick Conway[9], direttrice della campagna elettorale di Donald Trump e sua consulente politica, autrice di una campagna di disinformazione volta a screditare i Clinton e condurre Trump ad appoggiare l’embargo imposto al Qatar[10]. Quando le macchinazioni della Conway e di altri consulenti di Trump (Elliott Broidy, George Nader), in affari con Mohammed Bin Zayed Al Nahyan – leader di fatto degli Emirati dal 2014, dal giugno 2022 ufficialmente Presidente[11] -, falliscono, Gargash deve affrettarsi a smentire ogni coinvolgimento emiratino nell’istituzione di un gruppo di pressione su Trump per fargli appoggiare la linea dura contro il Qatar[12].
Prima che come politico e lobbysta, Gargash si afferma come imprenditore: fino al 2019 è capo della Gargash Enterprises Llc Dubai, la più grande azienda del paese nel settore della vendita auto[13], importatore dei marchi più prestigiosi[14] ed esclusivista di GAC Motor (maggiore costruttore di auto cinese)[15]. Dal maggio 2019 la Gargash Enterprises partecipa alla formazione del consorzio di commercianti Car Dealers Business Group, nato sotto l’egida della camera di commercio di Dubai[16]. Un incarico nel quale si batte per lo sviluppo commerciale dell’industria automobilistica cinese nell’Unione Europea[17].
Nel dicembre 2022 L’Anwar Gargash Academy firma un protocollo d’intesa con la UAE Space Agency con lo scopo di sviluppare programmi comuni, sinergie, organizzare seminari a cui invitare relatori internazionali[19], aumentando il prestigio e la capacità di influenza dell’Academy, ma anche le conoscenze in ambito tecnologico (utile anche a scopi militari) per l’entourage di Gargash. Egli entra ufficialmente in politica nel 2006 come Ministro di Stato per gli Affari del Consiglio Nazionale Federale, nel febbraio 2008 viene nominato Ministro di Stato per gli Affari Esteri e Ministro di Stato per gli Affari del Consiglio Nazionale. Nel febbraio 2016 è di nuovo Ministro di Stato per gli Affari Esteri[20].
La sua azione politica viene prevalentemente sviluppata in seno al Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale degli Emirati Arabi, guidato dal 2006 da Abdullah bin Zayed Al Nahyan[21]. Dopo il rimpasto di governo del 2016, Gargash diventa il volto della campagna umanitaria-militare degli Emirati nello Yemen: iniziata nel 2015 come progetto di assistenza alla popolazione dell’isola di Socotra, colpita da due cicloni, la presenza emiratina sull’isola trasforma ben presto il volto dei centri abitati e, soprattutto, mostra le proprie vere intenzioni[22]: nel 2017 viene ultimata la costruzione di una base militare in grado di ospitare cinquemila soldati, dando vita ad una occupazione militare che termina, fra le vibranti proteste locali, solo a metà del 2018, quando i soldati di Abu Dhabi vengono sostituiti dagli omologhi sauditi, anch’essi impegnati a fianco del movimento separatista STC (Consiglio di Transizione Meridionale)[23]. Coordinatore di questa iniziativa è Anwar Gargash, che conduce all’annessione dell’isola, strategicamente importante per l’area, sotto la sfera di influenza emiratina[24].
Gargash viene rimosso dall’incarico di Ministro di Stato per gli Affari Esteri nel febbraio 2021, diventando Consigliere Diplomatico del Presidente Mohammed bin Zayed Al Nahyan[25], posizione che gli permette di avere un canale diretto con Washington: uno dei fattori chiave nella questione yemenita è il legame che Abu Dhabi e Gargash intrattengono con l’allora presidente Donald Trump. Gli Emirati accolgono con favore la ferma intenzione di Trump nel proseguire l’intervento militare degli Stati Uniti nel conflitto yemenita, ponendo il veto ad una risoluzione di parere contrario del Congresso[26]. Sul fronte regionale, la vicinanza con Trump gioca un ruolo importante nell’impegno di Gargash nel contribuire a normalizzare i rapporti con Israele, in un processo che culmina, nel 2020, con la firma degli Accordi di Abramo: a Washington i leader di Stati Uniti, Israele ed Emirati Arabi firmano il documento che sigla, per i due paesi mediorientali, il reciproco riconoscimento[27].
Questo dà ad Abu Dhabi il via libera, da parte della potente lobby American Israel Public Affairs Committee[28], alla vendita di armi USA agli Emirati, che nel dicembre 2020 acquistano cinquanta jet F-35, droni e armi leggere per 23 miliardi di dollari[29]. Il complesso percorso che porta alla firma degli Accordi[30] descrive la spasmodica ricerca emiratina dell’appoggio statunitense, individuando in Trump un partner ben disposto e manipolabile[31], come dimostrano i tentativi di influenzare l’esito delle elezioni presidenziali del 2016, circostanza negata da Gargash ma confermata dalle imbarazzanti relazioni con Kellyanne Conway, Elliott Broidy e George Nader[32].
Poi, a causa del conflitto ucraino, la posizione degli Emirati migliora, perché spinge l’Unione Europea direttamente nelle braccia dei paesi del Golfo Persico: alla ricerca di partner in grado di sostituirsi alla Russia nel ruolo di fornitori di idrocarburi, Bruxelles si rivolge ad Abu Dhabi e Doha. Nel dicembre 2022 Gargash chiede un maggiore impegno europeo nel Medio Oriente e nell’Asia Centrale, bollando come egoistiche le semplici richieste di fornitura (come indica l’accordo concluso fra Germania e Qatar: 2 milioni di tonnellate di gas all’anno alla Germania per i prossimi 15 anni[33]) e chiedendo che le dichiarazioni di impegno si trasformino in effettiva cooperazione bilaterale.
Il suo obiettivo è un accordo sui settori della difesa e della sicurezza, a fronte delle ricorrenti minacce iraniane[35], in un momento in cui l’amministrazione Biden propone un sostanziale disimpegno[36]. Su sponde opposte nel conflitto yemenita, Teheran e Abu Dhabi sono da anni ai ferri corti[37]. Anche Israele fornisce armi agli Emirati in chiave anti iraniana[38]. Se finora, anche nel quadro del tentativo di addolcire la linea politica israeliana nei confronti della Palestina, l’Unione Europea è rimasta neutrale, di fronte alla nuova situazione sul mercato energetico, il lavoro di lobbying esercitato da Gargash sui membri del Parlamento Europeo e su molti influenti politici europei inizia a dare i suoi frutti[39].
La questione iraniana è uno degli aspetti centrali nel lavoro politico di Gargash: nel novembre 2021 il consigliere del Presidente riceve ad Abu Dhabi Enrique Mora, vice segretario generale e direttore politico del European External Action Service (EEAS) e capo negoziatore dell’UE dell’accordo sul nucleare iraniano (ufficialmente noto come Joint Comprehensive Plan of Action[40]), per discutere anche dello stato del programma nucleare di Teheran e degli sforzi europei per mantenere l’equilibrio e la stabilità nell’area mediorientale[41]. Una alla volta, alcune importanti agenzie europee si accodano nella nuova linea diplomatica, prima fra tutti la EFD.
La European Foundation for Democracy (EFD) è un istituto di studi politici con base a Bruxelles che collabora con la European Commission’s Radicalisation Awareness Network (RAN)[42]. Le posizioni della EFD sono allineate alla visione emiratina in tema di politica estera, fondamentalismo religioso e questione iraniana; la fondazione intrattiene forti legami[43] con il think-tank britannico di estrema destra[44] Henry Jackson Society[45] e con la Quilliam Foundation, uno dei cui fondatori, Maajid Nawaz, sarebbe vicino alle teorie cospirazioniste di Q-Anon[46]. La EFD avrebbe inoltre stretti legami con la statunitense neocon Foundation for Defense of Democracy (FDD) vicina a Netanyahu, da cui riceve cospicui finanziamenti[47]. Gli Emirati Arabi collaborano da tempo con la FDD[48].
Lorenzo Vidino è un ex senior policy advisor presso la EFD[49], mentre ora cura il Program on Extremism presso la George Washington University[50] (dove Anwar Gargash ha conseguito la laurea in Scienze Politiche[51]). Qui Vidino produce materiale di consulenza politica per il governo americano in tema di lotta ai gruppi estremisti e ai partiti politici islamici, fra cui la Fratellanza Musulmana. Nell’ambito di questo lavoro Vidino viene ricevuto, nel 2017, dal Ministro degli Esteri degli Emirati Arabi, Abdullah Bin Zayed[52]. Gli Emirati vogliono utilizzare la produzione culturale accademica per influenzare la visione dell’islamismo fondamentalista e dell’islam politico negli Stati Uniti[53], strategia in cui Vidino gioca un ruolo importante[54]: nel 2015 la Quiller Consultants – per anni finanziata dal Ministero degli Esteri emiratino – invita Vidino[55] ad una serie di incontri a porte chiuse con Anwar Gargash, organizzati per spingere giornalisti e accademici a scagliarsi contro la Fratellanza Musulmana, contro il Qatar, contro l’Iran[56].
Tanti nomi che si incrociano, ma che significano una cosa sola: gli Emirati Arabi Uniti, così come altri paesi ricchi, sono in grado di influenzare in maniera decisiva le nostre decisioni in materia sociale, politica, commerciale, economica, diplomatica e militare. L’opaco lobbysmo che regna a Bruxelles e nelle altre capitali europee è riuscito, nell’ultimo quarto di secolo, a far cambiare politica agli Stati Uniti e all’Unione Europea: un risultato ottenuto elargendo doni ed incarichi ad alcune personalità chiave – per lo più funzionari non eletti dal popolo, ma nominati da una colossale macchina amministrativa che, per sua natura, occulta la corruzione ed il conflitto di interessi. Noi crediamo fortemente nell’unione degli europei, e chiediamo a gran voce che questa vergogna abbia fine, e che ci siano regole chiare ed efficienti. Per tutti.
[1] https://www.worldpolicyconference.com/bernardino-leon-gross/
[2] https://www.theguardian.com/world/2015/nov/04/un-libya-envoy-accepts-1000-a-day-job-from-backer-of-one-side-in-civil-war
[3] https://www.agda.ac.ae/about-agda/agda-management
[4] https://med.ispionline.it/speaker/nickolay-mladenov/
[5] https://www.agda.ac.ae/about-agda/who-we-are
[6] https://www.agda.ac.ae/about-agda/board-of-trustees/details/h.e.-jean-david-levitte
[7] https://www.thenationalnews.com/uae/2022/07/15/uae-may-send-envoy-to-iran-dr-anwar-gargash-says/
[8] https://www.uae-embassy.org/news/uae-based-anwar-gargash-diplomatic-academy-and-johns-hopkins-university-school-advanced
[9] SE ABU DHABI PENSA DI “PILOTARE” DONALD TRUMP | IBI World Italia ; LA PHILIP MORRIS VA ALLA GUERRA – ALLEATA A SUPREMATISTI, POPULISTI E SCEICCHI ARABI | IBI World Italia
[10] https://ibiworld.eu/en/if-abu-dhabi-believes-to-guide-donald-trump/
[11] https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Ritratto_Mohammed_Zayed.html
[12] https://www.arabianbusiness.com/politics-economics/397184-uae-made-no-effort-to-influence-us-election-anwar-gargash
[13] https://www.bloomberg.com/profile/company/0323611D:UHl
[14] https://gargashauto.ae/brands/ ; https://www.zoominfo.com/c/gargash-enterprises/400309916
[15] Gargash Enterprises LLC
[16] https://uae.yallamotor.com/car-news/dubai-car-dealers-business-group-elects-executive-committee-again-for-second-term-7725
[17] https://www.zawya.com/en/business/retail-and-consumer/chinese-cars-bad-reputation-for-poor-quality-is-undeserved-gargash-ceo-ma4rcfdk ; https://www.gac-motor.com/en/media/newsdetail/id/216.html
[18] https://www.elespanol.com/espana/20151106/77242276_0.html
[19] https://satelliteprome.com/news/uae-space-agency-signs-mou-with-anwar-gargash-diplomatic-academy/
[20] https://uaecabinet.ae/en/details/cabinet-members/his-excellency-dr-anwar-bin-mohammed-gargash
[21] https://uaecabinet.ae/en/details/cabinet-members/his-highness-sheikh-abdullah-bin-zayed-al-nahyan
[22] SOCOTRA, L’ULTIMA MERAVIGLIOSA ISOLA INCANTATA | IBI World Italia
[23] https://ibiworld.eu/en/socotra-the-last-wonderful-enchanted-island/
[24] https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-paradiso-dello-yemen-conteso-da-emirati-e-arabia
[25] https://www.middleeasteye.net/news/uae-anwar-gargash-removed-foreign-affairs-minister-state
[26] https://www.thenationalnews.com/world/mena/anwar-gargash-says-donald-trump-s-yemen-veto-is-positive-signal-of-us-support-for-allies-1.849902
[27] https://www.state.gov/the-abraham-accords/
[28] https://www.opensecrets.org/federal-lobbying/clients/summary?cycle=2018&id=D000046963 ; https://www.aipac.org/
[29] https://www.reuters.com/business/aerospace-defense/exclusive-biden-administration-proceeding-with-23-billion-weapon-sales-uae-2021-04-13/ ; https://www.jpost.com/israel-news/aipac-when-israel-lobbies-for-the-arabs-652346
[30] https://www.reuters.com/article/usa-trump-israel-emirates-idINKBN1E30AP
[31] SE ABU DHABI PENSA DI “PILOTARE” DONALD TRUMP | IBI World Italia
[32] https://www.reuters.com/article/us-usa-trump-election-uae-idUSKCN1IN2RN ; https://www.voanews.com/a/uae-denies-trying-to-meddle-in-2016-us-election/4405574.html ; SE ABU DHABI PENSA DI “PILOTARE” DONALD TRUMP | IBI World Italia
[33] https://www.theguardian.com/world/2022/nov/29/germany-agrees-15-year-liquid-gas-supply-deal-with-qatar
[34] https://www.wam.ae/en/details/1395302994277
[35] https://www.aa.com.tr/en/middle-east/iran-threatens-to-strike-uae-in-case-of-us-attack-mee/2063005
[36] https://atalayar.com/en/content/emirates-calls-greater-european-engagement-gulf-we-need-see-action
[37] https://www.spglobal.com/commodityinsights/en/market-insights/latest-news/oil/100322-yemens-iranian-backed-houthis-threaten-oil-companies-in-uae-and-saudi-arabia
[38] https://www.iranintl.com/en/202210293220
[39] Le-Lobby-Anti-Qatar-1.pdf (ibiworld.eu), pages 71-72
[40] https://www.consilium.europa.eu/en/policies/sanctions/iran/jcpoa-restrictive-measures/
[41] https://www.wam.ae/en/details/1395302994277
[42] https://www.europeandemocracy.eu/about-us/
[43] https://www.europeandemocracy.eu/publication/a-guide-to-refuting-jihadism-critiquing-radical-islamist-claims-to-theological-authenticity/
[44] https://www.cage.ngo/revealed-home-office-outsourcing-surveillance-to-far-right-henry-jackson-society
[45] https://henryjacksonsociety.org/about-us/
[46] https://www.aljazeera.com/opinions/2021/4/20/the-quilliam-foundation-has-closed-but-its-toxic-legacy-remains
[47] https://powerbase.info/images/0/06/PII_IsraelLobbyEUreport2016_Cronin_Mursak_Miller.pdf ; http://990s.foundationcenter.org/990_pdf_archive/262/262148044/262148044_201612_990.pdf
[48] https://thecordobafoundation.com/wp-content/uploads/2019/01/Spinwatch-UAE_lobby_report.pdf
[49] https://www.ispionline.it/en/node/10162
[50] https://extremism.gwu.edu/dr-lorenzo-vidino
[51] https://www.weforum.org/people/anwar-gargash
[52] https://www.middleeastmonitor.com/20171109-exclusive-uae-works-to-defeat-voices-of-islamism-in-the-west-reveal-leaked-emails/
[53] https://ednews.net/en/news/world/211333-uae-tried-to-influence-trump-administration-to-designate-musl
[54] LA PENNA CHE UCCIDE PIÙ DELLA SPADA | IBI World Italia
[55] https://www.glistatigenerali.com/geopolitica_questione-islamica/la-penna-che-uccide-piu-della-spada/
[56] http://www.citizens-international.org/ci2017/2015/10/19/uae-paid-pr-firm-millions-to-brief-uk-journalists-on-qatar-brotherhood-attacks/
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