Geopolitica
La madre di tutte le fake news
Era andata così: nel 2001 lavoravo per una startup della New Economy, come si chiamavano allora, e dovevo trovare qualcuno che scrivesse degli articoli per delle newsletter rivolte ai “manager”. Non ricordo più chi mi avesse procurato il contatto, fatto sta che ero finita davanti a due tipetti che si dicevano abilissimi nel formare i manager attingendo ai contenuti dei film che gli erano piaciuti di più.
L’articolo che poi avevano scritto si chiamava “Manager gladiatori”, effettivamente ispirato al film di Ridley Scott. Era da buttare ma che qualcosa sarebbe potuto andare storto mi era già apparso chiarissimo durante il nostro incontro. Uno dei due formatori si era infatti inaspettatamente lanciato nella descrizione di un recente viaggio in America che aveva come obiettivo “di trovare delle prove” sul fatto che gli americani non fossero mai riusciti ad andare sulla luna, ma avessero ricostruito su un set segretissimo nella solita area 51 il falso allunaggio, eccetera.
Era la prima volta che sentivo la storia di questa gigantesca fake news: tutto partiva dal fatto che in non so più quali foto non ci fosse l’ombra degli astronauti anche se il manager gladiatore mi aveva riferito di aver trovato altre prove inconfutabili sul fatto che gli americani sulla luna non avessero mai messo piede.
Non è importante capire quali fossero i motivi per i quali un nutrito gruppo di psicotici sosteneva e sostiene ancora che gli americani non siano mai stati sulla luna.
E’ invece interessante capire come funziona la struttura mentale di chi già allora riteneva che vi era stato un gigantesco complotto al quale aveva preso parte una fetta importante della popolazione americana: scienziati, astronauti, eccetera, compreso naturalmente il presidente degli Stati Uniti, tutti disposti a mentire.Anche tutti gli scienziati che allora avevano partecipato da terra alla spedizione avevano bellamente recitato.
La conquista della luna era stata quindi di una gigantesca messa in scena a cui avevano partecipato migliaia di persone, giornalisti compresi, ma l’autore di quell’atroce articolo sui manager gladiatori era riuscito a smascherarla. Da solo. Era bastato un viaggio negli Stati Uniti perché trovasse le prove dell’esistenza del complotto americano sul falso viaggio lunare.
Oggi sappiamo che bisognerebbe definire il manager un complottista, perché la moda di contestare fatti assolutamente incontestabili si è molto diffusa e fa in genere riferimento a presunti complotti che vengono smascherati dai cosiddetti complottisti.
Ma è impossibile coinvolgere migliaia di persone in un complotto che addirittura si dimostri capace di fingere un viaggio sulla luna. Qualcuno finirebbe per tradirsi, i particolari che non tornano sarebbero tantissimi, diventerebbe difficile mettere d’accordo migliaia di persone nel sostenere la stessa bugia.
Quando eravamo piccoli ci dicevano che le bugie avevano le gambe corte proprio perché è molto difficile mentire: ti dimentichi che cosa hai detto, ti contraddici. Pensa se a raccontare la stessa balla devono essere migliaia di persone! Qualcuno farebbe un errore, e poi si lascerebbe sfuggire con un amico la verità. Gli unici complotti possibili sono operazioni segrete a cui partecipano poche decine di persone fidatissime. I complotti complicati, con migliaia di persone coinvolte, con BALLE colossali da tenere in piedi, NON ESISTONO: sono solo FAKE NEWS che raccolgono però sempre più consensi.
Ma solo un paranoico può credere che TUTTI gli altri mentono: deve avere una visione intransigente e assolutista della realtà. Conta solo la sua versione, non importa se è in contraddizione con quella di tutti gli altri, anzi, meglio se è diversa da quella dominante, perché questo lo farà sentire una persona interessante, che ha da dire qualcosa, degna di attenzione da parte di un pubblico che il paranoico fondamentalmente disprezza.
I paranoici sono onnipotenti ed è per questo che sono pericolosi: non ritengono la realtà e le opinioni degli altri degne delle loro attenzioni. Hitler era un paranoico e ha perso la Seconda Guerra Mondiale. Putin è un paranoico e perderà la guerra in Ucraina. Anzi l’ha già persa, perché non potrà mai più lasciare la Russia. Nessuno vorrà ospitare un macellaio in un viaggio ufficiale e farsi vedere in giro con un criminale di guerra.
Ciononostante c’è qualcuno che mette in dubbio l’esistenza dei massacri compiuti dall’esercito russo in Ucraina. Ci sono foto satellitari, testimonianze, prove ormai di ogni tipo: gli eccidi dei russi passeranno alla storia. Sono così feroci da aver lasciato infinite quantità di prove dietro di loro.
Faccio quindi i miei sentiti auguri ai poveracci che passeranno il loro futuro a dire che non era vero niente: i massacri in Ucraina sono Fake News. Mi piacerebbe sapere quanti di loro hanno vite piene e felici, ricche di amore e di amicizia e quanti invece non sono leoni da tastiera, chiusi in casa, soli come dei cani.
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