Geopolitica

Nel 2017 Podemos governerà Madrid puntando su servizi sociali e periferie

16 Novembre 2016

La giunta di Podemos guidata da Manuela Carmena ha approvato il bilancio per il 2017, che dovrà essere votato il prossimo mese in Consiglio Comunale e ricevere l’appoggio del Partito Socialista di Madrid. Dopo un primo anno di studio, le elezioni furono vinte nel 2015, la ex giudice e attivista per i Diritti Umani sembra aver decisamente indirizzato il tiro in difesa delle periferie e della qualità dei servizi pubblici.

Il bilancio contiene un incremento del 5% in spesa pubblica rispetto al 2016 (4.702 milioni di euro), con un minor contenimento del debito pubblico accumulato. Secondo le stime, il Comune di Madrid dovrebbe chiudere il 2017 con un debito di 3.447 milioni di euro, circa il 38,9% meno dei 5.637 milioni che doveva alla fine del 2015. Il ritmo del ridimensionamento del debito rallenta dunque di 1.793 milioni, attestandosi su una quota complessiva di 3.844 milioni.

Tutte le voci di spesa aumentano, anche se in misura variabile: 2,4% in più per spese di personale dovute a un aumento dei contratti; 10,2% in più in beni e servizi; 14,6% in più in sovvenzioni a carattere sociale; 13,1% in più in investimenti e addirittura 141% in più di trasferimenti nelle aree periferiche.

Secondo la versione fornita dall’assessore all’Economia, Carlos Sánchez Mato, il bilancio contiene “una maggiore attenzione ai servizi sociali, un sistema fiscale più equo e un forte investimento sui territori per compensare gli squilibri economici” tra centro e periferia (un dato influenzato anche dall’inserimento della cosiddetta “prospettiva di genere”, in pratica aiuti al femminile per servizi sociali e ricerca d’impiego).

Mobilità

L’area che gestirà una maggior quantità di denaro pubblico sarà quella di Ambiente e Mobilità, presieduta da Inés Sabanés, con 913 milioni di euro, seguita da quella di Sviluppo Urbanistico Sostenibile di José Manuel Calvo, con 728 milioni di euro. Secondo questo schema di distribuzione delle risorse, i distretti periferici gestiranno il 12,8% in più rispetto al 2016, un totale di 607 milioni.

Tuttavia ci sono delle differenze notevoli tra zona e zona: mentre il quartiere di Vallecas (53,4 milioni) aumenta di uno scarso 0,3% il suo bilancio, e la zona Centro (26,3 milioni) un 4,1%, i quartieri di Villaverde (40 milioni) e Latina (50 milioni) fanno registrare uno sbalorditivo incremento del 31,1% e 24%, rispettivamente. Si è dovunque voluto dare un segnale forte per andare incontro alle zone periferiche meno consolidate, in cui si registrano i casi più gravi di deficienza nei servizi e difficoltà d’inserimento.

Entrate

Il Comune prevede di ottenere 215 milioni in più rispetto al 2016 (4,79%) con cambiamenti nella politica fiscale che comporteranno un introito aggiuntivo di 70,5 milioni di euro. Tra i vari provvedimenti previsti in questo settore, tutti indicativi dell’indirizzo dell’attuale amministrazione, che colpisce la fascia di popolazione con maggiore capacità di spesa, figurano il rincaro del parcheggio in centro per i veicoli a maggior tasso d’inquinanamento, l’aumento della tassa di circolazione per i veicoli di alta gamma e la nuova tassa per l’impianto di bancomat su suolo pubblico.

La maggior parte di questo incremento si deve a una maggiore attività economica registrata in città, nonché alla regolarizzazione di proprietà immobiliari che prima non pagavano l’imposta sui beni immobili (IBI). Il Comune di Madrid, insomma, non innalza l’IBI, eppure incassa di più da quell’imposta facendola pagare a chi prima non lo faceva. Sánchez Mato si è detto convinto che il progetto di bilancio comunale otterrà il via libera del Partito Socialista, necessario per la sua approvazione definitiva.

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