Geopolitica
Ucraina: brutta storia con Biden padre e figlio e l’editore TV di Zelensky
Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, l’11 giugno è stato condannato per avere acquistato una pistola Colt Cobra calibro 38 evitando di scrivere nell’apposito formulario per l’acquisto di armi che era un tossicodipendente. Rischia ben 25 anni di carcere. E il 5 settembre inizierà un altro processo, per l’evasione fiscale di poco meno di un milione e mezzo di dollari.
Suo padre ha dichiarato: “Accettiamo il verdetto e continueremo a rispettare il procedimento giudiziario”. Specificando che non concederà la grazia al figlio. Ben diverso questo suo comportamento odierno da quello avuto[1] nel dicembre 2015 quando Joe Biden, vice del presidente Obama, è andato a Kiev per portare una tranche di un miliardo di dollari dei soldi concessi da Obama per evitarne il fallimento dello Stato e ha chiesto – e ottenuto – il licenziamento del procuratore generale ucraino Viktor Shokin – pena l’interruzione degli aiuti USA – che aveva osato accusare Hunter Biden di corruzione. Nel video[2] nel quale si vanta di avere fatto licenziare Shokin si sente chiaramente che l’allora vicepresidente USA lo definisce un “figlio di puttana”. Biden se ne è vantato durante un incontro pubblico nel 2018 ad un evento organizzato dalla rivista Foreign Affairs, con un linguaggio piuttosto rude e volgare:
“Li guardai negli occhi e dissi “io parto tra sei ore, se il procuratore non è stato licenziato, non avrete i soldi”. Beh, il figlio di puttana è stato licenziato”.
Il video è diventato irreperibile: nel vasto web non lo si trova più né con Google né con altri motori di ricerca: per fortuna quando qualche anno fa l’ho visto ho pensato bene di archiviarne il link (o URL che diri si voglia).
Si tratta di una brutta vicenda per la quale Donald Trump quando era presidente ha rischiato l’impeachment[3] perché nella campagna elettorale per restare alla Casa Bianca ha tentato di usarla a proprio vantaggio telefonando a Zelensky per farsi dare i particolari di quella brutta storia[4]. Che è bene riassumere.
Hunter Biden entrò nel consiglio d’amministrazione della Burisma Holdings, compagnia ucraina del gas e anche con altri interessi, nel maggio 2014 con uno stipendio di 50 mila dollari al mese. Proprietario della Burisma, oltre che della Privat Bank, la più grande banca ucraina, della squadra di calcio FC Dnipro Dnipropetrovsk, nonché della tv 1+1, giornali e molto altro, era Ihor Valerijovyč Kolomojs’kyj, uno dei tre uomini più ricchi dell’Ucraina. Il figlio di Biden venne scelto nonostante non parlasse la lingua e non avesse particolari esperienze nel campo energetico. E venne assunto pochi mesi dopo la decisione di Obama di affidare al suo vice il compito di seguire la transizione politica in Ucraina, travolta dagli scandali, con il presidente Viktor Yanukovich costretto dalla “rivoluzione arancione” all’autoesilio in Crimea per evitare la guerra civile. Stando a quanto ha scritto il New York Times, la presenza di Hunter in Ucraina suscitò “forti preoccupazioni” in Obama. Oltretutto non si è mai capito in cosa consistesse il lavoro di Hunter nella Burisma.
Kolomoyskyi è stato per un certo periodo di tempo governatore di una provincia dell’Ucraina (oblast di Dnipropetrovsk), in cui si trova un enorme quantità di gas scisto (quello che si può estrarre rompendo le rocce in profondità, quindi provocando anche piccoli terremoti e distruggendo le falde acquifere). Costui firmò un contratto con la Shell e altre multinazionali del petrolio e del gas americane, cui assicurava di poter sgomberare l’area per poter fare prospezioni. E’ stato lui che finanziando assieme a Petro Oleksijovyč Porošenko, anche lui straricco nonché presidente dell’Ucraina dal 2014 al 2019, milizie private di estrema destra come Pravi Sector (Settore Destro), Aidar, Donbass, Dnepr 1, Dnepr 2 e la famosa Azov, sospettata di nazismo dagli USA fino a pochi giorni fa, ha fatto emigrare con la forza mezzo milione di persone dal Donbass verso la Russia, dando l’avvio alla guerra civile nel 2014: una pulizia etnica per ragioni economiche.
Uno studio del 2012 su Burisma Holdings[6] condotto in Ucraina dall’AntiCorruption Action Center (ANTAC), un’organizzazione investigativa senza scopo di lucro cofinanziata dal miliardario americano George Soros e dal Dipartimento di Stato americano[7] per accertare quanto fosse diffusa la corruzione in Ucraina ha scoperto che Kolomoysky “è riuscito ad acquisire le più grandi riserve di gas naturale in Ucraina”.
Il 2 maggio 2014 simpatizzanti e forse anche membri della Azov incendiarono la Casa dei Sindacati di Odessa, provocando la morte di 42 persone. Kolomoysky assunse Hunter Biden pochi giorni dopo quella strage. Nel 2019 negli Stati Uniti cʼè stata la richiesta da parte di alcuni deputati del Congresso di Washington di inserire Azov nella lista delle organizzazioni terroristiche anche per i rapporti con i suprematisti USA che spesso si sono arruolati nelle sue fila. Ma nei giorni scorsi gli stessi Stati Uniti che sospettavano la Azov di simpatie naziste l’hanno autorizzata[8] a utilizzare contro i russi le armi da loro fornite al governo ucraino.
Kolomoysky è l’inventore e il Pigmalione di Zelensky. È infatti stato lui ad affidargli nella sua televisione privata 1+1 la serie in cui un professore di scuola diventa in modo incredibile presidente del Paese dopo aver fondato un partito chiamato “Servitore del popolo”. Partito che nella serie televisiva lotta duramente contro la corruzione, cancro diffuso in Ucraina anche tra i politici, come la stessa Unione Europa ha riconosciuto nei suoi documenti nel 2014 e nel 2021. La serie ebbe un successo clamoroso e finì un anno prima delle elezioni presidenziali del 2019, quelle in cui Zelensky venne eletto presidente anche perché aveva promesso la pace in Donbass. E poiché era di lingua russa ebbe anche l’appoggio delle minoranze russe ormai discriminate e perseguitate da Poroshenko.
Shokin nelle sue indagini sulla diffusissima corruzione stava indagando anche su Burisma e il suo consigliere d’amministrazione Hunter Biden.
Come si vede, una brutta storia. Molto brutta. Per la quale vogliono spingerci in guerra!
[1] https://www.affaritaliani.it/esteri/l-ex-magistrato-ucraino-shokin-mi-allontanarono-perche-indagavo-sui-biden-873076.html
[2] https://t.me/lantidiplomatico/16269
[3] https://www.agi.it/estero/news/2019-09-27/trump_impeachment_telefonata_ucraina_biden-6253350/
[4] https://www.ilpost.it/2019/09/30/joe-hunter-biden-ucraina/
[5] https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/06/guerra-russia-ucraina-la-statua-del-cristo-di-leopoli-portata-in-un-bunker-per-proteggerla-dai-bombardamenti-foto/6517086/
[6] https://archive.ph/HYr3k
[7] https://archive.ph/o/lQgds/https:/www.zerohedge.com/political/real-ukraine-controversy-john-solomon-exposes-how-rogue-us-embassy-conducted-foreign
[8] https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/usa-revocano-divieto-fornitura-armi-alla-brigata-azov-ascolta_2cgJQvWulVt0PS9zR6KE9
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