Geopolitica
Stop the war now
Sapete cosa mi ha raccontato l’altro giorno un’amico che ha partecipato alla Carovana della pace #stopthewarnow a Leopoli?
“I polacchi si fanno in quattro per accogliere i profughi ucraini… ma non si fanno alcuno scrupolo per respingere i profughi siriani e quelli afgani…”.
Dove sta il vangelo?
Se il mio fratello non è più il mio prossimo ma conta solo la sua nazionalità, è chiaro che oggi il mondo è diviso e la mentalità che si coltiva è quella della “caccia al nemico!”.
Non dimentico un’intervista su RAI Uno ad una donna ucraina in lacrime i primi giorni del conflitto: “Anche i giovani soldati russi sono figli come i figli miei, il loro sangue è sangue di esseri umani come il nostro!”.
Ora invece è probabile che, dopo un mese di conflitto, le voci che chiedono la cessazione del conflitto siano sopravanzate da quelle dell’odio che vedono in ogni soldato russo uno stupratore, un criminale, un nemico che merita la morte.
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