Geopolitica

La vergogna dell’esclusione della Romania dall’area Schenghen

20 Dicembre 2022

Lo scorso otto dicembre i ministri degli Affari Interni hanno dato via libera all’ingresso della Croazia nello spazio Schenghen. Per contro la Romania, assieme alla Bulgaria, sono state ancora una volte escluse. Il nostro Ministro degli Interni ha dichiarato, proprio in relazione a questa esclusione che: «Oggi è stato un giorno triste per l’Unione europea. Ho partecipato a un incontro deludente. Durante il Consiglio Gai a Bruxelles ho assistito alla mortificazione – incomprensibile e ingiustificata – di due Paesi come la Bulgaria e la Romania che sono ancora tenuti fuori dallo spazio Schengen pur avendo ogni caratteristica per entrarvi. Sono paesi fratelli, hanno fatto il percorso che era stato loro richiesto, darebbero un contributo importante al controllo dei confini orientali dell’Unione europea. Nello stesso momento in cui l’Europa non riesce ad assicurare il controllo dei confini esterni, a trovare una soluzione comune di contrasto all’immigrazione irregolare, si frappongono ostacoli di ogni genere verso due popoli con cui condividiamo radici e orizzonti comuni. L’Unione Europea deve trovare la sintesi tra i partner per allargare lo spazio Schengen non solo alla Croazia ma anche a Bulgaria e Romania. Sono sicuro che le posizioni dei Paesi che legittimamente sono ancora contrari potranno essere riviste alla luce di un’iniziativa forte della Commissione Ue. Sono convinto che la libera circolazione dei cittadini europei all’interno di confini sicuri sia interesse di tutti».

Sono dichiarazioni che rendono onore al Ministro Piantedosi, e che dimostrano conoscenza della questione e dei grandi progressi della Romania nel campo della salvaguadia dei confini esterni. La Romania, anche nella crisi ucraina, è in prima linea nella gestione dei profughi, dimostrando un sistema di controlli eccellente. È riuscita ad offrire il giusto equilibrio tra solidarietà e sicurezza.

La Romania ed Italia devono siglare un trattato bilaterale sul modello di quello fatto con la Francia per stabiliere in futuro azioni sempre più coordinate. Rimane, altresì assurdo, che mentre si discute di altre sanzioni alla federazione russa, si sabarra la strada verso la libera circolazione ad una nazione che subisce, più di altre le sanzioni stesse e che comunque ha sempre assicurato la sua lealtà atlantica ed europea.

La chiusura sine die dell’ingresso della Romania nello spazio Schengen è un offesa ai valori europei, un offesa al popolo romeno che con sacrificio difende i confini esterni dell’Unione.

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