Geopolitica

La CDU tedesca verso le elezioni del 2017

7 Dicembre 2016

Il 29° Congresso del partito cristiano democratico tedesco svolto ad Essen ha rieletto martedì 6 dicembre 2016 Angela Merkel a guida del partito con l’89,5% delle preferenze. Alla fine del suo discorso la Cancelliera ha incassato un applauso di 11 minuti. Il peggior risultato Angela Merkel l’aveva riscosso nel 2004 con l’88,4% ed il migliore nel 2012 con 97,9%.
Nel suo discorso al congresso Angela Merkel ha registrato molti consensi dai delegati allorché gli ha spronati “voi mi dovete aiutare”. La Cancelliera ha ribadito il suo animo europeista riallacciandosi alla sua storia personale nella ex DDR. Chi è stato sotto un regime dittatoriale sa apprezzare la democrazia, ha sottolineato e rimarcato le radici cristiane del partito nel rispetto delle persone, contro discriminazioni per sesso, idee o religione. Ha rilevato, riscuotendo l’entusiasmo dei delegati come ha registrato Michael Stempfle della ARD, che se migliaia hanno protestato per strada contro il TTIP ma non per i bombardamenti ad Aleppo qualcosa non va nella comunicazione politica. Si è peraltro impegnata a far sì che un accesso così massiccio di rifugiati come nell’estate del 2015 non accada più. Proprio quando la NATO e la UE hanno ribadito la collaborazione ai più diversi livelli, tra l’altro nella cyber difesa ed in esercitazioni congiunte su come affrontare le crisi, Angela Merkel ha sottolineato l’importanza della difesa comune europea. Infine ha ripetuto, come aveva già fatto annunciando la sua ricandidatura, che il programma politico dovrà focalizzarsi anche sulle opportunità di sviluppo offerte dalla digitalizzazione, pur non delineando un piano preciso.
La sua conferma alla guida della CDU non è una sorpresa. Sono pure solo relativamente significativi gli avvicendamenti nel comitato direttivo del partito. Per la cronaca l’agenza tedesca dpa riporta che nel presidio oltre a tanti confermati sono stati eletti per la prima volta il Ministro degli interni Thomas de Maizière e quello della cultura Monika Grütters.
Quello che si deve registrare è invece come sia stato delineato il profilo elettorale del partito della Cancelliera alle prossime elezioni federali del 2017. Anche se potrà ancora subire delle modifiche dopo un incontro tra Angela Merkel ed il presidente della bavarese CSU Horst Seehofer.

 

Le alleanze
Innanzitutto l’Unione CDU-CSU concorre per arrivare potenzialmente, anche se è poco plausibile, ad essere unica forza di governo. Esclude a priori alleanze con i Linke e con la AfD. Vuole scongiurare un tripartito SPD, Verdi e Linke. Quantomeno la cancelliera non esclude a priori un possibile alleanza post-elettorale con i Verdi anziché con la SPD, l’ipotesi troverebbe peraltro un freno nel fatto che il Congresso ha approvato di non volere in linea di principio introdurre od aumentare l’imposizione fiscale nella prossima legislatura. Eventualità invece alla quale sono contrari i Verdi che intenderebbero avviare una riforma fiscale introducendo un’imposta patrimoniale.

 

Ordine e rigore con il motto “orientamento in tempi difficili per una Germania ed un Europa di successo”
Diversi punti riconducono complessivamente la CDU su posizioni più conservatici. Indubbiamente per erodere i consensi dalle fila della populista Alternative für Deutschland, ma offrendo contestualmente spazio alla SPD di riproporsi con posizioni più progressiste.
I delegati hanno auspicato un rafforzamento delle pene per chi commette reati contro le forze dell’ordine e dichiarato che si deve aumentare l’organico di queste ultime. Misure queste in effetti già predisposte dal Governo.
La CDU lancia dal suo congresso l’impegno a rafforzare le famiglie ed in particolare nel favorire le giovani coppie ad acquistare case e formare un patrimonio. Estendere l’home office ed il lavoro flessibile per garantire più tempo coi figli. I rifugiati con prospettiva di ottenere asilo devono subito poter accedere al mercato del lavoro. Non sono motivi nuovi, ma la mera presa di coscienza che senza fronteggiare l’invecchiamento della società il sistema previdenziale e socio sanitario rischiano di divenire insostenibili.

 

Proclami sull’inasprimento delle norme d’asilo
Se anche il partito della Cancelliera si rifiuta di imporsi come vorrebbe la alleata CSU un tetto preciso alle immigrazioni, pure ha deciso di invocare la creazione di zone di transito con centri per la decisione sulle autorizzazioni o rifiuto all’ingresso degli immigrati direttamente alle frontiere. In generale si sono levati toni per l’inasprimento delle norme di asilo, l’acceleramento delle espulsioni dei non aventi diritto e l’allargamento dei motivi di reclusione di chi possa volersi sottrarre all’espulsione. Thomas Stobl ha peraltro rimarcato che circa 500 mila domande di asilo sono state respinte. Marocco, Tunisia ed Algeria devono essere dichiarati Paesi di provenienza sicuri e per l’effetto dovrà generalmente rifiutarsi il diritto d’asilo ai loro cittadini.
Per i delegati della CDU il flusso degli immigrati deve essere fermato con accordi bilaterali anche con i Paesi africani sull’esempio di quello sottoscritto con la Turchia. L’emergenza umanitaria, nonostante i nuovi arrivi siano estremamente ridotti, è in effetti ancora ben presente in Germania. Nella stessa capitale Berlino diverse centinaia di rifugiati sono ancora costretti a vivere in modo promiscuo in palestre scolastiche, mentre gli allievi fanno ginnastica in corridoio.

 

Divieto del Burqa ed interventi contro i matrimoni tra minorenni
La CDU ha deciso inoltre di presentarsi agli elettori richiedendo l’introduzione di un divieto generale, o comunque dove possibile, al Burqa nei luoghi pubblici. Il velo integrale per i delegati deve essere bandito da uffici amministrativi, asili, scuole, tribunali, ma anche durante le manifestazioni o nel traffico stradale.
Parimenti devono essere percorse tutte le vie legali per vietare i matrimoni tra minori. Secondo dati del Ministero degli Interni espressi in risposta ad un’interrogazione dei Verdi in luglio e ripresi dalla tedesca ZdF, in Germania sono noti almeno 1.475 di minorenni sposati, 1.152 di loro sono femmine. In 994 casi si tratta di minori tra i 16 ed i 17 anni e le unioni non possono essere sciolte. In altri 120 sono coinvolti minori tra i 15 ed i 14 anni e 361 ancora di età inferiore. Questi ultimi sono in aperta violazione con la legge tedesca. I matrimoni tra minorenni scaturiscono da strutture patriarcali in ampi contesti familiari e non sono riconducibili ad una precisa identità religiosa. Sono registrati all’estero ed il giudice tedesco deve verificare se erano validi e quindi se sono trascrivibili. La maggior parte dei casi noti -664- coinvolgono minori siriani. Altri riguardano minori con origini diverse, tra cui 157 afghani, 100 iracheni, 65 bulgari, 41 polacchi, 33 romeni e 32 greci.

 

Marcia indietro sulla doppia cittadinanza, almeno a parole
La CDU vuole rafforzare l’identità nazionale e, pur contro il parere del comitato direttivo ed espressamente contro quello dell’attuale Ministro degli interni de Maizière, il congresso del partito cristiano democratico ha approvato la proposta di cancellare la doppia cittadinanza per i figli di genitori stranieri nati in Germania. Introdotta su impulso della SPD, l’attuale alleato di governo, dal settembre 2014 era venuto meno l’obbligo di decidere tra i 18 ed i 23 anni quale passaporto tenere tra quello tedesco, acquisito ex jus soli, e quello del Paese di origine dei genitori, conseguito per jus sanguinis. Una misura che toccherebbe soprattutto 3 milioni di cittadini turco-tedeschi. Per Angela Merkel, in tutte le intervistate rese alla ARD, ZdF e ProSieben, la mozione, pur approvata dalla base congressuale, non sarà un tema della campagna elettorale. Né peraltro potrebbe cambiare l’agire del Governo che è vincolato dall’alleanza con la SPD.

 

Inseguendo la AfD
Dal Congresso prende comunque corpo una linea per abbracciare il malcontento contro gli immigrati scoppiato massicciamente dopo i fatti di capodanno 2015/2016 a Colonia. Avvenimenti che pure già hanno portato al rafforzamento della legge sui delitti sessuali e l’inasprimento delle norme sul diritto d’asilo. Malcontento però sempre immanente a fronte della circostanza che i colpevoli sono rimasti e rimarranno in larga parte non identificati ed impuniti.
Scontento poi rafforzato anche da singoli episodi di cronaca. L’arresto di un 17enne afgano, arrivato nel 2015, come possibile assassino di una ragazza 19enne stuprata a Friburgo. Il cadavere della ragazza è stato ripescato dalla Dreisam. Il successivo fermo a Bochum di un 31enne iracheno, da un anno rifugiato in Germania con la famiglia, imputato di due reati analoghi -il secondo conclusosi solo con la rapina della vittima- contro studentesse di origine cinese.
Angela Merkel ha dichiarato che la campagna elettorale in un Paese democratico deve essere fatta con toni civili e non con gli urli dalla piazza “siamo il popolo”, il suo partito sembra non volere però tenere basse le voci di diffidenza verso gli stranieri. Eppure le statistiche della polizia federale tedesca, il Bundeskriminalmt, evidenziano che se anche i reati a sfondo sessuale chiariti sono effettivamente aumentati nel 2015 rispetto all’anno precedente, in tutto e per tutto il 4,6% è attribuibile ad immigrati. Ancorché taluno osservi che essendo il numero complessivo dei rifugiati minore rispetto a quello della totalità della popolazione il dato andrebbe interpretato con più allarme.

 

Paura terrorismo
Non va taciuto che si è passati dal “siate i benvenuti” ad una diffidenza diffusa verso i rifugiati anche per la paura che tra loro si annidino dei terroristi, come purtroppo è avvenuto. Ad esempio il primo dicembre è stato fermato un 20enne afghano sospettato di essere un membro del gruppo radicale religioso Taliban. Un’organizzazione che vuole costituire uno stato basato esclusivamente sulla legge islamica in Afghanistan. L’uomo per gli inquirenti avrebbe preso parte ad azioni militari tra il 2013 ed il 2014 contro la polizia e le forze di sicurezza afghane.
Ma non si può neanche tacere che appena un giorno dopo, il 2 dicembre, è stato arrestato un 55enne olandese ritenuto fiancheggiatore del gruppo armato marxista leninista anti-turco DHKP-C. Ed era cittadino tedesco il 28enne Abshir Ahmed A., dal 4 luglio agli arresti, ma formalmente rinviato a processo solo a settembre, accusato di aderire all’organizzazione terroristica Al-Shabab. Ed ancora tutti tedeschi i 6 arrestati in esito a 18 perquisizioni il 30 novembre nell’ambito delle indagini sulla cosiddetta Freien Kameradschaft Dresden cui sono imputati 14 crimini tra cui un attentato esplosivo, attentati incendiari ai danni di centri di accoglienza di rifugiati, e lesioni personali.

 

Portare avanti le nuove tecnologie
Nella sua vocazione la CDU ha licenziato anche gli obiettivi di promuovere la mobilità senza conducenti, campo in cui tra le altre sta attivamente sperimentando la BMW. La messa a punto di sistemi di autodiagnosi ed in generale lo sviluppo della cosiddetta industria 4.0. Le connessioni Internet veloci devono essere estese massicciamente. Un piano enunciato peraltro negli obiettivi dell’agenda “Europa 2020” della Commissione Europea.

 

I costi legati alla svolta energetica
Sul tappeto del dibattito politico tedesco incombe però anche la definizione dei nuovi oneri scaturiti dalla decisione di uscire dall’energia atomica in reazione al sinistro di Fukushima. La Corte Costituzionale ha infatti riconosciuto martedì che la legge dovrà essere perfezionata entro il 2018 ed alle società conduttrici dei reattori RWE e Vattenfall compensata la mancata distribuzione dell’energia. Il Governo tedesco nel 2002 aveva assicurato alle società elettriche di poter distribuire ancora quote di energia ricavata dalle centrali, ma ne aveva poi negato l’immissione in rete quando nel 2011 affrettò i tempi di uscita dal nucleare. Il terzo ricorrente EON ha potuto distribuire l’energia su altri impianti e non ha visto riconosciuto il suo titolo al risarcimento; lo stesso dicasi per EnBW, il quarto conduttore di impianti nucleari, che non aveva presentato ricorso alla Corte.
Il capitolo peraltro potrebbe agitare a lungo il dibattito perché quantomeno la scandinava Vattenfall ha promosso causa allo Stato tedesco innanzi ad un collegio arbitrale statunitense chiedendo 4,7 miliardi di euro. La Corte Costituzionale deve anche ancora decidere circa l’imposizione fiscale sulle barre di combustibile fissile che le società elettriche non ritengono legittima. Esse agiscono anche in giudizio lamentando di avere subito dei danni patiti per effetto della moratoria di 3 mesi che il Governo tedesco aveva immediatamente imposto per controllo degli impianti all’indomani di Fukushima prima di decidere la definitiva uscita dal nucleare. Così come rivendicano il rimborso dei maggiori oneri loro imposti per lo stoccaggio temporaneo delle scorie presso i loro impianti dopo che la cava di Gorleben non è più stata ritenuta idonea a stoccare definitivamente le scorie. E manca ancora un deposito definitivo.

 

Primo banco di prova nel 2017: 3 elezioni regionali
Temi che potrebbero emergere in Germania nel 2017 prima ancora che nella campagna per l’elezione del nuovo Bundestag in carica per altri 4 anni che si terrà il 17 od il 24 settembre (e dopo quella del Presidente della Repubblica il 12 febbraio), in occasione delle campagne per conquistare 3 parlamenti regionali che dovranno essere rinominati ciascuno per un quinquennio in Saarland il 26 marzo, in Schleswig-Holstein il 7 maggio ed in Nord-Reno Vestfalia il 14 maggio. Quest’ultimo Land annoverando il 21,7% della popolazione di tutta la Germania, rispetto all’1,2% del Saarland ed il 3,5% dello Schleswig-Holstein, costituirà decisamente il termometro preliminare più significativo per le successive elezioni nazionali. La CDU ne ha dietro di sé 5 andate piuttosto male quest’anno.
È appena il caso di ricordare che il 17 gennaio è anche attesa la pronuncia della Corte Costituzionale sulla messa al bando del partito neonazista NPD che, se statuita, potrebbe provocare la fluttuazione di qualche numero percentuale di elettori verso altre forze politiche ed in particolare la AfD.

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