Geopolitica
Monaco 55ª Conferenza sulla Sicurezza tra segnali verso una nuova Guerra Fredda
Alla fine di questa settimana i potenti delle terra si riuniscono di nuovo per tre giorni a Monaco di Baviera nell’ambito della 55ma Conferenza per la Sicurezza. Circa cinquecento invitati tra i quali almeno 35 Capi di Stato e di Governo ed 80 Ministri. A fare gli onori di casa Angela Merkel, la Ministra della Difesa Ursula von der Leyen e la neo Presidentessa della CDU Annegret Kramp-Karrenbauer, il Vicecancelliere e Ministro delle finanze Olaf Scholz ed il suo omologo agli Esteri Heiko Maas (entrambi SPD).
Temi su cui è incentrata questa edizione sono l’autoaffermazione dell’Unione Europea della propria autonomia e competitività, la collaborazione transatlantica, gli esiti della nuova competizione tra le grosse potenze, il futuro nel controllo degli armamenti, la cooperazione internazionale nelle politiche di difesa, il gioco congiunto tra politiche commerciali e di sicurezza, la portata delle variazioni climatiche e delle innovazioni tecnologiche. Alla vigilia della conferenza è anche previsto un panel aperto al pubblico sulla corsa agli armamenti nello spazio.
La Cancelliera deve incassare la defezione di Emmanuel Macron, con il quale sarebbe dovuta comparire insieme sul podio. Un gesto interpretato come chiaro segnale di disaffezione di Parigi per la scelta tedesca di implementare il gasdotto Nord Stream 2, così come per avere frenato il varo di una politica tributaria europea comune e pure, nonostante i recenti accordi di Aquisgrana, per le divergenze nell’esportazioni di armamenti. Sia notato che Nord Stream 2 peraltro è criticato anche dai Verdi tedeschi che auspicano una drastica uscita dai combustibili fossili, così come inviso dagli USA che vogliono rifornire gli europei col loro gas liquido estratto col fracking. Tanto che il Ministro dell’Economia Peter Altmaier (CDU) ha indicato che la Germania, per evitare di dipendere troppo fortemente dalla Russia, che attraverso la pipeline rifornirebbe da sola oltre il 50% del fabbisogno tedesco, potrebbe effettivamente importare anche LNG (sigla inglese per gas naturale liquefatto) dagli USA.
Per sottolineare che l’Europa non si sta sfaldando di fronte a Brexit e ricomparsa di venti nazionalistici resta però in programma la partecipazione congiunta della Ministra tedesca della difesa Ursula von der Leyen con il Ministro degli Esteri britannico Gavin Williamson. Un tandem che forse gioverà a risollevare il prestigio del ministro van der Leyen offuscato da un’inchiesta parlamentare sulla concessione irregolare di contratti a consulenti esterni. Un incarico al colosso di assistenza informatica Accenture è adombrato da sospetti di nepotismo ed anche di truffa. Grazie a fatture false un ingegnere avrebbe percepito un onorario due volte lucrando almeno 25.000 euro non dovuti.
Gli USA, dal canto loro, oltre che col Ministro della difesa hanno deciso di partecipare a Monaco anche con il Vicepresidente Michael Pence. Angela Merkel prendendo la parola all’inaugurazione della nuova sede dei servizi segreti internazionali tedeschi, il BND, la settimana scorsa aveva rimarcato come la collaborazione con gli Stati Uniti d’America nel settore dell’intelligence per la Germania sia di vitale importanza. Dal vice di Donald Trump ci si attende però un nuovo sprone agli europei a contribuire maggiormente al finanziariamente della NATO. Una richiesta che Berlino difficilmente potrà accogliere dopo che il Ministro tedesco delle finanze Olaf Scholz (SPD) a gennaio ha ammonito che la Germania ha minore prospettive di crescita e quindi di entrate esattoriali, e subirà quest’anno un buco di bilancio di 5 miliardi circa.
Come se non bastasse la Germania ha fatto adirare gli Stati Uniti, costituendo con Francia e Gran Bretagna, ed il placet dell’UE, la società Instex per condurre affari con l’Iran, aggirando l’embargo imposto dalla Casa Bianca. Gli Europei vogliono assicurarsi che la Repubblica Islamica non abbandoni l’accordo di non produzione di armamenti atomici. La loro manovra è stata tuttavia censurata apertamente dall’Ambasciatore americano a Berlino Richard Grenell in un’intervista alla Welt am Sonntag. Le preoccupazioni americane traggono d’altronde conferma dai toni propagandistici e bellicosi pronunciati dal Presidente iraniano Hassan Rohuani martedì 11 febbraio durante le celebrazioni dei quarant’anni della Rivoluzione Islamica coi quali il religioso ha sottolineato che l’Iran ha sviluppato quasi sempre autonomamente i propri missili e che le forze armate -come ripreso dalla tedesca ARD– “ottengono tutto quello che vogliono”. Non per nulla Pence prima di comparire a Monaco interverrà ad una conferenza a Varsavia sul Medio Oriente. Un appuntamento dal quale l’Iran è stato escluso, inteso a coagulare un fronte contro la Repubblica Islamica, ma che sarà probabilmente evitato anche da molti Governi dell’UE. In contrasto con la linea dell’amministrazione statunitense infatti a Monaco è annunciata la presenza anche del Ministro degli Esteri iraniano Mohammed Dschawad Sarif.
Su un altro fronte la tre giorni di Monaco testimonia l’efficacia della sua formula. Il suo organizzatore, l’ex ambasciatore Wolfgang Ischinger, si è assicurato la presenza di una vasta delegazione cinese guidata dalla più alta autorità per i rapporti con l’estero del Partito Comunista, il 67enne Yang Jiechi, considerato più autorevole rispetto allo stesso Ministro egli esteri del Paese. Anche la Cina sta attraversando un calo nella crescita economica e perciò è determinata più che mai a voler espandere la propria influenza commerciale, tra l’altro ad ottenere che il suo colosso delle telecomunicazioni Huawei possa accedere anche in Germania -come avviene già nonostante il parere negativo dell’ISPI in Italia- alla costruzione dell’infrastrutture per la nuova rete 5G. Il fatto che nei consigli di amministrazione delle imprese cinesi sieda però obbligatoriamente un membro del partito ha spinto il BND ha far bloccare a Berlino finora la partecipazione di Huawei alla implementazione delle nuove tecnologie legate alle telecomunicazioni.
Monaco sarà poi auspicabilmente occasione tra la delegazione americana e quella russa, guidata dal Ministro degli Esteri Sergej Lavrov, per gettare le basi verso nuove intese in materia di non proliferazione balistica nucleare, all’indomani della sospensione reciproca per sei mesi di riconoscimento di validità vincolante al Trattato INF sui missili nucleari a gittata intermedia, cioè da 500 a 5.500 km, che era stato siglato tra i due Paesi nel 1987. Washington ha accompagnato la sua mossa dichiarando di voler giungere ad un nuovo trattato, indicando di “voler riunire tutti in una grande sala” e quindi forse anche la Cina, che da tempo sta ammodernando il suo arsenale. Magari Donald Trump spera di strappare un nuovo accordo anche all’Iran dopo avere denunciato unilateralmente quello esistente con la Repubblica Islamica. Se si considera ancora come la crisi Ucraina non sia ancora stata risolta, è evidente come i tedeschi per primi siano preoccupati di un ritorno alla guerra fredda. Gli USA hanno installato sistemi antimissile Aegis Ashore in Romania e Polonia, la Russia accusano, ha al varo nuovi vettori da crociera Novator basati a terra. Ma anche nell’est asiatico il Giappone intende rammodernare le sue forze armate a fronte del rafforzamento militare della Cina, che avanza rivendicazioni sull’arcipelago delle isole Senkaku, e di persistente preoccupazione verso il Nord Corea. Il Governo del premier Shinzō Abe ha approvato nuove commesse per 105 velivoli F35 della Lockeed Martin ed avrebbe in progettazione un missile da crociera lanciabile con l’aereo con gittata di 900 km.
A margine di tutto questo si deve registrare che se nella capitale bavarese ci saranno il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ed il Capo di Stato egiziano Abdel Fattah al-Sisi, il Ministro degli esteri americano Mike Pompeo e la Presidentessa della Camera dei rappresentanti USA Nancy Pelosi, la Direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, il Capo ad interim della Banca Mondiale Kristalina Georgiewa, il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, quello dell’OCSE Thomas Greminger, dell’Interpol Jürgen Stock, il Presidente del Forum Internazionale dell’Economia Børge Brende, il Presidente del Tribunale penale internazionale Chile Eboe-Osuji e la Procuratrice capo Fatou Bom Bensouda, la Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell’UE Federica Mogherini, il Direttore esecutivo del programma di alimentazione mondiale dell’ONU David Beasley, i Ministri dell’Economia, Sanità e dell’Agricoltura tedeschi Peter Altmaier, Jens Spahn e Julia Klöckner, i Ministri degli Esteri dell’Irak e del Qatar Mohamed Ali Al-Hakim, e Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, quelli della Difesa canadese, francese, turco, malese e di Singapore, Harjit Sajjan, Florence Parly, Hulusi Akar, Tiémoko Sangaré e Ng Eng Hen, solo per fare un elenco parziale e non esaustivo; l’Italia invece ancora una volta non schiererà nella sua delegazione alcun Ministro. Incurante che nonostante la partecipazione delle sue forze armate a diverse missioni di pace stia subendo un calo nel prestigio internazionale, come ha anche dimostrato l’aula con molti posti vuoti che ha accolto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte martedì 12 febbraio a Strasburgo in occasione del suo discorso all’Europa. Anche nel programma culturale, nato con gli auspici della Conferenza nella Literaturhaus, ci sono nomi come David Grossman e la ex Ministra degli Esteri USA Madeleine Albright, ma non di autori italiani; per contro -e vi si potrebbe intravedere una simbolica ripicca al Brexit di Theresa May- l’ex premier britannico Tony Blair interverrà di fronte agli studenti della Technisches Universität. È inoltre stato preannunciato per la prima volta anche il conferimento di un’onorificenza in memoria del defunto senatore repubblicano statunitense John McCain, che aveva partecipato costantemente alla Conferenza nelle passate edizioni, e anche questo potrebbe avere determinato la presenza di Pence a Monaco.
Anche quest’anno la Conferenza sarà costellata all’esterno della sua sede nell’albergo di lusso Bayerischer Hof da manifestazioni di gruppi pacifisti che denunciano come l’incontro di Monaco, ammantandosi di essere un podio contro i conflitti, sia anche una coulisse per accordi di riarmo.
Immagine di copertina: MSC, Wolfgang Ischinger.
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