Geopolitica
Le esternazioni di Mattarella
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati
Meloni e Von der Leyen a Lampedusa. L’annuncio di un piano di azione in 10 punti per sostenere l’Italia, la pressione sugli altri Paesi europei, perché attuino il meccanismo volontario di ricollocamento. “Chi entra in Europa lo decidiamo noi”. La Presidente del Consiglio spera di portare il tema al centro del prossimo consiglio europeo di ottobre. “Sono ottimista” dichiara Meloni, “che arriveranno soluzioni”. (Il Fatto Quotidiano)
Salvini e Le Pen a Pontida, la manifestazione ha accolto sul palco i due leader con l’ovazione dei (100mila?) militanti presenti, insieme per difendere la libertà dei popoli e delle patrie europee. Le Pen ha elogiato la Lega in vista delle prossime elezioni europee per la condivisione della lotta. Critica verso la politica della Ue che si concretizza in meno cibo, meno energia, meno industria e meno figli. (Il Tempo)
Linea dura del Governo contro l’immigrazione clandestina. La durata della detenzione amministrativa per gli immigrati irregolari sottoposti a ordine di espulsione verrà innalzata al massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi prorogabili a 12, per un totale di 18 mesi. Prevista la realizzazione di nuovi centri di permanenza per chiunque sbarchi illegalmente in Italia, compresi i richiedenti asilo. Collaborazione tra il Ministero della Difesa e il Viminale. (Italia Oggi)
Via libera del Consiglio dei Ministri alla riforma del Ministro dell’Istruzione Valditara, cinque i punti cardine: percorsi quadriennali, rafforzamento delle materie di base (Italiano e matematica), apprendistato formativo e maggiore alternanza scuola lavoro di qualità, docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale, spinta all’internazionalizzazione con maggiori scambi internazionali, viaggi e stage all’estero. (Il Sole 24Ore)
La premier a New York all’assemblea Onu: “Non siamo il campo profughi della Ue” e se la prende anche con alcuni partner continentali; “la Francia ha bloccato le frontiere, la Germania ha detto che non ricolloca, l’Austria farà più controlli al Brennero. L’unico modo serio è che tutti insieme lavoriamo per la difesa dei confini esterni”. (Repubblica)
Il Ministro Giorgetti dichiara che se i tassi fossero rimasti quelli dell’anno scorso si poteva contare su 14-15 miliardi in più da mettere sul fisco. L’obiettivo di rallentare la crescita con una politica monetaria restrittiva è stato raggiunto; questo il risultato dell’aumento dei tassi di interesse. Sarà importante escludere gli investimenti dal patto di stabilità e crescita. La Ue ha dato il via libera alle modifiche apportate dall’Italia per la quarta rata del Pnrr. (Corriere della Sera)
Londra, marcia indietro sulla transizione verde. Il premier britannico Sunak ha annunciato che il divieto di vendere auto nuove a benzina o diesel sarà rinviato di cinque anni, dal previsto 2030 al 2035. Rinviato a oltranza l’introduzione dell’obbligo di sostituire la caldaie a gas inquinanti con quelle a pompa di calore, non verranno introdotte regole più severe sulla raccolta differenziata, non verranno imposte nuove tasse sui biglietti aerei, niente lavori di isolamento termico nelle case. (Il Sole 24 Ore)
Pochi giorni fa l’Azerbaigian ha lanciato un’operazione militare per la conquista di una regione contesa del Nagorno Karabakh, dove vive una maggioranza di Armeni. L’agenzia di stampa russa parla di operazione anti terrorismo. Dopo 24 ore le ostilità sono drasticamente diminuite di intensità ma non ancora cessate del tutto. È arrivata la notizia della deposizione delle armi da parte dei separatisti come richiesto dall’Azerbaigian. (Il Messaggero)
Il Presidente Mattarella nei giorni scorsi durante l’apertura dell’anno scolastico ha ricordato il potenziale degli studenti figli dei migranti. Nella conferenza stampa in Sicilia in compagnia del suo omologo tedesco Steinmeier ha affermato che le regole dell’accordo di Dublino sono preistoria, strumenti superati di fronte a fenomeni migratori completamente nuovi. “Quell’accordo faceva riferimento a un mondo che non c’è più”. (Corriere della Sera)
In Polonia alcune dichiarazioni sul blocco alle importazioni del grano ucraino servono al governo di Varsavia per corteggiare l’elettorato rurale in vista delle elezioni del 15 ottobre. Altre sono strumentalizzabili da chi vuole ridurre il sostegno all’Ucraina. Il Premier polacco ha precisato in un’intervista che “non stiamo trasferendo armi perché stiamo rifornendo la Polonia di armi più moderne” continua invece l’impegno e il ruolo della Polonia in accordo con gli americani e la Nato. (Il Foglio)
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