Geopolitica
Il Marocco Presidente 2024 del Consiglio dei diritti umani dell’Onu
Il 2023 si era chiuso per il Regno del Marocco con numerose affermazioni nel campo della dipolmazia e della politica estera. In particolare, vale la pena ricordare l’ “Iniziativa Atlantica”, ovvero la messa a disposizione delle Nazioni del Sahel delle infrastrutture del Regno, per dare a molte Nazioni lo sbocco all’Oceano.
Se lo scorso anno ha segnato importanti successi, anche il nuovo anno si apre con una affermazione storica. Infatti, il Marocco si è affermato per la prima volta come Presidente di turno per il 2024 del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il Consiglio è composto da 47 Stati, eletti a scrutinio segreto dall’Assemblea generale a maggioranza dei suoi membri. Come in altri organismi dell’ONU si applica il principio dell’equa ripartizione geografica; in questo caso, 13 Stati sono africani, 13 asiatici, 8 latino-americani, 6 est-europei, 7 europei occidentali e altri.
Il Marocco è riusciuto ad ottenere 30 voti, mentre il Sud Africa 17. Questa affermazione è il premio per la diplomazia marocchina che, è riuscita a mettere in atto, nel corso di questi anni, le tante Alte Raccomandazioni di Sua Maestà nel campo della difesa e promozione dei diritti umani.
Fin dalla sua asecesa al Trono, infatti, Sua Maestà ha lavorato per una vera implementazione dei diritti umani all’interno del Regno. Ne sono testimonianza, la Costituzione del 2011, il codice del diritto di famiglia, l’attenzione verso la promozione del dialogo sociale nel rispetto delle libertà politiche.
Il grande sostegno, in termini di voti raggiunti, nonostante l’attivismo di altre nazioni del nord africa, dimostra come una gran parte delle canecellerie mondiali apprezzi l’azione dolce e risoluta del Marocco nella difesa, promozione e tutela dei diritti umani.
Questa Presidenza rappresenta anche una pesante sconfitta, per i tanti troppi critici del Marocco che si limitano ad ascoltare informazioni spesso incomplete . Il Marocco nel corso della sua Presidenza rimmarrà fedele a se stesso. Alla storia di questa antica Nazione che ha fatto del dialogo e della tolleranza lo strumento migliore della sua crescita e del suo sviluppo. A tal proposito, non possiamo dimenticare l’azione contro i radicalismi . Una eradicazione basata non solo sulla risposta pronta delle forze di sicurezza del Regno, ma anche, attraverso l’opera di de-radicalizzazione dei soggetti caduti in questa trappola.
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