Geopolitica

Terrorismo, nuovo sospetto in Saarland: de Maizière pro centri di respingimento

3 Gennaio 2017

Un 38enne siriano è stato arrestato nella mattina del 1° gennaio a Saarbrücken col sospetto di voler effettuare un attentato con l’aiuto finanziario dell’ISIS. Ne hanno dato notizia oggi, 2 gennaio, vari media tedeschi. Nel dicembre appena concluso l’uomo avrebbe preso contatto con l’ISIS richiedendo 180.000 euro per preparare attentati in Germania, Olanda, Belgio e Francia. Il denaro per gli inquirenti sarebbe dovuto servire per acquistare veicoli ed in parte riverniciarli in modo da farli apparire come auto della polizia da caricare con chili di esplosivo e lanciare nella folla. Alcune fonti speculano che invece l’uomo avrebbe piuttosto potuto voler carpire denaro da spedire alla famiglia in Siria.

 
Nel suo interrogatorio il sospetto ha confessato di aver avuto contatti con l’ISIS, comprovati da registrazioni sul suo cellulare del traffico attraverso il sistema di messaggistica Telegram, ma negato di voler commettere attentati. D’altronde nel suo appartamento non sono state trovate né armi, né prove concrete di flussi di denaro.

 
Il sospetto sarebbe entrato in Germania nel 2014 ed avrebbe presentato nel gennaio 2015 istanza d’asilo. Inizialmente residente in Assia, dall’agosto 2016 si era trasferito a Saarbrücken. Le indagini sono state avocate dalla Procura Generale Federale.

 
A due settimane dall’attentato di Natale a Berlino il Ministro degli Interni tedesco Thomas de Maizière (CDU) nel frattempo ha consegnato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung un articolo nel quale preannuncia la presentazione di una riforma radicale del sistema di sicurezza nazionale. Secondo il suo piano la polizia federale dovrebbe essere rafforzata ed acquisire competenza di indagine a fianco delle forze dei singoli Länder in tutti i casi in cui sia accertata una presenza non autorizzata sul territorio nazionale. Tutti gli uffici statali dei servizi segreti interni per la difesa della costituzione, i cosiddetti Landesämter für Verfassungsschutz (già enormemente criticati in passato), dovrebbero essere eliminati in favore di una sola autorità centrale giacché non ci sono nemici della Costituzione che agiscono solo in un Land. Dovrebbero essere anche centralizzate le competenze di difesa da attacchi informatici. Inoltre dovrebbero essere istituiti dei Centri nazionali per respingere rapidamente chi si sia visto rifiutare la richiesta di asilo. I centri di respingimento, sotto la competenza della Federazione, dovrebbero essere eretti nei pressi degli aeroporti commerciali.

 
Le attuali misure di controllo dei flussi migratori dell’Unione Europea per il Ministro degli Interni tedesco non sarebbero sufficienti ad affrontare gli stati di crisi. Per poter controllare l’immigrazione si dovrebbero abbassare le soglie legali per dichiarare gli Stati terzi come “sicuri” al fine di poter concludere accordi bilaterali sulla falsariga di quello tra UE e Turchia anche con i Paesi nordafricani.

 
Il vicecancelliere Sigmar Gabriel (SPD) ha per contro osservato che a fianco di un miglioramento dell’architettura di sicurezza è necessario rafforzare anche la coesione sociale. Assicurare città e paesi con strutture efficienti e vitali, garantire l’occupazione, promuovere la cultura, investire nell’istruzione e tutelare le salvaguardie sociali è altrettanto importante. È quanto emerge da un documento programmatico della SPD illustrato da diversi media tedeschi (tra i quali ARD, ZdFFAZ). In molti punti il documento messo a punto da Gabriel anche col Ministro della Giustizia Heiko Maas (pure della SPD) si dimostrerebbe disponibile comunque ad altre proposte dell’Unione CDU/CSU come l’allargamento della videosorveglianza dei luoghi pubblici, l’anello elettronico per i detenuti in libertà vigilata, la chiusura delle moschee che propaghino l’islamismo radicale ed anche la reclusione per coloro cui è negato l’asilo e sono considerati pericolosi per la collettività. Il capo della SPD peraltro ha già rifiutato la creazione di zone di transito alle frontiere per la generalità dei richiedenti asilo.

 

In piena campagna elettorale dunque un nuovo pacchetto sicurezza si preannuncia possibile materia di conflitto nella coalizione di Governo.

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