Geopolitica

L’asse segreto tra Goldman Sachs e gli oligarchi

19 Maggio 2022

Due secoli e mezzo fa, il fisico Antoine-Laurent Lavoisier ha pronunciato una frase che è divenuta un mantra della nostra civiltà del progresso: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”[1]. In questi difficili mesi di guerra e di inflazione alle stelle, i media sono pieni di informazioni sui perdenti economici dell’invasione dell’Ucraina e delle sanzioni contro la Russia. Ciò che nessuno racconta, è chi invece ci guadagna – perché il denaro non viene distrutto, ma si sposta. Ed a gestire questi spostamenti (acquisendone una fetta non irrilevante) sono le grandi banche multinazionali, prima fra tutte la Goldman Sachs che, da Romano Prodi a Mario Monti, ed oggi a Mario Draghi, tanta influenza ha avuto sui destini d’Italia – e di quelli di molti paesi dell’Unione Europea.
Nessun complotto, tutto avviene alla luce del sole. Il guaio è che noi guardiamo altrove, e nel frattempo, la banca sostiene di stare dalla parte dei “buoni”: il CEO di Goldman Sachs, David Solomon, il 10 marzo 2022 annuncia ufficialmente alla stampa la ferma intenzione di ritirare la sua banca dalla Russia a causa delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti[2]. Ma ci ha tenuto a precisare: “Non so se sia compito delle grandi istituzioni finanziarie ostracizzare la Russia”[3]: una affermazione che ha fatto scalpore, perché alla fine del 2021 la banca aveva una esposizione finanziaria in Russia pari a più di 700 Milioni di dollari[4], e ciò nonostante è stata la prima grande banca a lasciare la Russia. Una decisione cui si fatica a credere, visto il ruolo della Goldman Sachs nel comparto energetico mondiale.
La Global Oil and Gas Exit List[5], dice che il mercato globale degli idrocarburi sia appannaggio di poche compagnie (le prime 20 sono responsabili di più della metà del settore) e che il sostegno bancario a queste compagnie è in mano alle prime banche mondiali, che assicurano ben il 63% dei finanziamenti necessari: JPMorgan Chase, Citibank, Bank of America, BNP Paribas, HSBC, Barclays, Morgan Stanley, Crédit Agricole, Société Générale e, dulcis in fundo, la Goldman Sachs[6]. Le grandi banche, nonostante le loro affermazioni ufficiali, investono tuttora 742 miliardi di dollari all’anno negli idrocarburi, alla faccia della difesa dell’ambiente[7]. Per questo motivo, se oggi Goldman Sachs sostiene di rompere le relazioni con la Russia, bisogna vedere se sia vero[8].

Brutte storie di conflitti di interessi

La prima sede della Goldman Sachs in un sottoscala di New York[9]
La storia della banca inizia nel 1869: un immigrato tedesco di origini ebraiche, Marcus Goldman, si trasferisce a New York ed apre un ufficio nel seminterrato, accanto ad uno scivolo del carbone, del 30 di Pine Street a Lower Manhattan[10]. Durante un periodo di credito bancario limitato e costoso, Goldman offre ai commercianti locali delle loro promissory notes[11] che poi avrebbe rivenduto alle banche commerciali. Nel 1882, insieme a suo genero, Samuel Sachs, nel 1882, e di suo figlio Henry (1885), l’impresa assume il nome attuale e sbarca alla Borsa di New York (1896), ed ha uffici di rappresentanza in tutte le grandi città degli Stati Uniti[12]. A partire dal 1897, Goldman Sachs stabilisce rapporti con società finanziarie nelle principali capitali europee, fornendo il servizio di cambio e di lettere di credito[13], ed anche il trasporto dell’oro e l’arbitraggio commerciale[14].
All’inizio del 1900 Goldman Sachs entra nell’investment banking[15]. Finisce travolta dal fallimento dei propri fondi di investimento Shenandoah Corporation e Blue Ridge Corporation, e si riprende solo con il boom economico successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale[16]. Nel 1976, divenuta una delle più grandi banche mondiali, è la prima ad offrire alla clientela degli strumenti finanziari derivati (futures[17], options[18] e swaps[19]). Sono gli anni in cui il capitalismo industriale cessa la sua fase espansiva, essendo il mercato saturo, e si passa al capitalismo finanziario, che imploderà nel 2008[20], quando il volume dei derivati raggiungerà la cifra folle di 33 volte il PIL mondiale (2,2 milioni di miliardi di Euro)[21]. In questo nuovo mondo virtuale, la Goldman Sachs gioca un ruolo da protagonista, speculando su titoli e mutui sopravvalutati, senza alcuna garanzia, e rischiando continuamente di produrre collassi globali – come è poi accaduto nel 2008[22].
Non si tratta solo di una questione di finanza globale ma, ovviamente, di una questione di conflitti di interesse e di controllo democratico delle leve del potere. La Goldman Sachs è stata una delle prime banche ad offrire una carriera a politici affermati, oppure a finanziare una carriera politica ai propri dirigenti più fedeli, ottenendo un risultato che va molto al di là del lobbysmo, persino nelle misure estreme in cui è lecito negli Stati Uniti. Il fenomeno è nato negli anni della grande recessione, ed ha avuto un importante successo. Alcuni esempi illuminanti: Henry Paulson, Segretario del Tesoro USA dalla metà del 2006 al gennaio 2009, ha lavorato alla Goldman Sachs a partire dagli anni 70 fino a diventarne amministratore delegato (1999-2006)[23]. Mark Patterson, il lobbista della Goldman Sachs, è stato inseritonello staff del Segretario del Tesoro Timothy Geithner durante l’amministrazione Obama[24], la cui campagna presidenziale è stata sostenuta da Lloyd Blankfein, Chairman della Goldman Sachs[25].
Robert Rubin, segretario al tesoro degli Stati Uniti d’America dal 1995 al 1999, è stato socio di Goldman Sachs dal 1966 al 1992 e co-presidente della stessa dal 1990 al 1992[26]); Robert Zoellick (Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America dal 2001 al 2005, Vicesegretario di Stato dal gennaio 2005 al luglio del 2006 nonché presidente della Banca Mondiale dal 2007 al 2012), ha ricoperto diverse posizioni apicali alla Goldman Sachs tra il 2006 ed il 2013[27]); Joshua Bolten (capo di gabinetto della Casa Bianca di George W. Bush dal 2006 al 2009) è stato direttore esecutivo di Goldman Sachs Londra dal 1994 al 1999[28]. Per non parlare di John Whitehead che alla fine del 1984 ha lasciato Goldman Sachs per essere nominato Vicesegretario di Stato del Presidente Ronald Reagan.
La lista non si limita agli Stati Uniti. Il presidente del consiglio italiano Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia dal 2006 al 2011, della Banca centrale europea dal 2011 al 2019, è stato vicepresidente di Goldman Sachs Europa dal 2002 al 2005[29]. Nel suo staff lavorava Gianni Letta, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nei governi guidati da Silvio Berlusconi[30]. Mario Monti, Commissario europeo dal 1994 al 2004, Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 2011 al 2013, era da anni un consulente della Goldman Sachs e membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute[31].Lucas Papademos, ex direttore di Goldman Sachs, è stato primo ministro della Grecia dal 2011 al 2012[32]. Mark Carney, governatore della Banca del Canada dal 2008 al 2013, ha lavorato per tredici anni alla Goldman Sachs[33]. Romano Prodi, presidente dell’IRI dal 1982 al 1989 e dal 1993 al 1994, Presidente del Consiglio Italiano dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008, presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004, è stato consulente della banca dal 1990 al 1993 e dopo il 1997[34]. Massimo Tononi, sottosegretario all’Economia del secondo governo Prodi dal 2006 al 2008 e presidente di Borsa Italiana dal 2011, è stato partner e advisory director della Goldman Sachs[35].

Il ruolo di Citigroup e Goldman Sachs nel conflitto russo-ucraino

I manager di Goldman Sachs che hanno gestito le finanze dell’Eurozona[36]
Naturalmente, una banca così grande e potente non può restare immune da scandali, il più grande dei quali è probabilmente il coinvolgimento dell’ex manager Roger Ng nella bancarotta fraudolenta del gruppo malese 1MDB – alla fine del quale processo NG è stato condannato per complicità in truffa[37]. Roger Ng era responsabile della gestione dei soldi sottratti ai progetti per il sostegno dei poveri, che venivano reinvestiti segretamente ad Abu Dhabi[38]. Tramite Ng, la Goldman Sachs ha deviato circa 6,5 miliardi di dollari tra il 2009 e il 2015[39]. Ma in questo caso la sede centrale della banca è rimasta intatta, le colpe sono state scaricate sui funzionari malesi.
Tutt’altra cosa è il ruolo attuale che la Goldman Sachs svolge in relazione alla guerra in Ucraina – un ruolo che deriva automaticamente dall’imponente presenza della banca nel settore degli idrocarburi. Un ruolo che mette in dubbio la valenza delle sanzioni applicate dai paesi occidentali contro il Cremlino. Nel maggio del 2015, l’oligarca russo Sergej Petrov (trading d’automobili), rispondendo ad un giornale tedesco che gli chiedeva se per la Russia fossero peggio le sanzioni o il calo dei prezzi del gas e del petrolio, ha risposto: “Entrambi sono gravi, in parti quasi uguali. Direi: 30 per cento il calo del prezzo del petrolio, 25 per cento le sanzioni. E il resto è fatto in casa dal comportamento dei funzionari”[40].
Per evitare il peso delle sanzioni e controllare il prezzo degli idrocarburi, Mosca e Berlino hanno iniziato a costruire l’oleodotto sottomarino Nordstream 2 che, prendendo il posto di quello che attraversa l’Ucraina e diversi altri paesi dell’Unione Europea, avrebbe reso la Russia quasi inattaccabile, fin quando la sua alleanza con la Germania avesse retto. A tale proposito Alexej Miller, CEO di Gazprom, non a caso ha dichiarato: “La costruzione di ulteriori infrastrutture di trasporto sulla rotta più breve tra i giacimenti di gas nel nord della Russia ed i mercati in Europa contribuirà ad aumentare la sicurezza e l’affidabilità delle forniture nell’ambito dei nuovi contratti”[41]. Ma la guerra in Ucraina sta cambiando tutto, e, in Germania, persino i socialdemocratici del Cancelliere Scholz, tradizionalmente grandi amici di Putin, sono stati costretti a bloccare la costruzione dell’oleodotto.
Goldman Sachs aveva percepito l’aria che tira già da qualche tempo. Il suo fondo internazionale GQG (l’unico gravato da un’esposizione finanziaria in Russia a causa delle residue partecipazioni nelle aziende del settore energetico LUKOIL, Rosneft e Gazprom), il 4 marzo 2022, con un tempismo a dir poco perfetto, ha ridotto il proprio impegno finanziario da 1,7 miliardi di dollari a solo 222,3 milioni di dollari[42], ovvero meno dell’1% del patrimonio netto del fondo GQG[43].
Il 27 febbraio 2022 i Paesi occidentali hanno deciso l’esclusione dallo SWIFT delle maggiori banche russe, con esclusione di quelle necessarie al pagamento del gas venduto dalla Russia all’Europa[44], nonché il congelamento dei beni della Banca Centrale della Federazione Russa, che detiene 630 miliardi di dollari di riserve valutarie, per impedirle di compensare l’impatto delle sanzioni[45]. Contestualmente, le economie occidentali hanno iniziato a parlare di eliminazione della dipendenza dal gas russo “entro la fine del 2022”[46]. Questo non vale per tutti, perché la dipendenza di alcuni paesi dell’Unione Europea dalle forniture russe è superiore alla metà delle quantità necessarie – per cui si spera di potersi liberare dai lacci del Cremlino entro il 2030[47].

Esposizione delle banche europee nei confronti della Russia[48]
In realtà, il commercio del gas e del petrolio russo non conoscono restrizioni, se non quelle ordinate da Mosca, che obbliga i compratori a pagare in valuta pregiata che, prima di essere versata, dev’essere scambiata in rubli[53]. Che, tra guerra, sanzioni e fuga delle aziende estere, Mosca rischi di perdere quest’anno l’8,5% del PIL (il crollo più grave dal -14,5% registrato nel 1992[54], alla caduta dell’Unione Sovietica) importa poco in un Conflitto Mondiale Globale che, in Occidente, si auspica sia di breve durata, e Mosca sembra puntare a far durare quanto più possibile – una guerra di logoramento per far emergere i fattori di debolezza dell’Alleanza Atlantica.

Le contromisure russe non si sono fatte attendere: il 28 febbraio 2022, il Governatore della Banca Centrale Russa, Ėlvira Nabiullina, ha decretato il blocco delle contrattazioni di borsa e vietato agli stranieri le vendite allo scoperto[55]. Accanto a questa misura, e ciò al fine di limitare pericolose fughe di capitali dal Paese e sostenere il rublo, sempre la Banca Centrale Russa ha innalzato immediatamente il tasso di sconto del 10,5%, portandolo al 20%[56]. Insieme al rialzo del prezzo del gas, alle rigide misure di controllo dei capitali imposte da Mosca dopo l’introduzione delle sanzioni, alla richiesta di pagamenti in rubli[57] per le forniture di gas naturale e all’obbligo per le imprese che esportano di vendere le riserve di divisa straniera, hanno fatto sì che da un iniziale crollo seguito all’inizio della guerra, la moneta russa nel 2022 abbia guadagnato oltre l’11% sul dollaro[58].
Tra le ulteriori misure eccezionali in difesa del rublo, prese dopo l’inizio della guerra, ve ne è una dal vago sapore retrò: l’introduzione della convertibilità fissa dell’oro al prezzo di 5000 rubli al grammo, al di sotto dei valori di mercato, al fine di rastrellare oro dagli istituti finanziari del paese e gettare le basi per la creazione di un nuovo sistema monetario a standard fisso, simile a quello degli Stati Uniti prima della cancellazione degli accordi di Bretton Woods (1973): un attacco diretto agli USA[59]. In questo quadro si inserisce la strategia della Goldman Sachs, alle prese con le sanzioni, fermi restando i suoi complessi legami con gli oligarchi russi e con il mercato finanziario di Mosca. Da un lato diminuisce drasticamente gli investimenti in Russia, affermando di applicare le sanzioni, ma dall’altro afferma chiaramente che non verrà meno ai propri impegni di tutela degli interessi dei propri clienti[60]. Dal 3 marzo, solo alcuni degli 80 dipendenti di Goldman Sachs sono rimasti a Mosca – ma quelli che sono rimasti lavorano[61].
Non si parla di bruscolini, ma di 650 milioni di dollari, di cui 133,9 di derivati[62], 176,8 milioni di dollari di a prestiti e 339,3 milioni di dollari di crediti garantiti[63]. A questa cifra si aggiungono i crediti nei confronti del mercato interno russo, e con quella si supera il miliardo di dollari[64]: una cifra che la Goldman Sachs non intende iscrivere tra le passività di bilancio[65]. Metà di quel miliardo è stato venduto agli hedge fund statunitensi sfruttando una scappatoia legale presente nelle sanzioni[66], che le ha consentito di fungere da intermediario tra i creditori di Mosca e gli investitori statunitensi, offrendo ai clienti l’opportunità di trarre vantaggio dalla paralisi iniziale dell’economia russa, conseguente dalla guerra, acquistando i suoi titoli di debito ai prezzi bassi del momento per rivenderli in alto in seguito[67].
Ai propri clienti, Goldman Sachs offre di aggiungere il debito russo di ciascuno al portafoglio del suo hedge fund, nascondendolo nel suo account personale per evitare un eventuale controllo[68]. Anche in questo caso, non si parla delle briciole cadute dal tavolo: il 4 marzo 2022 Bloomberg racconta che Goldman Sachs e JPMorgan Chase avrebbero fatto incetta di obbligazioni societarie legate alla Russia, nel momento in cui gli hedge fund specializzati nell’acquisto di credito a basso costo cercavano di fare il pieno di asset: scommettere sui titoli in difficoltà è un’attività normale a Wall Street – anche se il farlo sulla scia dell’invasione dell’Ucraina ha comportato una assunzione di rischio non indifferente… Un rischio calcolato bene, che ha alla fine garantito un guadagno valutabile in centinaia di milioni di dollari[69]. Resta da capire come mai le sanzioni applicate alla Russia non abbiano vietato del tutto il trading su questi assets, tra i quali ci sono debiti societari di colossi come Evraz, Gazprom e Russian Railways con scadenza entro i prossimi due anni, oltre ai titoli sovrani russi[70].

Andamento della valutazione di rischio di default sugli swaps con la Russia[71]
Personalmente, ritengo che gli Stati Uniti vogliano ridimensionare il peso politico di Putin, ma non distruggere la Russia. La posta in gioco è alta: le sanzioni hanno reso disponibili anche 41 miliardi di dollari di assicurazioni contro il rischio di default, sicché non stupisce che Goldman Sachs abbia contestualmente negoziato i CDS (Credit-Default Swap) su nomi quali Evraz e Gazprom nonostante non vi fosse alcuna certezza che i contratti stipulati per i suddetti 41 miliardi di debito sovrano non potessero essere vanificati dalle sanzioni[72].
Ma l’atteggiamento delle banche dimostra che, se non esistono scappatoie, l’interdipendenza tra i sistemi economici nazionali non permette l’applicazione reale delle sanzioni, senza creare un corto circuito che metterebbe in difficoltà, prima ancora che la Russia, le singole aziende occidentali che hanno investito in quel paese, a partire dal clearing – ovvero dal sistema di calcolo che, in tempo reale, stima la quantità di contante e trasferimenti bancari che, ogni giorno, vengono scambiati da una valuta all’altra[73].
Questo non accade senza ripercussioni. Qualora i creditori ricevessero quanto di loro competenza, ossia qualora Citigroup avesse pagato quanto ricevuto a livello di fondi processati da JP Morgan, il mondo intero avrebbe avuto la prova provata dell’inutilità concreta e sostanziale del regime di sanzioni e dell’estromissione della Russia dallo SWIFT, cui vanno aggiunti i costi delle contro-sanzioni e la ricaduta sul commercio globale di prodotti manifatturieri ed agro-alimentari (ciò che sta facendo salire in cielo i prezzi delle commodities). Citigroup opera come agente di cambio per quasi 50 bond corporate russi, fra i quali quelli di MMC Norilsk Nickel, Gazprom, Severstal (acciaio) ed EuroChem, azienda leader nel campo dei fertilizzanti (un settore strategico su cui Mosca ha messo il bando all’export, mandando nel panico gli agricoltori di mezza Europa). Nel momento in cui JP Morgan ha confermato il trasferimento di fondi a Citigroup e quest’ultima si è trincerata dietro un rumoroso no comment, uno dei due bond su cui maturavano gli interessi ha visto il proprio prezzo schizzare di dieci dollari nell’arco di minuti, prova evidente del fatto che qualcuno ha apertamente violato le sanzioni nel silenzio generale.
Senza violare alcuna legge, quindi, le grandi banche americane stanno guadagnando fior di quattrini dal conflitto in Ucraina[74]. Da questa considerazione scaturiscono alcune legittime domande: come mai il Presidente Biden e la sua amministrazione hanno dato il via libera alle società di investimento in merito alle contrattazioni di asset russi?[75] Come mai, nel marzo 2022, quando gli USA hanno sanzionato le banche russe, l’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro (OFAC) ha affermato la legittimità del commercio di attività russe nei mercati secondari (ossia in quelli che non coinvolgono direttamente le banche russe), rendendo possibile per la Goldman Sachs agire da broker?[76].
L’azione sanzionatoria, secondo OFAC, “non vieta la negoziazione nei mercati secondari di titoli di debito o azioni” della Banca Centrale Russa, del Fondo Patrimoniale Nazionale Russo o del Ministero delle Finanze Russo, a condizione che tali istituzioni non siano parti degli scambi e che i debiti non siano stati emessi prima del 1° marzo[77]: un ridicolo escamotage politico della presidenza americana[78] per tutelare gli investitori statunitensi, compresi i principali fondi previdenziali, nel momento stesso in cui gli alleati sono invitati alla risolutezza e le cancellerie europee si preparano, maldestramente, ad affrontare le conseguenze di sanzioni di fatto dannose sul piano delle politiche economiche interne e della tenuta dello stato sociale[79].

Il caso Abramovich

Schema delle operazioni segrete di Roman Abramovich e Michael Matlin in Austria[80
Per cercare di capire meglio l’interdipendenza che lega il potere economico russo con la Goldman Sachs, vale la pena soffermarci sui legami tra la banca, la Concord Management, la Millennium Management ed il magnate russo Roman Abramovich[81]. Queste entità, centralizzando le operazioni contabili in una società di comodo registrata nelle Isole Vergini, hanno trasferito, segretamente, 20 milioni di dollari ad una società finanziaria delle Isole Cayman: questa prima operazione ha dato il via a tutta una serie di analoghe attività che nell’arco di 20 anni hanno visto Abramovich affidarsi ad una serie di società di comodo, facendo transitare il denaro attraverso una piccola banca austriaca e sfruttando le conoscenze di importanti società di Wall Street, per piazzare silenziosamente miliardi di dollari presso importanti hedge fund e società di private equity statunitensi[82].
La chiave di volta dell’intera operazione è stata che ogni professionista coinvolto poteva dire in tutta onestà di non lavorare per Abramovich (in alcuni casi, davvero non lo sapevano)[83]. Lo stesso rischia di accadere con i patrimoni degli oligarchi inseriti nella lista delle sanzioni dei paesi occidentali. Quanto ad Abramovich, il suo nome non figura nella black list americana (pur essendolo in Canada, Regno Unito ed UE)[84]. Sia come sia, la fortuna stimata di Abramovich dovrebbe aggirarsi attorno ai 13 miliardi di dollari ed i suoi beni negli Stati Uniti includono molti milioni di dollari di proprietà immobiliari, come un paio di residenze di lusso vicino ad Aspen, in Colorado, cui vanno aggiunte le ingenti somme di denaro depositate presso varie istituzioni finanziarie[85].
Molti degli investimenti di Abramovich negli Stati Uniti, stando a quanto riferito da persone a conoscenza delle transazioni, sono stati agevolati dalla Concord Management Llc Tarrytown (NY),una minuscola società guidata da un certo Michael Matlin che descrive la propria azienda come “una società di consulenza che fornisce ricerche indipendenti di terze parti, due diligence e monitoraggio degli investimenti”[86]. La Concord Management, che è priva di sito web e non è registrata presso le autorità di regolamentazione statunitensi), non avrebbe gestito il danaro di Abramovich ma si sarebbe limitata ad agire come consulente in nome di clienti segreti di Credit Suisse, Morgan Stanley e Goldman Sachs[87]. Nel corso degli anni, Concord ha “consigliato” più di 100 investimenti in diversi hedge fund e società di private equity, soprattutto per conto di Abramovich[88] – fondi gestiti da BlackRock, Sarissa Capital Management, Carlyle Group, De Shaw, Bear Stearns e Millennium Management[89], ovvero i nomi più in voga a Wall Street.
La parte del leone l’ha fatta Millennium Management, un hedge fund con un portafoglio con oltre 48 miliardi di dollari di asset in gestione, diretto da ex funzionari di spicco di Goldman Sachs[90]: Paul Russo (ex global chief operating officer di una controllata della banca fino al 2018), Scott Rofey (il nuovo responsabile della gestione dei tassi e dei rischi di Goldman Sachs), Jeffrey Verschleiser (il responsabile della gestione del rischio di credito e dei titoli garantiti fino al 2019)[91] e Stacy Selig, per 17 anni corresponsabile delle strategie di vendita, una delle donne più anziane di Goldman Sachs[92]. A questi quattro dirigenti apicali se ne aggiungono un’altra mezza dozzina, di livello più basso[93]. Un fatto che spiega la reticenza di Millennium nel dare spiegazioni, e lascia pensare che questa azienda, come anche l’intera galassia di micro-società coinvolta nel nascondere il patrimonio di Abramovich, faccia parte di una strategia consapevole di Goldman Sachs di alleanza con il Cremlino ed i suoi oligarchi.

Concord Management è palesemente solo un elemento di una costellazione di consulenti americani ed europei, tra i quali figurano alcuni dei maggiori studi legali del mondo, che da tempo aiutano gli oligarchi[94]. Ce ne accorgiamo solo ora, perché il mondo ha rivolto la propria attenzione contro gli invasori dell’Ucraina, e perché, a causa delle sanzioni, questa galassia è attualmente impegnata in un superlavoro di ulteriore spostamento segreto di patrimoni[95]. Tenetene conto, quando andate a fare la spesa e non vi bastano i soldi, o quando il politico di turno si riempie la bocca di amore spassionato per l’Ucraina, ma lascia capire di essere impotente di fronte al tumulto degli eventi…

 

 

 

[1] https://www.mmcm.it/nulla-si-crea-nulla-si-distrugge-tutto-si-trasforma-autore-della-frase-e-significato/
[2] https://www.agenzianova.com/news/goldman-sachs-lascia-la-russia-e-la-prima-grande-banca-usa-a-farlo/
[3] https://time.com/6157107/david-solomon-goldman-sachs-ceo-interview/
[4] https://www.nytimes.com/2022/03/10/business/goldman-sachs-russia.html
[5] https://gogel.org/system/files/uploads/urgewald%20GOGEL2021V2.xlsx
[6] https://wwwqa.goldmansachs.com/what-we-do/investing-and-lending/direct-private-investing/alternative-energy/index.html?view=mobile
[7] https://www.ft.com/content/3eeee0f7-bb02-4950-a6d6-49da39c3cc41
[8] https://www.reuters.com/business/finance/goldman-sachs-exit-russia-bloomberg-news-2022-03-10/
[9] https://www.goldmansachs.com/our-firm/history/moments/1929-30-pine.html
[10] https://www.goldmansachs.com/our-firm/history/a-brief-history-of-gs.pdf
[11] The term promissory note refers to a speculative financial instrument (loan collateral, receivables settlement) that can become a highly profitable investment by virtue of the fact that the higher risk of default compared to a corporate bond is offset by higher interest rates.
[12] https://www.goldmansachs.com/our-firm/history/a-brief-history-of-gs.pdf
[13] A letter of credit is a form of payment without the use of cash represented by an irrevocable obligation on the part of the bank to pay against presentation by the beneficiary of documents corresponding to the conditions contained in the letter of credit.
[14] The term arbitrage refers to a transaction that allows a certain profit to be obtained without the party entering into it incurring any risk. Usually, arbitrage consists of the purchase/sale of an asset or financial activity and a simultaneous opposite transaction on the same instrument traded on a different market, or on a different instrument, but having the same characteristics as the former in terms of payout. In this way, price differences are exploited in order to make a profit. The transaction is of course possible if the gain obtained exceeds the costs of transferring the asset from one market to another.
[15] https://www.goldmansachs.com/our-firm/history/a-brief-history-of-gs.pdf
[16] https://www.goldmansachs.com/our-firm/history/a-brief-history-of-gs.pdf
[17] A future is a derivative contract by which buyer and seller undertake to exchange a certain quantity of a certain financial or real asset at a predetermined price and with deferred settlement at a predetermined future date. The trader buying the future (committing to buy the underlying asset on maturity) takes a long position, while the trader selling the future takes a short position.
[18] The term ‘option’ refers to that particular type of contract which confers on the holder the right, but not the obligation (the option), to buy or sell the security on which the option is entered at a predetermined price (strike price) by a certain date, in return for a non-recoverable premium paid. Options can have the most diverse underlying values: shares, commodities, interest rates, etc. The fundamental difference between options and other derivative instruments consists in the holder’s right of withdrawal: he or she is not obliged to buy (or sell) the underlying, but may do so if by exercising the option he or she derives a real benefit.
[19] A swap is a derivative contract whereby two parties undertake to periodically exchange sums of money calculated by applying to the same principal two parameters referring to two different market variables. Swaps are not traded on regulated markets, but are entered into from time to time through bilateral agreements between the parties involved (over-the-counter market).
[20] https://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=wis-001%3A1990%3A10%3A%3A361
[21] https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AErENbtG
[22] https://www.adusbef.it/articoli-e-studi/goldman-sachs-la-spectre-che-gioca-con-i-derivati-sui-destini
[23] https://web.archive.org/web/20111007193804/http://www.whorunsgov.com/Profiles/Henry_Paulson
[24] https://abcnews.go.com/Blotter/story?id=6735898
[25] https://web.archive.org/web/20110408181921/http://washingtonexaminer.com/blogs/beltway-confidential/2011/02/obamas-top-funder-also-lead-nation-white-house-visits
[26] https://www.washingtonpost.com/wp-srv/politics/govt/admin/rubin.htm
[27] https://www.goldmansachs.com/media-relations/press-releases/archived/2013/robert-b-zoellick-to-serve-goldman-sachs.html
[28] https://georgewbush-whitehouse.archives.gov/government/bolten-bio.html
[29] https://www.lemonde.fr/europe/article/2011/11/14/goldman-sachs-le-trait-d-union-entre-mario-draghi-mario-monti-et-lucas-papademos_1603675_3214.html ; https://www.telegraph.co.uk/finance/markets/2809685/Italians-claim-country-run-by-Goldman-Sachs.html
[30] https://st.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/06/letta-goldman.shtml
[31] https://www.lemonde.fr/europe/article/2011/11/14/goldman-sachs-le-trait-d-union-entre-mario-draghi-mario-monti-et-lucas-papademos_1603675_3214.html ; https://ec.europa.eu/economy_finance/bef2009/speakers/mario-monti/index.html ; https://web.archive.org/web/20121103170302/http://archiviostorico.corriere.it/2005/dicembre/14/Goldman_Sachs_Monti_nell_advisory_co_9_051214069.shtml
[32] https://www.lemonde.fr/europe/article/2011/11/14/goldman-sachs-le-trait-d-union-entre-mario-draghi-mario-monti-et-lucas-papademos_1603675_3214.html
[33] https://st.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-11-04/canadese-mark-carney-succede-161453.shtml?refresh_ce=1
[34] https://www.telegraph.co.uk/finance/markets/2809685/Italians-claim-country-run-by-Goldman-Sachs.html
[35] https://www.telegraph.co.uk/finance/markets/2809685/Italians-claim-country-run-by-Goldman-Sachs.html ; https://web.archive.org/web/20131004235349/http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/29/Tononi_prepara_addio_Goldman_ce_0_100329049.shtml
[36] https://www.independent.co.uk/news/business/analysis-and-features/what-price-the-new-democracy-goldman-sachs-conquers-europe-6264091.html
[37] https://www.theguardian.com/world/2022/apr/08/roger-ng-1mdb-scandal-fraud-found-guilty
[38] https://www.theguardian.com/world/2022/apr/08/roger-ng-1mdb-scandal-fraud-found-guilty
[39] https://www.theguardian.com/world/2022/apr/08/roger-ng-1mdb-scandal-fraud-found-guilty
[40] https://www.welt.de/wirtschaft/article140711075/Putin-fuehlt-dass-ohne-ihn-alles-zum-Teufel-geht.html
[41] https://www.offshore-energy.biz/gazprom-e-on-shell-and-omv-in-nord-stream-boost/
[42] https://www.gsam.com/content/dam/gsam/pdfs/us/en/fund-resources/investment-education/GQG_Commentary.pdf?sa=n&rd=n
[43] https://www.privatebankerinternational.com/news/goldman-sachs-gqg-fund-russia/
[44] https://www.ilpost.it/2022/02/27/swift-banche-russe-escluse/
[45] https://www.informazione.it/a/20D7D5D5-6755-4D39-A6D9-D0E98F4DDA91/Le-sanzioni-bloccano-le-riserve-in-valuta-Crolla-la-fortezza-russa ; https://www.scoa.it/2022/03/lisolamento-russo-quanto-pesano-le-sanzioni-finanziarie-su-mosca/
[46] https://www.scoa.it/2022/03/lisolamento-russo-quanto-pesano-le-sanzioni-finanziarie-su-mosca/
[47] https://www.scoa.it/2022/03/lisolamento-russo-quanto-pesano-le-sanzioni-finanziarie-su-mosca/
[48] https://www.reuters.com/markets/stocks/which-banks-europe-are-exposed-russia-2022-02-28/
[49] https://www.rainews.it/articoli/2022/05/la-guerra-del-gas-leuropa–nella-morsa-tra-russia-e-ucraina-dce90cb2-a34c-4f47-b313-23785e54aaf8.html
[50] https://www.rainews.it/articoli/2022/04/dallinizio-della-guerra-la-russia-ha-raddoppiato-gli-incassi-dalla-vendita-di-idrocarburi-alla-ue-924fa6f8-9d35-4535-a096-78c1d20b2f19.html
[51] https://www.rainews.it/articoli/2022/04/dallinizio-della-guerra-la-russia-ha-raddoppiato-gli-incassi-dalla-vendita-di-idrocarburi-alla-ue-924fa6f8-9d35-4535-a096-78c1d20b2f19.html
[52] https://www.rainews.it/articoli/2022/04/dallinizio-della-guerra-la-russia-ha-raddoppiato-gli-incassi-dalla-vendita-di-idrocarburi-alla-ue-924fa6f8-9d35-4535-a096-78c1d20b2f19.html
[53] https://www.wired.it/article/gas-rubli-pagare-russia-ucraina-guerra-putin/ ;
[54] https://www.scoa.it/2022/03/lisolamento-russo-quanto-pesano-le-sanzioni-finanziarie-su-mosca/
[55] https://www.rainews.it/articoli/2022/03/dopo-quasi-un-mese-riapre-la-borsa-di-mosca-chiusura-a-+437-la-casa-bianca-accusa–una-farsa-238f518d-bcde-427d-84e8-56e41364da84.html
[56] https://www.ilmattino.it/economia/news/rublo_ucraina_russia_moneta_crescita_cosa_succede-6685303.html?refresh_ce
[57] https://www.ilpost.it/2022/04/01/decreto-russia-putin-gas/
[58] https://www.ilmattino.it/economia/news/rublo_ucraina_russia_moneta_crescita_cosa_succede-6685303.html?refresh_ce
[59] https://www.milanofinanza.it/news/la-russia-torna-agli-accordi-di-bretton-woods-una-manna-per-il-rublo-202203311227494860
[60] https://finanza.lastampa.it/News/2022/03/10/goldman-sachs-lascia-la-russia-prima-big-di-wall-street-a-farlo/MTUxXzIwMjItMDMtMTBfVExC
[61] https://finanza.lastampa.it/News/2022/03/10/goldman-sachs-lascia-la-russia-prima-big-di-wall-street-a-farlo/MTUxXzIwMjItMDMtMTBfVExC
[62] Over-the-counter, OTC, derivatives are privately negotiated contracts between two parties, without going through an exchange or other intermediary. Since they are not listed on any exchange, the rules of the OTC contract are not only decided privately but are also changeable at any time. OTC derivatives are widely used by investment banks. Swaps and forward rate agreements belong to this type of derivatives, as do exotic options and other exotic derivatives that are almost always traded in the same way.
[63] https://www.globaldata.com/gross-exposure-around-1-billion-goldman-sachs-announces-exit-russia-says-globaldata/
[64] https://finanza.lastampa.it/News/2022/03/10/goldman-sachs-lascia-la-russia-prima-big-di-wall-street-a-farlo/MTUxXzIwMjItMDMtMTBfVExC
[65] https://www.nbcnews.com/politics/politics-news/goldman-sachs-profits-ukraine-war-loophole-sanctions-rcna19584
[66] https://www.nbcnews.com/politics/white-house/biden-administration-sanctions-additional-russian-oligarchs-rcna18604
[67] https://www.nbcnews.com/politics/politics-news/goldman-sachs-profits-ukraine-war-loophole-sanctions-rcna19584
[68] https://www.nbcnews.com/politics/politics-news/goldman-sachs-profits-ukraine-war-loophole-sanctions-rcna19584
[69] https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-03-03/wall-street-is-already-pouncing-on-russia-s-cheap-corporate-debt
[70] https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-03-03/wall-street-is-already-pouncing-on-russia-s-cheap-corporate-debt
[71] https://www.money.it/Russia-evitato-default-scoperchiato-vaso-Pandora
[72] https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-03-03/wall-street-is-already-pouncing-on-russia-s-cheap-corporate-debt
[73] https://www.money.it/Russia-evitato-default-scoperchiato-vaso-Pandora
[74] https://www.mic.com/impact/goldman-sachs-russia-ukraine-debt
[75] https://www.nbcnews.com/politics/politics-news/goldman-sachs-profits-ukraine-war-loophole-sanctions-rcna19584
[76] https://www.nbcnews.com/politics/politics-news/goldman-sachs-profits-ukraine-war-loophole-sanctions-rcna19584o
[77] https://home.treasury.gov/policy-issues/financial-sanctions/faqs/1005 ; https://home.treasury.gov/system/files/126/eo14024_directive_4_02282022.pdf ; https://home.treasury.gov/system/files/126/russia_directive_1a.pdf
[78] https://www.nbcnews.com/politics/politics-news/goldman-sachs-profits-ukraine-war-loophole-sanctions-rcna19584
[79] https://www.nbcnews.com/politics/politics-news/goldman-sachs-profits-ukraine-war-loophole-sanctions-rcna19584
[80] https://fintelegram.com/chasing-russian-oligarchs-and-their-assets-a-cia-report-and-the-austrian-connection/
[81] https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[82] https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[83] https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[84]https://www.leggo.it/esteri/news/zelensky_abramovich_sanzioni_trattative_pace_ultimissime_oggi_23_marzo_2022-6582625.html ; https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[85] https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html ; https://www.nytimes.com/2022/03/11/world/europe/roman-abramovich-russian-oligarch-sanctions.html
[86] https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[87] https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[88] https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[89] https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[90] https://www.ft.com/content/bda53479-431f-45de-9c0a-8a53073680c2
[91] https://www.ft.com/content/bda53479-431f-45de-9c0a-8a53073680c2
[92] https://www.efinancialcareers.com/news/2021/03/stacy-selig-millennium-management
[93] https://www.efinancialcareers.com/news/2021/03/stacy-selig-millennium-management
[94] https://www.nytimes.com/2022/03/09/business/russian-oligarchs-money-concord.html
[95] https://www.nytimes.com/2022/03/09/business/russian-oligarchs-money-concord.html

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