Geopolitica
L’autonomia della discordia
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati.
Chiusa la conferenza sull’Ucraina di Lucerna. La dichiarazione finale congiunta chiede l’integrità del territorio ucraino come premessa per la fine della guerra, oltre allo scambio di prigionieri con la Russia e il ritorno a casa dei bambini ucraini deportati. Assenti Russia e Cina, non firmano il testo finale (firmato da altri 80 partecipanti) vari Paesi tra cui Brasile, India e Sudafrica. (Euronews)
Giovanni Toti rimane agli arresti domiciliari. Respinta l’istanza dell’avvocato Stefano Savi perché, si legge nell’ordinanza: “permangono, in modo attuale e concreto, le esigenze connesse al pericolo di inquinamento probatorio”. Anche la procura aveva dato parere negativo. Il legale di Toti ha annunciato un ricorso al Tribunale del Riesame, che però sarà discusso fra circa un mese. (Genovatoday)
Strage di bambini migranti al largo della Calabria. Sono undici i sopravvissuti del terribile naufragio di una barca a vela, partita dalla Turchia e affondata, dopo un’esplosione, davanti alle coste della Calabria. I superstiti, assistiti a Roccella Jonica, hanno raccontato con un filo di voce l’orrore vissuto in mare. Secondo le testimonianze sarebbero almeno 66 i dispersi, di cui 26 bambini, anche neonati. (La Stampa)
Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al termine della cena dei leader disegna un ipotetico quadro: la quadriglia prevede Ursula von der Leyen confermata alla Commissione sulle ali del trionfo alle elezioni del Ppe, il socialista portoghese Antonio Costa al Consiglio, la liberale estone Kaja Kallas al “ministero degli Esteri” Ue. La conferma di Roberta Metsola al Parlamento – che però sceglie in autonomia – completa il quadro. Precisa però che questa è la direzione ma non c’è ancora accordo. (Ansa)
In Senato il primo via libera alle riforme costituzionali che contengono l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Soddisfazione della Premier Giorgia Meloni, la riforma prevede l’elezione diretta del premier, limite dei due mandati, fine dei senatori a vita. Voto contrario delle opposizioni (tranne Azione e Iv) che decidono di scendere in piazza per manifestare contro la riforma. (Avvenire)
Visita del Presidente della Repubblica Mattarella in Moldavia che lancia l’allarme fake news: «Atti di disinformazione da parte russa in Italia ve ne sono, li registriamo», risponde Mattarella, con inusitata nettezza «Una tempesta di disinformazione». E ancora, Non c’è quindi solo l’aggressione militare della Russia all’Ucraina. C’è anche quella più subdola nel web e quel che minaccia la piccola Moldavia riguarda anche noi. (Repubblica)
Via libera definitivo della camera all’approvazione dell’autonomia differenziata, il provvedimento voluto dalla Lega a firma del Ministro Calderoli. Frizioni in Forza Italia; tre deputati Calabresi disertano le votazioni sugli emendamenti e sul ddl finale. Le opposizioni hanno votato contro e ora pensano a battaglie fuori dall’aula. Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, Iv, raccoglieranno le firme per un referendum. (Corriere della Sera)
Bruxelles apre una procedura d’infrazione per deficit eccessivo contro l’Italia. L’istruttoria è stata aperta anche per altri paesi come Francia, Belgio e Ungheria. Il Ministro Giorgetti: “Con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3 per cento nel rapporto deficit-pil”. Ma rassicura sui piani di sostenibilità economica del governo. (Il Foglio)
La Commissione Ue ha bocciato senza appello il disegno di legge sull’autonomia differenziata. I timori sono legati al fatto che: «La devoluzione di poteri aggiuntivi alle regioni su base differenziata aumenterebbe anche la complessità istituzionale, comportando il rischio di costi più elevati sia per il settore pubblico che per quello privato». Una critica gratuita e poco rispettosa del processo legislativo basato su un Parlamento eletto. Ma è sul capitolo Mes, il Meccanismo di stabilità europeo, non ratificato dall’Italia, che si è scatenato l’ennesimo attacco al governo Meloni dai poteri forti di Bruxelles. (Il Tempo)
È morto Satnam Singh, il bracciante indiano vittima di un incidente sul lavoro, lunedì in una azienda agricola di Latina, rimasto mutilato per la perdita di un braccio (poggiato su una cassetta di frutta) e abbandonato dal datore di lavoro a casa sua. Nessuno dei «caporali» è intervenuto per soccorrerlo. Nonostante perdesse molto sangue, è stato lasciato solo. (Corriere Della Sera)
Riaffiora così il problema del caporalato. Agghiacciante dichiarazione del titolare dell’azienda in cui lavorava: “Colpa sua se è morto.” (Domani)
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