Geopolitica

Il Cile di Gabriel Boric: il ritorno della speranza

25 Gennaio 2022

Sono passati quasi 50 anni. Il Cile, simbolo della libertà della mia generazione, nato con l’elezione di Salvador Allende alla presidenza, viene schiacciato con un colpo di Stato militare, voluto ed organizzato dagli Stati Uniti, che costa la vita a decine di migliaia di persone per bene, persone qualunque, famiglie, operai, intellettuali, gente presa per caso per strada. Una ferita che ha reso la data dell’11 settembre un giorno di morte per tutta l’umanità, molto prima che, nell’anniversario del massacro cileno, gli uomini di Al Qaeda volassero con degli aerei dirottati nel pieno delle Torri Gemelle di New York.

Diciassette anni di dittatura sanguinaria non si dimenticano in una generazione. La paura della gente è la stessa, il sospetto nei confronti delle multinazionali americane non è cambiato. Ma sotto la cenere di questa paura cova da sempre la rabbia di un popolo gentile ma orgoglioso, che esplode ogni volta che la misura è colma – una storia infinita di marce di protesta, di repressione poliziesca e militare, di trattative febbrili, di governi nati e caduti nell’arco di pochi mesi, speranze nate e subito tramontate a causa della corruzione e dell’incapacità della politica di affrontare i problemi, specie dopo il terribile terremoto del 2010.

Poi, il 19 dicembre 2021, la grande sorpresa: l’ex leader studentesco Gabriel Boric, 35 anni, capo della coalizione di sinistra Apruebo Dignidad, che riunisce tutte quelle forze, politiche e sindacali che 50 anni fa portarono Allende alla presidenza, scalza dalla Moneda il miliardario conservatore Sebastian Piñera, sconfiggendo al ballottaggio il candidato di estrema destra José Antonio Kast: 55 anni, capo del Frente Social Cristiana e che, al primo turno, era in vantaggio del 2,08% su Boric: quest’ultimo vince con il 55,87% dei voti, contro il 44,13% di Kast[1], e presta giuramento l’11 marzo 2022. È il presidente più giovane della storia cilena, e vince un’elezione ancora più polarizzata del solito. Kast è il figlio di un militante nazista[2], paragonato a Trump ed al presidente brasiliano Jair Bolsonaro, è un convinto difensore del libero mercato ed un nostalgico di Augusto Pinochet – eppure accetta con eleganza la sconfitta, promettendo piena disponibilità e collaborazione[3].

L’America Latina non crede ai propri occhi. Il presidente cubano Miguel Diaz-Canel Bermudez, il colombiano Ivan Duque, il peruviano Pedro Castillo, il boliviano Luis Arce, l’uruguayano Luis Lacalle Pou e il costaricano Carlos Alvarado, si congratulano con il nuovo Presidente eletto[4]. Anche Joe Biden chiama Boric per congratularsi, e la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, riferisce “che i due leader hanno discusso del loro impegno condiviso per la giustizia sociale, la democrazia, i diritti umani e l’inclusione” – Biden ha concluso applaudendo alle elezioni libere del Cile come un potente esempio per la regione e per il mondo”[5]. Solo la borsa cilena reagisce male, con un crollo dell’indice azionario del 10%, segno delle preoccupazioni dei mercati verso le possibili politiche antiliberiste del nuovo inquilino della Moneda[6].

Boric, figlio di emigrati croati, viene dall’estremo sud del Cile – Punta Arenas[7], ed anche se studia legge non arriva alla laurea[8]. Frenetico attivista nell’Izquierda Autónoma e nel sindacalismo studentesco durante i moti del 2011, è il capo della Federazione degli Studenti Universitari del Cile[9]. Nel 2014, ancora ventenne, viene eletto nel Congresso Nazionale in rappresentanza della vasta e scarsamente popolata regione meridionale di Magallanes[10]. In questa funzione non si limita a condannare il fatto che la burocrazia di Pinochet non sia mai stata epurata, ma riallaccia i rapporti con gli epigoni della lotta al regime: la socialdemocratica Michelle Bachelet[11], ma anche i democristiani. Ha una visione, ma eccelle nel dialogo e nella mediazione, e sta riuscendo nel miracolo di riscrivere la Costituzione in accordo con le destre.

La ricostruzione secondo Boric

Gabriel Boric durante la presentazione del suo programma[12]
La sfida è ora il superamento delle disuguaglianze sociali[13]. Il Cile è ancora una roccaforte del neoliberismo, con un’economia solida solo in apparenza, perché nelle mani di un’aristocrazia borghese che, avendo volutamente impedito la redistribuzione della ricchezza, ha creato delle diseguaglianze inaccettabili ed impedito la crescita dei consumi interni, che sarebbe giovata a tutti: in Cile l’1% della popolazione detiene il 25% della ricchezza[14]. Il livello di povertà è diminuito dal 48% della popolazione (1988) a circa l’11% nel 2020, ma il Cile rimane uno dei paesi socio-economicamente più iniqui nell’OCSE[15].

I ceti meno abbienti non hanno accesso ai livelli superiori di istruzione, perché durante e dopo la dittatura i governi hanno sostenuto soltanto le scuole private ed il nepotismo[16]. Lo stesso nella sanità: c’è un sistema pubblico, ma se si vuole qualità bisogna pagarla[17]. L’impossibilità di una crescita generalizzata ha portato ad un decennio di stagnazione, culminato nel 2020 anche a causa della pandemia: contrazione del PIL del 6%, un milione di posti di lavoro persi, il disavanzo di bilancio salito al 7,5% del PIL, debito pubblico dal 28% del 2019 al 33% nel 2020, 780mila persone in più sotto la soglia della miseria[18]. A questo Boric contrappone un programma di riforme profondo e coraggioso[19].

Prima di tutto in direzione della sostenibilità ambientale, prevedendo ingenti investimenti in opere infrastrutturali[20], leggi più severe sull’ecocompatibilità, l’educazione ambientale nelle scuole, il forte sostegno fiscale all’economia circolare, la ratifica dell’Accordo di Escazú[21] (che il governo di Sebastian Piñera non aveva firmato), il passaggio alle energie rinnovabili con l’abbandono graduale del carbone, la risoluzione dei problemi di disponibilità d’acqua[22]. Una vera e propria rivoluzione, capace di un consenso trasversale, perché piace anche alle aziende: almeno fino a quando non toccherà i centri della corruzione in difesa delle oligarchie industriali – sarà lì che capiremo se gli permetteranno davvero di cambiare il Cile.

Boric non vuole più delegare agli Americani, quindi vuole un vero programma di integrazione regionale, promettendo energia pulita ed economica, migliori infrastrutture pubbliche, lotta senza quartiere contro il narcotraffico – e soprattutto, primo presidente dopo Allende, è deciso a prendere in mano la politica estera, che da mezzo secolo è gestita dalle lobbies di Washington: la soluzione delle dispute territoriali sul canale di Beagle[23] ed i problemi di confine con la Bolivia ed il Perù, ma anche la questione antartica – ed intende farlo senza accordi svantaggiosi con la Cina, che spinge per lo sfruttamento delle risorse naturali[24], e con cui il Cile ha comunque un accordo di libero scambio[25].

L’esercito cileno in parata, con le sue divise che, purtroppo, destano in noi europei incubi dolorosi[26]
Serve subito un Sistema Sanitario Universale (pubblico) ed un Fondo Sanitario Universale (FUS)[27], con l’eliminazione graduale dell’Isapres (l’assicurazione sanitaria privata), controbilanciato con l’offerta all’industria cilena di un ambizioso piano di emergenza abitativa, con la costruzione di 65mila case all’anno[28], l’accesso garantito agli asili nido[29] ed il rafforzamento dell’istruzione pubblica[30]. Tutto accompagnato da una revisione costituzionale (già in corso) a difesa dei diritti umani e della cultura alternativa – cose proibite fin dagli anni del regime di Pinochet.

La sfida forse più irta di ostacoli è quella sull’economia ed il lavoro: un nuovo regime fiscale per le grandi imprese bilanciata da una imposta sul patrimonio, in modo da sostenere la creazione di plusvalore e non il congelamento della ricchezza[31]; l’introduzione della pensione base universale (PBU) per tutti i cittadini che abbiano compiuto 65 anni[32], l’aumento graduale del salario minimo e la riduzione dell’orario di lavoro a 40 ore; l’incentivazione del lavoro femminile con sussidi e formazione, con l’obiettivo di creare almeno 500mila posti di lavoro alle donne cilene[33]. Tutto questo può essere ottenuto solo con la collaborazione dell’estrema destra, che ha comunque sfiorato il 50% dei voti, e quindi rappresenta una vasta parte del paese.

La lotta contro gli onnipresenti fantasmi della dittatura e contro il liberismo impegnerà gran parte del suo lavoro: il Cile è un Paese dove la transizione democratica non si è ancora compiuta, dove le Forze Armate godono ancora di ampi privilegi ed autonomia (finché non verrà cambiata la Costituzione), come la “Ley Reservada del Cobre”, approvata negli anni ’50, che stabilisce che il 10% delle vendite di rame deve essere destinato all’acquisto di armi[34].

Nel 2015 ben 858 milioni di dollari sono stati trasferiti dalla società statale Corporación Nacional del Cobre (Codelco) alle Forze Armate[35]: il Governo Piñera ha abrogato la legge nel 2019, ma di fatto rimane un vuoto legislativo che lascia ancora ampi spazi di manovra[36], e che Boric intende cambiare, aumentando il controllo e la trasparenza dello Stato sulle Forze Armate, rafforzando la protezione civile e costruendo una cultura istituzionale che valorizzi il rispetto dei diritti umani[37]. Tutte cose assolutamente sensate – e che ricordano tanto la linea politica di Salvador Allende…

L’uomo odiato dai liberisti americani

I Chicago Boys intorno al 1957, da sinistra a destra: Luis Arturo Fuenzalida, Alberto Valdés, Larry Sjaastad, Pedro Jeftanovic e Sergio de Castro[38]
Negli anni ’50, negli Stati Uniti, si fronteggiano due scuole di pensiero, quella Keynesiana (che fa capo a John M. Keynes) e quella neoliberista di Chicago (che fa capo a Milton Friedman). Argentina, Brasile e Uruguay scelgono Keynes: stato sociale, protezionismo, regolamentazione di prezzi e salari, incremento della spesa pubblica e nazionalizzazioni. Fino al 1973, anche il Cile si accoda a questa tendenza, promossa tra l’altro anche dalla Commissione economica delle Nazioni Unite per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC)[39].

Per gli Americani questo è visto come lo spauracchio del comunismo – siamo negli anni del Maccartismo e della guerra fredda. Le élite economiche, politiche e militari statunitensi decidono di investire in un deciso cambio di rotta in tutta l’America Latina. Il regista di questa strategia è il senatore Albion Patterson, un uomo del clan Rockfeller[40], rappresentante dell’International Cooperation Administration (ICA)[41] – un’agenzia governativa che, tra il 1955 ed il 1961, fornisce assistenza economica in cambio di accordi militari[42] e che, in Cile, sponsorizza un accordo tra l’Università di Chicago e la Pontificia Universidad Católica de Chile[43], bastione dell’élite conservatrice cilena.

L’accordo, firmato nel 1955, incoraggia lo scambio di docenti e borsisti post-laurea: nell’ambito di questa operazione, che prende il nome di “Progetto Cile”, 26 studenti cileni, tra il 1956 ed il 1964, studiano all’Università di Chicago con l’economista Arnold Harberger[44]. Tornati in patria, costoro diventano famosi col nome di “Chicago Boys”: sostenitori di partiti e politiche di estrema destra mascherati da scienziati. Una misura insufficiente a cambiare il corso della politica cilena, visto che, alle elezioni del 1970, il popolo elegge Salvador Allende, un marxista convinto.

Allende nasce nel 1908 a Santiago da una famiglia agiata; suo padre, avvocato e notaio, è iscritto al Partito Radicale Cileno. Abbraccia la politica già durante gli anni del liceo, e, grazie al suo mentore-amico Juan Demarchi[45], si appassiona ai teorici del pensiero anarchico, poi al marxismo, e sarà in prima linea nella lotta contro la dittatura di Carlos Ibáñez del Campo[46]. Il suo impegno politico prosegue anche dopo gli studi in medicina, e nel 1933 è tra i primi militanti nel neonato Partito Socialista del Cile[47]. All’età di 28 anni ha già un seggio nella Camera dei Deputati e diviene ministro della Sanità e delle Politiche Sociali nel 1938, conservando la carica sino al 1942. Nel 1945 viene eletto in Senato e nel 1952 si candida alla carica di presidente della Repubblica con l’appoggio del Partito Socialista e del Partito Comunista, arrivando ultimo[48].

Ci riprova nel 1958, ma viene sconfitto dal candidato conservatore[49]. Nelle presidenziali del 1964 perde contro Eduardo Frei Montalva, esponente del Partito Democratico Cristiano, sponsorizzato dal governo degli Stati Uniti che gli porta i voti della destra[50]. Allende si ripresenta nel 1970, sostenuto da una coalizione di sinistra chiamata Unidad Popular, di cui fanno parte il Partito Socialista, il Partito Comunista, il Partito della Sinistra Radicale e i cristiani di sinistra dissidenti[51]. Vince il primo turno con il 36,63% dei voti[52] e, pur non avendo la maggioranza assoluta, grazie ad un accordo con la Democrazia Cristiana, viene eletto Presidente[53]. L’accordo con la DC fa arrabbiare la CIA. Gli Stati Uniti, che con milioni di dollari[54] hanno tentato di indirizzare la campagna elettorale, non accettano la sconfitta: il Segretario Di Stato Americano Henry Kissinger dichiara: “Non vedo perché dobbiamo permettere a un paese di diventare comunista a causa dell’irresponsabilità della sua stessa gente”[55].

Empanadas y vino tinto

Salvador Allende, l’uomo della rivoluzione delle “empanadas y vino tinto”[56]
Allende proclama la “via cilena al socialismo”: “la rivoluzione delle empanadas e il vino rosso”, per sottolinearne il carattere popolare. Il governo nazionalizza le miniere di rame, finora controllate dagli Americani, avvia una riforma per la redistribuzione delle terre agricole, poi nazionalizza le banche e compagnie assicurative. Dà un’enorme accelerazione all’istruzione ed alla promozione della cultura: crea la casa editrice “Quimantú”[57], che stampa 250 titoli e vende più di 11 milioni di libri in meno di due anni[58]. Introduce il divorzio, annulla le sovvenzioni statali alle scuole private, estende il congedo di maternità. Tutte cose che spaventano gran parte della borghesia cilena, dei proprietari terrieri e degli imprenditori, e lo rendono il nemico giurato degli Stati Uniti[59].

La lobby sostenuta da Kissinger ottiene l’approvazione di un finanziamento di oltre sette milioni di dollari a chi, in Cile, si oppone ad Allende – una cifra enorme che, in parte, servirà a finanziare le truppe mercenarie impegnate nello sterminio degli oppositori dopo il colpo di Stato dell’11 settembre 1973[60]. Persino il Vaticano, per mano del Cardinal Benelli, decide di supportare e finanziare un eventuale colpo di Stato[61]. Una strategia che è stata dimostrata nel 1999, dopo l’arresto a Londra di Augusto Pinochet, nel corso del processo a suo carico per i reati di genocidio, terrorismo e tortura[62], poiché il presidente Bill Clinton toglie il segreto da volumi di documenti del tempo di Allende[63]: resoconti di colloqui, appunti, lettere, rapporti ufficiali, prove inoppugnabili della colpevolezza del presidente Richard Nixon e del suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale Henry Kissinger[64]. Quest’ultimo, fino a quel giorno, ha ripetuto mille volte, mentendo, che gli Stati Uniti fossero estranei al colpo di Stato cileno[65].

Perse le elezioni, si lavora subito al rovesciamento del governo cileno[66], ed i Chicago Boys preparano un piano, chiamato “The Brick”, che sarà la base della politica economica della giunta militare di Pinochet[67]. Il 15 settembre 1970 si tiene alla Casa Bianca una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale con al centro la questione cilena. Kissinger ritarda di 24 ore l’appuntamento per poter incontrare Nixon e convincerlo ad usare il pugno di ferro[68]. È in quella sede che prendono corpo i piani per annientare Allende: il segretario di Stato William Rogers si oppone alla linea dura, ma Il segretario della Difesa Melvin Laird, parlando di Allende, dichiara: “Dobbiamo fare tutto il possibile per ferirlo ed abbatterlo”[69]. Nixon conferma: “Se c’è un modo per spodestare Allende, è meglio che lo si faccia”[70]: la CIA viene autorizzata a promuovere un’enorme campagna denigratoria[71], ma Nixon avverte: se ciò non bastasse, “l’opzione estrema sarà rovesciare Allende”[72].

Il presidente americano non è solo: secondo le note e i rapporti citati dalla NSA[73] e desegretati nel settembre del 2021, nel dicembre 1970 anche l’Australia vuole fermare Allende: il ministro degli Esteri australiano, William McMahon, autorizza l’Australian Secret Intelligence Service (ASIS) ad aprire una cellula segreta nella capitale cilena, i cui agenti arriveranno a metà del 1971[74]. Se ne andranno nella primavera del 1973, perché il governo australiano ha paura che il mondo scopra l’intrigo e che gli australiani non apprezzerebbero di vedere il proprio nome accanto a quello degli agenti della CIA[75]. Anche il Brasile è contro Allende: l’ambasciatore degli Stati Uniti incontra l’ambasciatore del Brasile per concordare mosse contro il nuovo governo cileno, ed il capo del regime di Brasilia, il generale Emílio Garrastazu Medici, autorizza l’appoggio ad alcuni ufficiali cileni ribelli ed all’organizzazione terrorista Patria y Libertad[76].

Il Generale Augusto Pinochet stringe la mano al Segretario di Stato Americano Henry Kissinger[77]
Allende continua per la sua strada, scatta quindi il piano del boicottaggio economico. I prestiti bancari multilaterali al Cile vengono bloccati e i crediti e prestiti relativi alle esportazioni statunitensi cancellati; le compagnie americane vengono invitate ad abbandonare il Cile, si fa in modo che crolli il prezzo del rame, fondamentale per l’esportazione cilena[78]. Ma a Santiago si va avanti[79]. Nixon autorizza la CIA ad organizzare di un colpo di Stato. E le spie di Washington allertano i comandanti militari e dei Carabineros a loro fedeli, e questi si dichiarano pronti ad usare le armi[80].

Il 22 ottobre il Generale René Schneider Chereau, comandante delle forze armate, viene ferito a colpi d’arma da fuoco all’interno della sua auto da un commando composto da cinque individui appartenenti ad un gruppo golpista guidato dal generale Camilo Valenzuela[81]; muore Il 25 ottobre 1970 a causa delle gravi ferite riportate[82]. Oggi sappiamo per certo che i mandanti erano Kissinger e Nixon[83]: il commando è stato inviato dalla CIA per scatenare la rabbia dell’esercito[84]. Ma Allende va avanti, ed il 24 ottobre il Congresso lo conferma alla presidenza[85].

L’11 settembre

11 settembre 1973: soldati cileni osservano il bombardamento del Palacio de La Moneda[86]
La mattina del 29 giugno 1973 il Palazzo della Moneda viene circondato da sei carri armati, ottanta soldati e dieci mezzi di truppa, in un primo tentativo di rovesciare il governo[87]. L’operazione fallisce grazie all’intervento di una parte lealista dei vertici militari, ma la manovra è una “prova generale”[88]. La situazione politica è tesissima: il 22 agosto i democristiani ed il Partito Nazionale accusano il governo di violare la costituzione, la Camera dei Deputati approva – si attiva la magistratura: la Suprema Corte accusa il governo di agire contro la costituzione[89]. È il segnale decisivo.

Alle 7 del mattino dell’11 settembre la Marina Militare cilena occupa il porto di Valparaíso[90]. L’ammiraglio Raúl Montero Cornejo, fedele al presidente Allende, viene imprigionato e José Toribio Merino Castro, uno dei protagonisti ed ideatori del colpo di Stato, prende il suo posto[91]. L’aviazione e i carri armati dell’esercito procedono con la cosiddetta “Operazione silenzio”: bombardare le sedi e le antenne di tutte le stazioni radio e tv[92]. L’unica a sopravvivere è Radio Magallanes del Partito Comunista cileno da cui, poco dopo, Allende parla alla nazione per l’ultima volta.

Il Presidente Allende e il ministro della Difesa Orlando Letelier non hanno modo di sapere esattamente cosa stia accadendo[93]. Non riescono a comunicare con Augusto Pinochet, il generale che Allende ha nominato come responsabile della sicurezza presidenziale, ignaro quindi che fosse proprio lui ad aver coordinato il colpo di Stato[94]. Alle 8:40 il tenente colonnello Roberto Guillard annuncia la rivolta, affermando che a causa della “gravissima crisi sociale e morale che sta attraversando il Paese” e “dell’incapacità del governo di controllare il caos”, le Forze Armate e il Corpo di Polizia stanno ristabilendo l’ordine, invitando il Presidente a dimettersi[95]. Allende rifiuta di trattare e tiene il suo ultimo straziante discorso alla nazione – Radio Magallanes trasmette l’addio di un uomo che sa di dover morire[96].

Intorno a mezzogiorno i ribelli bombardano il Palazzo Presidenziale, verso le 14 l’assalto termina. All’interno della Moneda due corpi senza vita: il giornalista Augusto Olivares e il presidente Allende. Sulla morte del presidente aleggia un giallo: si pensa sia stato assassinato, ma solo nel 2011, con la riesumazione del suo corpo e l’autopsia, si saprà che si è suicidato con un mitra AK-47 donatogli da Fidel Castro[97]. Alle 14:35 le Forze Armate annunciano che “hanno deciso di assumere il potere, sostenute dall’evidenza dei sentimenti della grande maggioranza nazionale”, e la sera stessa il presidente della Corte suprema, Enrique Urrutia Manzamo, proclama la sua “più intima soddisfazione” per la nascita di un nuovo governo”[98].

In 48 ore i giudici ratificano il decreto legge n. 1 della giunta militare, composto da tre articoli[99]: il primo dichiara che i comandanti si costituiscono in un Consiglio Direttivo per assumere il comando supremo della nazione, il secondo nomina il generale Pinochet Presidente del Consiglio, il terzo garantisce la “piena efficacia dei poteri della Magistratura (…) nella misura in cui l’attuale situazione del Paese lo consente”[100].

Berlino, novembre 1973: gli Inti-Illimani, esuli in Europa e simbolo delle vittime della dittatura cilena, in concerto[101]
La giunta militare scioglie l’Assemblea Nazionale, distrugge i registri elettorali, mette fuori legge i partiti coalizzati nella Unidad Popular, vara una serie di leggi liberticide: il giorno del golpe fa arrestare oltre 5600 persone, di cui oltre 600 studenti, chiusi nello Stadio del Cile e nello Stadio Nazionale, trasformati in campi di prigionia. Vengono torturate decine di migliaia di persone, moltissime donne vengono stuprate, migliaia di persone scompaiono nel nulla. Anni dopo, la Commissione d’inchiesta Valech parlerà di 40mila vittime di violazioni dei diritti umani, tra il 1973 e il 1990, 3216 cittadini scomparsi o uccisi, 38254 persone imprigionate senza accusa e torturate per mesi, o per anni[102]. Oltre 200mila cileni scappano[103]: in Messico, in Venezuela[104] e in Europa[105].

Washington sorride, il “pericolo comunista” è stato scongiurato. Non importa la lunga sequela di crimini – ciò che conta è che il dittatore scelga una politica economica liberista, ispirata da Milton Friedman, con cui Pinochet stringe anche un’amicizia personale[106]: la scuola di Chicago ridimensiona il ruolo dello Stato, privatizza molte aziende, procede con una totale apertura verso il mercato estero. I conti dello Stato ne traggono beneficio, ma saranno benefici riservati solo ad un’esclusiva cerchia di oligarchi. Nonostante Pinochet sia stato sconfitto, con un plebiscito, nel 1988, e dopo di lui ci siano stati sette governi democratici, i danni creati allora non sono stati riparati, e sono divenuti cancrena[107].

Ed ora Boric. Un uomo che, nel 1973, non era ancora nato. Un uomo che ha capito che la questione centrale è il recupero del dinamismo interno alla società ed all’economia cilena, e che è pronto a spiegarne l’utilità anche ai vecchi tromboni, ai nostalgici di Nixon, a coloro che si ritengono aristocrazia ed odiano le migliaia di nuovi cileni – figli di immigrati, come Boric stesso. Con la speranza che gli Stati Uniti siano in qualche modo cambiati, che la consapevolezza del popolo e dell’esercito cileno siano cresciute, che su Santiago possa splendere il sole di un nuovo rinascimento che, se le idee del nuovo presidente divenissero realtà, possano essere di grande insegnamento per tutti i paesi dell’Occidente.

 

 

 

[1] https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-59722345
[2] https://www.repubblica.it/esteri/2021/12/10/news/cile_presidenziali_padre_candidato_estrema_destra_kast_nazista-329590715/
[3] https://www.ex-ante.cl/el-cambio-de-tono-de-boric-y-kast-y-las-senales-conciliadoras-tras-una-polarizada-eleccion/
[4] https://edition.cnn.com/2021/12/19/americas/chile-election-gabriel-boric-intl-nk/index.html
[5] https://www.reuters.com/world/americas/chiles-election-powerful-example-world-biden-tells-president-elect-boric-2021-12-30/
[6] https://www.reuters.com/markets/currencies/chiles-peso-mining-stocks-tumble-after-leftist-boric-wins-election-2021-12-20/ ; https://www.wsj.com/articles/chiles-election-of-leftist-as-president-shakes-nations-markets-11640029959
[7] https://www.emol.com/noticias/Nacional/2021/12/21/1041693/origen-croata-de-boric.html
[8] https://chile.as.com/chile/2021/11/20/actualidad/1637425708_251009.html
[9] https://www.buscabiografias.com/biografia/verDetalle/11541/Gabriel%20Boric
[10] https://www.buscabiografias.com/biografia/verDetalle/11541/Gabriel%20Boric
[11] https://www.efe.com/efe/america/politica/la-expresidenta-bachelet-apoya-a-boric-no-da-lo-mismo-por-quien-se-vota/20000035-4697923
[12] https://www.pauta.cl/politica/las-cuatro-reformas-clave-del-programa-gobierno-de-gabriel-boric
[13] https://economiafacil.cl/2021/09/09/distribucion-de-la-riqueza-en-chile-cepal/#:~:text=En%202017%2C%20el%2050%25%20de,%2C5%25%20de%20la%20riqueza.
[14] https://economiafacil.cl/2021/09/09/distribucion-de-la-riqueza-en-chile-cepal/#:~:text=En%202017%2C%20el%2050%25%20de,%2C5%25%20de%20la%20riqueza.
[15] https://data.oecd.org/inequality/income-inequality.htm
[16] https://www.ciperchile.cl/2020/09/27/el-derecho-a-la-educacion-en-la-nueva-constitucion-chilena/
[17] https://iris.paho.org/handle/10665.2/51916
[18] https://www.worldbank.org/en/country/chile/overview#1
[19] https://presidenciales2021.servel.cl/wp-content/uploads/2021/09/PROGRAMA-GABRIEL-BORIC.pdf
[20] https://radio.uchile.cl/2021/06/18/gabriel-boric-presenta-programa-de-gobierno-esta-candidatura-va-en-serio-queremos-ganar-las-primarias-y-la-presidencial/
[21] https://www.cepal.org/es/acuerdodeescazu
[22] https://boricpresidente.cl/propuestas/crisis-climatica/
[23] https://www.jstor.org/stable/42739021
[24] https://ceeep.mil.pe/2021/12/18/los-desafios-que-enfrentara-el-proximo-gobierno-de-chile-segunda-parte/
[25] https://www.reuters.com/article/us-chile-china-idUSKCN1N65YD
[26] https://www.ansa.it/sito/photogallery/primopiano/2016/09/20/militari-in-parata-per-anniversario-indipendenza-in-cile_d4e9f7b7-7e4b-496d-92a1-6b8ed887db88.html
[27] https://www.elmostrador.cl/dia/2021/11/16/programa-de-salud-de-boric-creacion-de-fondo-universal-de-salud-y-reducir-los-tiempos-de-espera-para-acceder-a-especialistas-y-cirugias/
[28] https://www.cronista.com/internacionales/chile-tiene-nuevo-presidente-gabriel-borici-el-plan-economico-de-su-gobierno-de-izquierda/
[29] https://radio.uchile.cl/2021/06/18/gabriel-boric-presenta-programa-de-gobierno-esta-candidatura-va-en-serio-queremos-ganar-las-primarias-y-la-presidencial/
[30] https://www.sobretiza.com.ar/2021/12/20/fortalecer-la-educacion-publica-uno-de-los-ejes-de-boric/
[31] https://fontaineycia.cl/programa-tributario-de-gabriel-boric/
[32] https://boricpresidente.cl/propuestas/pensiones/
[33] https://www.ex-ante.cl/los-10-puntos-clave-del-programa-de-gobierno-que-boric-pretende-implementar-y-los-factores-que-lo-condicionan/
[34] https://www.defensa.cl/temas-de-contenido/ley-reservada-del-cobre/
[35] https://nuso.org/articulo/fuerzas-armadas-y-democracia-en-chile/
[36] https://www.elmostrador.cl/noticias/pais/2019/07/24/se-deroga-la-ley-reservada-del-cobre-congreso-despacha-a-ley-el-nuevo-sistema-de-financiamiento-para-las-ffaa/#:~:text=La%20ley%20crea%20un%20Fondo,la%20fuerza%2C%20cuando%20por%20las
[37] https://portaluchile.uchile.cl/noticias/181124/las-propuestas-presidenciales-para-defensa-y-fuerzas-armadas-
[38] https://slate.com/business/2016/01/in-chicago-boys-the-story-of-chilean-economists-who-studied-in-america-and-then-remade-their-country.html
[39] https://repositorio.cepal.org/bitstream/handle/11362/30088/S4900192_en.pdf
[40] https://www.sourcewatch.org/index.php/Albion_Patterson
[41] https://www.jstor.org/stable/20669215
[42] https://www.archives.gov/research/guide-fed-records/groups/469.html
[43] https://www.uc.cl/
[44] https://promarket.org/2021/09/12/chicago-boys-chile-friedman-neoliberalism/
[45] https://www.salvador-allende.cl/
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[48] https://www.peoplesworld.org/article/lessons-learned-50-years-after-allendes-popular-unity-government-in-chile/
[49] https://en-academic.com/dic.nsf/enwiki/964225
[50] https://www.peoplesworld.org/article/lessons-learned-50-years-after-allendes-popular-unity-government-in-chile/
[51] https://www.bcn.cl/historiapolitica/partidos_politicos/wiki/Unidad_Popular
[52] https://wsimag.com/es/economia-y-politica/63514-salvador-allende-y-la-via-chilena-al-socialismo
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[54] https://www.nytimes.com/1975/01/19/archives/the-secret-committee-called-40-at-least-in-theory-it-controls-the.html
[55] http://www.derechos.org/nizkor/chile/doc/encubierta.html#C.%20LAS%20ELECCIONES%20DE%201970
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[60] http://www.derechos.org/nizkor/chile/doc/encubierta.html#C.%20LAS%20ELECCIONES%20DE%201970
[61] https://www.publico.es/internacional/vaticano-colaboro-eeuu-apoyando-golpe.html
[62] https://www.derechoshumanos.net/lesahumanidad/pinochet/pinochet.htm
[63]https://nsarchive.gwu.edu/briefing-book/chile/2020-09-15/extreme-option-overthrow-allende
[64] https://nsarchive.gwu.edu/project/chile-documentation-project
[65] https://elpais.com/internacional/2020-11-11/richard-nixon-si-hay-una-forma-de-desbancar-a-allende-mejor-hazlo.html ; https://www.aa.com.tr/es/pol%C3%ADtica/-qu%C3%A9-dicen-los-archivos-desclasificados-de-estados-unidos-50-a%C3%B1os-despu%C3%A9s-del-triunfo-de-allende-en-chile-/1966012
[66] http://www.derechos.org/nizkor/chile/doc/encubierta.html#C.%20LAS%20ELECCIONES%20DE%201970
[67] https://promarket.org/2021/09/12/chicago-boys-chile-friedman-neoliberalism/
[68] https://www.ciperchile.cl/2020/11/04/derribarlo-el-ataque-a-chile-ordenado-por-nixon-y-kissinger-que-muestran-los-registros-de-la-casa-blanca/
[69] https://www.elespectador.com/mundo/america/el-espectador-le-explica-las-cuestionadas-estrategias-de-ee-uu-para-tumbar-a-salvador-allende-article/
[70] https://elpais.com/internacional/2020-11-11/richard-nixon-si-hay-una-forma-de-desbancar-a-allende-mejor-hazlo.html
[71] http://www.derechos.org/nizkor/chile/doc/encubierta.html#C.%20LAS%20ELECCIONES%20DE%201970
[72] https://www.elcomercio.com/actualidad/mundo/opcion-extrema-allende-chile-eeuu.html
[73] https://nsarchive.gwu.edu/briefing-book/chile/2021-09-10/australian-spies-aided-and-abetted-cia-chile?eType=EmailBlastContent&eId=adfbac80-045f-4ce0-8657-b2ddd9be07c3
[74] https://www.france24.com/es/minuto-a-minuto/20210910-australia-apoy%C3%B3-a-la-cia-en-el-chile-de-allende-indican-registros-de-inteligencia
[75] https://nsarchive.gwu.edu/document/24682-document-7-asis-telegram-director-general-robertsons-report-santiago-station
[76] https://nsarchive.gwu.edu/briefing-book/chile/2021-04-01/brazil-aided-abetted-overthrow-salvador-allende-chile
[77] https://es.wikipedia.org/wiki/Augusto_Pinochet
[78] https://elpais.com/internacional/2020-11-11/richard-nixon-si-hay-una-forma-de-desbancar-a-allende-mejor-hazlo.html
[79] http://www.derechos.org/nizkor/chile/doc/encubierta.html#C.%20LAS%20ELECCIONES%20DE%201970
[80] “El Gobierno de Salvador Allende” – Luis Corvalàn L. – Lom Ediciones 2003 – page 116, https://obtienearchivo.bcn.cl/obtienearchivo?id=documentos/10221.1/14867/1/El_gobierno_de_Salvador_Allende.pdf
[81] https://es-academic.com/dic.nsf/eswiki/1001273
[82] https://es-academic.com/dic.nsf/eswiki/1001273
[83] http://archivoschile.org/2010/07/nuevas-evidencias-sobre-asesinato-del-general-schneider/
[84] https://es-academic.com/dic.nsf/eswiki/1001273
[85] https://interferencia.cl/articulos/el-congreso-pleno-ratifica-salvador-allende-como-presidente-de-chile
[86] https://www.elmundo.es/cultura/literatura/2019/09/11/5d77c78321efa09a6e8b466a.html
[87] https://www.laizquierdadiario.com/El-Tanquetazo-la-sublevacion-militar-que-anticipo-el-derrocamiento-de-Salvador-Allende
[88] https://www.laizquierdadiario.com/El-Tanquetazo-la-sublevacion-militar-que-anticipo-el-derrocamiento-de-Salvador-Allende
[89] https://elsiglo.cl/2020/09/11/1109-el-acuerdo-de-la-gran-traicion/
[90] http://www.derechos.org/nizkor/chile/libros/blanco/cap2.html
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[92] https://www.hemisphericinstitute.org/journal/3.1/esp/es31_pg_oquendo_villar.html
[93] https://www.ilpost.it/2013/09/11/l11-settembre-1973-in-cile/
[94] https://www.ilpost.it/2013/09/11/l11-settembre-1973-in-cile/ ; https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-45458820
[95] https://www.emol.com/noticias/Nacional/2018/09/11/920234/Cronologia-Asi-fue-minuto-a–minuto-el-dia-en-que-se-quebro-la-democracia-hace-45-anos.html
[96] https://www.txalaparta.eus/es/noticias/ultimo-discurso-antes-de-suicidarse-del-presidente-chileno-salvador-allende
[97] https://www.bbc.com/mundo/noticias/2011/07/110719_allende_suicidio_ao ; https://www.libertaddigital.com/mundo/2011-07-20/salvador-allende-se-suicido-con-un-fusil-regalado-por-fidel-castro-1276430154/
[98] Antecedentes Historico-Juridicos: años 1972-1973 – Editorial Andres Bello -1980. Page 23, http://bibliotecadigital.dipres.gob.cl/bitstream/handle/11626/16489/Antecedentes%20Historicos%20Juridicos.pdf?sequence=1&isAllowed=y
[99] https://www.bcn.cl/leychile/navegar?idNorma=237897
[100] http://www.derechos.org/nizkor/chile/libros/lnegro/cap4.html
[101] https://www.pinterest.cl/pin/396246467208505204/
[102] https://www.amnesty.ch/it/news/2013/cili/fatti-e-cifre
[103] https://elpais.com/diario/1983/03/31/internacional/417909620_850215.html
[104] https://www.redalyc.org/journal/4964/496461294003/html/
[105] https://www.jstor.org/stable/25676230
[106] https://anticapitalista.org/2013/09/13/il-cile-tra-milton-friedman-pinochet-e-il-ritorno-della-democrazia/#prettyPhoto
[107] https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-54734477

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