Geopolitica

L’Europa blocca anche i media russi. Stop alla trasmissione nei paesi Ue

2 Marzo 2022

Borrell li definisce un rischio per la sicurezza di tutti. Ed i vertici del Cremlino gridano alla persecuzione mediatica da parte dell’Unione

 

Da questo momento in poi, la Russia viene sanzionata anche da un punto di vista della comunicazione attraverso i media, vietando di fatto la trasmissione e la distribuzione di due canali di informazione di grandissimo rilievo come Russia Today, sostanzialmente una tv di stato, ed il quotidiano digitale Sputnik, i più seguiti all’estero perché diffusi in numerose lingue straniere. Lo stop alla divulgazione dei contenuti editoriali ed informativi di questi canali di comunicazione riguarda la modalità via cavo, satellitare, le piattaforme ed i siti online e le rispettive applicazioni.

 

 

La Commissione europea in accordo con i paesi membri adotta questa misura sanzionatoria per rispondere alle atrocità in terra ucraina da parte delle truppe di Mosca

 

 

La stessa Commissione europea, dopo aver raggiunto un accordo con i paesi membri, ha deciso di adottare questa misura sanzionatoria, nell’ambito delle altre azioni punitive assunte per rispondere alle atrocità in terra ucraina che le truppe di Mosca al servizio di Vladimir Putin stanno incessantemente perpetrando ai danni della popolazione civile del luogo. Sia Russia Today che il giornale Sputnik, vengono considerate dalle istituzioni con sede a Bruxelles, come “Beni di disinformazione e di manipolazione delle informazioni del Cremlino. Ciò costituisce una minaccia significativa e diretta per l’ordine pubblico e la sicurezza della Ue. Fanno parte di uno sforzo coordinato di manipolazione delle informazioni, inclusa la disinformazione, come documentato dal 2015 dalla task force East StratCom del servizio europeo per l’azione esterna”. Per tali ragioni, afferma la Commissione europea, “è necessario e coerente con i diritti e le libertà fondamentali introdurre ulteriori misure restrittive e sospendere le attività di trasmissione di Russia Today e Sputnik in o dirette verso l’Ue”. E Josep Borrell, alto rappresentante della politica estera Ue, tiene a precisare che “la manipolazione sistematica delle informazioni e la disinformazione da parte del Cremlino vengono applicate come strumento operativo nel suo assalto all’Ucraina. È anche una minaccia significativa e diretta per l’ordine pubblico e la sicurezza dell’Unione“.

 

 

Il processo legale volto a vietare la trasmissione e la distribuzione dei due media russi nei paesi Ue é e dai risvolti non proprio scontati

 

La procedura per vietare la trasmissione e la distribuzione dei due media russi, non rappresenta un percorso così semplice e privo di rischi in primis sotto un profilo prettamente legale, come hanno ammesso gli stessi vertici istituzionali dell’Unione europea, “spegnere” dei mezzi di informazione non è facile né da un punto di vista legale, né sotto il profilo tecnico. In proposito, è intervenuta anche la Presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, tuonando che “In questo tempo di guerra, le parole contano. Stiamo assistendo a una massiccia propaganda e disinformazione su questo oltraggioso attacco a un Paese libero e indipendente. Non lasceremo che gli apologeti del Cremlino versino le loro bugie tossiche che giustificano la guerra di Putin o gettino i semi della divisione nella nostra Unione”.

Vietare la trasmissione e la distribuzione di Russia Today e Sputnik, da un punto di vista tecnico, oltre ad aver decretato la sospensione delle relative licenze ed accordi di distribuzione, necessita dell’attuazione della sanzione da parte delle singole autorità nazionali per dare concretezza alla decisione assunta.

 

 

 

Immediata la reazione dei media russi che gridano alla censura da parte della “Democratica Europa

 

 

La reazione dei media russi coinvolti non si è fatta attendere, pubblicando sulle pagine di Sputnik Italia, un editoriale che grida alla “censura”, da parte della “Democratica Unione”, come viene definita la Ue, che priverebbe in questo modo i lettori italiani della possibilità di leggere una prospettiva dei fatti alternativa.

Evocando la censura della libertà di espressione ed un attentato al diritto di informazione dei cittadini.

Intanto non tutta l’informazione internazionale è concorde con la decisione assunta. Vi sono diversi esponenti del mondo giornalistico estero e non solo, che paventano possibili ed impreviste ripercussioni politiche a discapito della stessa Europa. Non avendo ancora individuato una fattispecie giuridicamente consentita per porre in essere una tale e dura sanzione per indebolire la comunicazione della Russia.

Ma è pur vero però che, il regime dittatoriale imposto da Vladimir Putin, che va imponendosi in ogni meandro della partecipazione democratica e libera della popolazione ucraina e russa,non ha risparmiato forme di censura ben più gravi ed inconcepibili ai giorni nostri, come le svariate centinaia di arresti di giornalisti o semplici cittadini che si limitavano a raccontare i fatti o a manifestare contro una guerra disumana e folle.

L’ennesimo rompicapo all’interno di un labirinto di paura e terrore in cui ci ha condotti un uomo avido di potere, disperatamente in preda ad un delirio di onnipotenza, sinonimo invece, di indicibile debolezza.

 

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