Geopolitica

Horst Seehofer: il Masterplan ed i pronostici elettorali in Baviera

19 Luglio 2018

Mentre il ministro degli interni italiano è impelagato nella sentenza di sequestro dei soldi per il finanziamento pubblico, l’operato del suo omologo tedesco è sottoposto ad inchiesta per possibile distrazione di fondi del suo dicastero a fini elettorali per il suo partito. Il Presidente del Bundestag Wolfgang Schäuble ha chiesto al dipartimento studi scientifici del Parlamento di verificare se il Masterplan sulla gestione della immigrazione che Horst Seehofer, dopo un braccio di ferro con la Cancelliera, ha presentato come operato del suo Ministero non sia stato in effetti un regalo alla campagna elettorale della CSU. Seehofer ha infatti presentato la prima versione il 1° luglio alla direzione del suo partito in veste di Presidente della CSU. La perizia lo avrebbe ora confermato e la direzione della SPD ha investito la Corte dei Conti accusando il Ministro di avere abusato della sua posizione.

Nella sostanza l’azione di Seehofer però si vede confermata a livello Governativo a vari livelli. Mercoledì 18 luglio ha preso il servizio sul confine austriaco la polizia di frontiera bavarese, che sarà equipaggiata con droni, a fianco delle guardie di frontiera federali. Inoltre, la politica di rigore di Seehofer è avvallata dalla ventilata estensione dei Paesi considerati sicuri per i respingimenti che il Gabinetto starebbe per proporre al Parlamento. Si vuole includere nel novero, tra gli altri, la Tunisia e così magari evitare di doversi riprendere un uomo sospettato di essere stato un guarda spalle di Osama Bin Laden che giudici amministrativi di Gelsenkirchen (Renania Settentrionale Vestfalia) vorrebbero fare ricondurre in Germania perché la sua espulsione è stata eseguita illegalmente stante che nel Paese oggi si considera possibile il rischio di torture. L’estradizione dell’uomo, Sami A., era avvenuta dopo chiare sollecitazioni nel Bundestag della stessa Cancelliera a procedervi, ma senza informarne i magistrati che stavano ancora decidendo sulla domanda di sospensione dell’espulsione depositata dalla sua legale Seda Basay-Yildiz.

Anzi proprio in risposta a questa impasse Seehofer potrebbe vedere attribuire in futuro al suo dicastero la competenza per l’espulsione dei soggetti considerati potenzialmente pericolosi, che finora è delle autorità dei Länder che resterebbero tuttavia competenti delle misure di sorveglianza e detenzione.

Dunque Horst Seehofer si sente bene in sella, nonostante i sondaggi elettorali non lo vedano affatto aver approfittato dal braccio di ferro con Angela Merkel e la sua figura pure abbia subito delle scalfitture, più recentemente, per come abbia gioito di espulsioni collettive di 69 persone in Afghanistan (casualmente in occasione del suo compleanno) ma poi sia emerso che degli espulsi uno appena arrivato si è suicidato, ed un altro è finito nella regione più rischiosa del Paese e dovrebbe essere recuperato perché la procedura di asilo non era stata completata e non doveva essere estradato.

La Germania che ha preso con nobile gesto 50 rifugiati lasciati al largo dal Ministro degli Interni italiano si chiude a riccio seguendo le sue direttive. Seehofer non pare rendersi conto però che gli elettori non premieranno la sua CSU a svantaggio della AfD, preferendo l’originale alla copia per fare una simile politica. Un sondaggio Infratest dimap diffuso dal Bayerisches Rundfunk, condotto per 5 giorni su un campione di 1001 elettori, afferma infatti che sebbene l’’83% degli elettori accusi la AfD di eccessiva contiguità con l’estrema destra, ben il 52% del campione ha risposto che la AfD indica le cose con il loro nome, per il 46 % ha capito meglio delle altre forze politiche le paure dei cittadini, il 37% si dice esplicitamente favorevole a frenare l’afflusso di stranieri e rifugiati ed il 36% a limitare l’influenza dell’Islam in Germania. Secondo il sondaggio alle elezioni bavaresi si delinea un chiaro indebolimento della CSU che scenderebbe al 38% pur restando la AfD costante al 12%, un punto appena sotto la SPD al 13%. Calo anche per i liberali della FdP che raggiungerebbe appena il 5% entrando nel Landtag solo per il roto della cuffia. Registrerebbero un miglioramento per contro i Verdi salendo al 16%, che resterebbero la seconda forza politica, ed i Freie Wäher che salirebbero al 9%.

Anche se questi pronostici sono da prendere con le molle stante che solo il 45% si indica abbastanza sicuro mentre il 55% si dichiara ancora indeciso, ipotizzando fosse questo l’esito elettorale dopo il 14 ottobre la CSU perderebbe il dominio di Governo in Baviera. Una sua alleanza con i Freie Wähler o con i Verdi vedrebbe nell’ordine delle risposte degli intervistati rispettivamente al 43 e 42% delle preferenze, una come nel 2008 con la FdP solo il 35%; con la SPD come a Berlino appena il 33%.

 

 

Immagine di copertina: Horst Seehofer, dall’archivio de Gli Stati Generali

 

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