Geopolitica
Impeachment brasiliano – scatta la rimozione
Rio de Janeiro, 12 maggio 2016.
A poco meno di un mese dalla “notte del golpe soft del 17 aprile” e precedenti puntate (1) e (2) la cronaca geopolitica registra un nuovo contributo dal Brasile con il passaggio in Senato della notte 11-12 maggio, che prosegue la procedura di impeachment della presidente eletta Dilma Rousseff.
E’ bene evidenziare come nelle settimane passate la stampa internazionale abbia lavorato intensamente per diffondere un quadro articolato della situazione (fino a seguirla live, come ha fatto il Guardian), che si distingue anche per il notevole schieramento dei mezzi di comunicazione brasiliani – in particolare quelli riconducibili alla rete Globo – che supportano l’impeachment.
Anche per questa ragione, scrivere da qui non significa necessariamente contribuire a rendere più chiara a chi legge ed è lontano una faccenda che non è chiara nemmeno ai brasiliani più accorti e di largo orizzonte. Tanto per dire e senza far nomi, domenica scorsa ho avuto occasione di parlarne con due signori entrambi certamente in possesso dei migliori mezzi per comprendere quel che sta accadendo. Se uno di loro è un ex-ministro della cultura appena rientrato da oltre un mese di concerti in giro per il pianeta, quindi aveva avuto accesso solo ad informazione in rete, l’altro, Jorge Mautner, in questo periodo è rimasto in Brasile da brasiliano. Ecco, dopo un po’ – mentre in tv andavano immagini tipo telegiornale – la nostra conversazione è complessivamente scivolata verso altri argomenti, causa riconosciuta indecifrabilità di quanto in corso. Così Mautner – che è figlio di madre slava cattolica e di padre ebreo austriaco – mi ha raccontato di essere stato concepito in Vaticano, quando i suoi genitori si erano rifugiati là prima di partire per il Brasile, dove in effetti a lui toccò di nascere, essendo poi allevato da una famosa sacerdotessa Ialorixà o Mãe-de-santo che dir si voglia etc.
Tornando al punto, l’informazione brasiliana nelle settimane precedenti ha registrato almeno tre fatti diversamente rilevanti, tuttavia trattati con imparziale evidenza:
1_il 22 aprile, ad impeachment iniziato, Dilma nomina Ministro del Turismo Alessandro Teixeira; sua moglie, Milena Santos detta “Miss Bumbum” dall’omonimo riconoscimento avuto nel 2013, si dichiara “First Lady” del Turismo e – dopo aver ricordato a mezzo stampa che a lato di un grande uomo sta sempre una donna bella e potente – si fa fotografare nei nuovi uffici con il marito. I rotocalchi attingono agli archivi, e ne escono fuori alcune prime pagine abbastanza colorate, a fomentare accesi dibattiti.
2_il 5 maggio con sentenza del Supremo Tribunale Federale viene sospeso dal mandato parlamentare Edoardo Cunha – già accusato di corruzione etc. – che, in qualità di Presidente del parlamento, aveva guidato l’impeachment di Dilma Rousseff. Ecco la motivazione della sentenza
photo: http://www.pbhoje.com.br/wp-content/uploads/2015/10/CunhaEduardo.jpg
3_il 9 maggio il presidente ad interim del parlamento, Waldir Maranhão (pure implicato nell’inchiesta Lava-Jato) decide di accogliere un ricorso ed annullare l’esito della sessione parlamentare che, il 17 aprile scorso, aveva sancito l’inizio del procedimento di impeachment della Presidente Dilma Rousseff. Il provvedimento viene duramente criticato, mentre il presidente del Senato che si apprestava a discuterlo fa mostra di non prendere in considerazione tale decisione. Nottetempo, dopo aver lasciato intendere di aver ricevuto pressioni, ma senza aver scritto alcuna motivazione di merito, Maranhão revoca la decisione di cui.
Intanto il 5 maggio – questo è un corollario di ambito meno locale – è stato annunciato che il Leone d’oro della Biennale di Venezia verrà attribuito all’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha (classe 1928), Pritzker 2006. Di Mendes da Rocha almeno una frase “Calcolare una struttura, o un ponte, è bello ed interessante, ma è anche banale. Ciò che non è banale è la forza del popolo che lo costruisce. Così gli eroi di una opera importante sono i lavoratori. Ma se questi non hanno un posto dove vivere, non c’è progresso.” Vedremo se in questa Biennale “Reporting From The Front” ci sarà posto per una qualche discussione “politica” di prospettiva internazionale.
Tornando all’attualità stringente: a seguito della decisione del Senato, il Vice-presidente Michel Temer (classe 1940) – già alleato di Dilma Rousseff ed a sua volta menzionato nello scandalo Lava-Jato – oggi 12 maggio, un tre ore fa, ha assunto la funzione di Presidente e ha presentato la lista dei ministri del suo nuovo governo. Si tratta di una compagine politica esclusivamente maschile e di razza esclusivamente bianca in un Paese notoriamente multirazziale. Dai rumors dei giorni scorsi, par di capire che si tratterà di un governo neo-liberista, avendo già annunciato una legge di de-tutela ambientale etc. Intanto, il Ministero della Cultura è stato abolito, accorpandolo a quello dell’Educazione.
Non v’è dubbio che – anche per festeggiare la nuova ed imperfetta legge italiana sulle unioni civili per le persone omosessuali – nei prossimi giorni la formidabile coppia nella vita e nel giornalismo Glenn Greenwald/David Miranda – che vivono qui a Rio – continueranno ad informare da par loro via www.theintercept.com
Il titolo del pezzo di ieri era: Brazil’s Democracy to Suffer Grievous Blow as Unelectable, Corrupt Neoliberal is Installed
i giornalisti David Miranda e Glenn Greenwald, che vivono a Rio de Janeiro – photo: https://en.wikipedia.org/wiki/Glenn_Greenwald#/media/File:Greenwald_and_Miranda_at_Congress.jpg
Devi fare login per commentare
Accedi