Geopolitica
L’incontro con Trump è una prova per Angela Merkel, ma non è l’unica
La Cancelliera tedesca Angela Merkel il 24 settembre dovrà sottoporsi al giudizio dell’elettorato affrontando il concorrente Martin Schulz. Le prime indicazioni si vedranno già il 26 di questo mese nelle elezioni regionali in Saarland a cui è chiamato circa 1 milione di elettori, pari al 1,2% della popolazione nazionale. Seguiranno il 7 maggio le elezioni per il rinnovo del parlamento regionale in Schleswig-Holstein (2,8 milioni di votanti pari al 3,5% dei tedeschi) ed il 14 maggio in Nord Reno Vestfalia, che con 17,6 milioni di abitanti, pari al 21,7% della popolazione nazionale, è il Land più popoloso della Germania. Nel contempo la Cancelliera deve affrontare gli sviluppi dello scenario internazionale. Dopo le elezioni olandesi, ci saranno quelle presidenziali in Francia ed il referendum di riforma costituzionale turco, per il quale ci sono tensioni con Ankara. Resta poi ancora irrisolta la crisi Ucraina ad inasprire i rapporti anche con Mosca. Oggi Angela Merkel si incontra per la prima volta con il Presidente americano Donald Trump, un faccia a faccia difficile a fronte delle aperte differenze di vedute tra i due su diversi temi, primo tra tutti l’accoglienza ai rifugiati.
Elezioni in Saarland
Le proiezioni più recenti dell’istituto demoscopico Infratest-dimap registrano il partito della Cancelliera appena ad un punto percentuale in più rispetto alla SPD. La CDU resterebbe costante rispetto ai risultati del 2012 col 35%, ma la SPD si migliorerebbe del 3,5% salendo al 34%. Il suo guadagno sarebbe per lo più a scapito dei post comunisti dei Linke che perdendo 3 punti percentuali si attesterebbero al 13%. Anche se Infratest-dimap coglie pure che se gli elettori votassero direttamente la Governatrice del Land Annegret Kramp-Karrenbauer (CDU) avrebbe il 19% in più delle preferenze della concorrente Anke Rehlinger (SPD). Complessivamente sono in lizza 16 partiti, ma ad entrare nel Landtag per Infratest-dimap sarebbero solo in 4: CDU, SPD, Linke e AfD. I verdi avrebbero una flessione dello 0,5% mancando il quorum così come i Liberali della FDP, anche se col 3% delle preferenze guadagnerebbero 2 punti percentuali. La AfD che nel 2012 non concorreva arriverebbe al 6,5% portando via però i voti essenzialmente ai Pirati che scomparirebbero.
Non molto diversi i rilevamenti registrati dall’istituto Forsa con CDU al 34%, SPD al 33% e Linke al 13%. L’istituto prevedrebbe solo che la AfD prenderebbe mezzo punto percentuale in meno ed i Verdi in più entrando anche loro nel Parlamento del Land. I Liberali col 4% resterebbero invece comunque fuori.
La Cancelliera però per essere rieletta al Bundestag a settembre dovrà convincere l’elettorato della bontà della sua visione e capacità di guida. Uno sguardo alla cronaca restituisce l’immagine di una leader tutt’altro che appannata dopo 11 anni di cancellierato. Ad iniziare da come Angela Merkel giovedì alla platea del raduno del Governo sugli sviluppi demografici ha spronato i giovani ad intervenire a contribuire alla società, ma anche ad una solidarietà tra le generazioni. La popolazione invecchia, se oggi ci sono due lavoratori attivi per un pensionato, in tendenza il rapporto tra un po’ di anni sarà di uno ad uno. Il governo verso questa transizione si manifesta fin da ora cruciale.
Rapporti con Parigi
Sul campo della politica europea i rapporti con Parigi restano un punto fermo e dopo François Fillon, Angela Merkel ha incontrato giovedì anche il candidato indipendente alla presidenza francese Emmanuel Macron. Anch’egli un’europeista convinto, anch’egli coinvolto in un’inchiesta della magistratura francese che indaga su un supposto caso di favoritismo alla società di PR Havas dell’imprenditore Vincent Bolloré alla quale sarebbe stata affidata senza gara di appalto l’organizzazione di un meeting in occasione del CES di Las Vegas del 2016 cui Macron era intervenuto in qualità di Ministro delle finanze. Angela Merkel non intenderebbe invece incontrare la terza candidata in lizza, Marine Le Pen, che minaccia un Frexit dall’UE.
Incontro con Trump, concordandosi prima con Pechino
Sullo scenario transatlantico invece mentre il Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble si è visto giovedì con l’omologo statunitense Steven Mnuchin ed al termine i due hanno dichiarato di avere trovato una buona base di dialogo, Angela Merkel nell’ambito della presidenza tedesca del G20 ha telefonato al Premier cinese Xi Jinping (lo ha riferito la tv tedesca ARD) e convenuto con quest’ultimo l’impegno comune per mercati e scambi commerciali aperti. Un chiaro segnale verso Donald Trump con cui si incontra oggi alla Casa Bianca, che non vuole trattati commerciali internazionali bensì predilige trattative commerciali bilaterali, forse in nome del vecchio divide et impera, e minaccia l’introduzione di salati dazi doganali contro i costruttori di auto tedesche. Con il nuovo Presidente americano ci si aspetta che la Cancelliera parlerà soprattutto dei vari conflitti nello scenario internazionale: Siria, Afghanistan, Ucraina e del tema dei rifugiati. Non mancheranno probabilmente neanche accenni alla politica monetaria, stante che Trump in passato ha sostenuto che la Germania approfitta di un Euro sottovalutato a scapito del dollaro. Angela Merkel comunque gode di supporto e simpatie anche nelle fila del partito repubblicano statunitense. L’influente senatore John McCain ha già espresso a Monaco di Baviera nel corso della 53ma Conferenza sulla politica della sicurezza un aperto apprezzamento per il ruolo di Angela Merkel e della Germania nel difendere i valori occidentali.
Ambasciata a Putin
Siccome comunque l’Europa non può prescindere da chiarezza nei rapporti con la Russia, neanche fosse un ambasciatore di Angela Merkel il Governatore della Baviera Horst Seehofer, alla vigilia del viaggio della Cancelliera negli USA si è incontrato con Vladimir Putin. La posizione tedesca ufficiale è immutata, realizzazione degli accordi di Minsk II sull’Ucraina in cambio del ritiro di tutte le sanzioni. Berlino ha infatti registrato che sul terreno ci sarebbero tendenze contrastanti con lo spirito degli accordi e ci sono ancora combattimenti nell’est del Paese. Ma una normalizzazione dei rapporti con il Cremlino è indispensabile e Seehofer ha preannunciato che Angela Merkel viaggerà a Mosca il 2 maggio. Una visita di Stato precedente c’era stata solo 2 anni fa.
Tensioni con la Turchia
Restano per contro ancora aperte le dispute della Germania con la Turchia. Dopo che il Saarland, in vista delle elezioni, ha escluso che politici turchi possano fare interventi per il referendum presidenziale del 16 aprile, anche Hannover ha cancellato un comizio cui avrebbe dovuto partecipare il vice presidente del partito governativo AKP Mehmet Mehdi Eker. L’amministrazione della cittadina della Bassa Sassonia ha motivato il passo asserendo che la partecipazione di Mehdi Eker è stata annunciata solo di sorpresa e non era stata indicata prima la vera natura della riunione. Un’altra manifestazione organizzata dall’Unione dei turchi democratici europei (UETD), vicina al partito di Governo AKP, è stata cancellata anche a Bremerhaven.
Il ministro degli esteri turco Mevlüt Cavusoglu ha annunciato che vede l’Europa sulla strada di una guerra di religione in piena confrontazione con i musulmani. Anche il presidente Recep Tayyip Erdogan ha posto l’ultima sentenza della Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo sul divieto dello hijab sul lavoro (caso C-188/15) allo stesso livello delle campagne medievali dei crociati: <Hanno iniziato una guerra tra la croce e la mezzaluna. Non c’è altra spiegazione>, lo cita la televisione nazionale tedesca ARD. Il Ministro della Giustizia Bekir Bozdag ha inoltre rigettato, in un suo intervento su un quotidiano turco, le critiche del collega tedesco Heiko Maas sull’arresto del corrispondente della Die Welt Deniz Yücel, riporta la stessa emittente. Con questi toni rischiano di essere prese per un attacco diretto alla Turchia anche le 33 perquisizioni condotte mercoledì a Duisburg, Essen, Düsseldorf, Colonia e Moers in Germania ed a Roermond in Olanda per sgominare una banda di trafficanti turchi sospettati di smerciare in grande stile alcolici frodando il fisco e la vendita di vodka pericolosa per la salute. Nelle perquisizioni sono stati sequestrati tra l’altro -come indica la Rheinischen Post– un’arma da fuoco con munizioni, 91.600 euro, marihuana e medicinali illegali per potenziare i muscoli.
Sia Francia che Germania hanno in realtà dichiarato che restano ammissibili i comizi elettorali dei politici turchi per il referendum presidenziale e che la Turchia potrà costituire seggi nelle sedi diplomatiche. In cambio pretendono però che siano rispettate la trasparenza e le leggi nazionali.
Se la mano ferma nella confrontazione con Erdogan ha avvantaggiato la rielezione del premier olandese Mark Rutte erodendo i consensi per Geert Wilders, come indicano taluni osservatori, non è detto che non possa avvenire lo stesso anche per Angela Merkel e che ella non trovi consensi anche nelle fila di coloro che, paventando un’insussistente islamizzazione della Germania, oggi voterebbero la AfD. Purché dalle parole infuocate, non si arrivi anche agli incendi.
Le posizioni di Angela Merkel peraltro non si distanziano da quelle del suo concorrente Martin Schulz che in un contributo nella Rheinischen Post di venerdì, già anticipato da alcuni media, afferma che <un ingresso della Turchia nell’UE in queste condizioni è totalmente escluso>.
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