Geopolitica

Haiti nel sangue: il terrore delle bande criminali

1 Agosto 2022

Ci sono conflitti ferocissimi ed infiniti di cui nessuno si occupa più, poiché la crisi ucraina focalizza l’attenzione del mondo intero. Ma in quei luoghi si muore ancora, ogni minuto: una scia di sangue apparentemente senza fine – come nell’isola di Haiti. È passato un anno da quando l’ex Presidente Jovenel Moïse è stato ucciso, in casa, dal fuoco di un commando di cui ancora non si sa nulla, in una disgraziata Haiti già nel totale caos: miseria, fame, distruzione, paura, violenza, corruzione, tradimenti – questo è il biotopo in cui matura l’assassinio. Abbiamo lasciato un Paese totalmente fuori controllo, in una crisi difficilissima[1]. Oggi torniamo in quei luoghi per capire cosa è cambiato.

Tutto, come previsto, è peggiorato: assassini ancora sconosciuti, centinaia di persone in fuga da un Paese in caduta libera. Il tentativo di formare un governo di coalizione non ha prodotto alcun risultato e gli sforzi per arrivare ad elezioni generali sono stati vani. Nel frattempo le gang criminali si sono rafforzate e controllano ogni angolo della capitale: i rapimenti non si contano più, le guerre per il territorio sono sempre più estese e violente, e le gang sbarrano le strade, impedendo l’accesso ad intere regioni dell’isola. La violenza diffusa riempie i titoli dei giornali: soltanto a Cite Soleil, un quartiere di Port-au-Prince, la guerra tra bande ha prodotto, tra l’aprile e il luglio di quest’anno, oltre 470 morti e centinaia di feriti.

Morte e terrore a Port-au-Prince

Gangs seminano il terrore a Port-au-Prince[2]
Dal 24 aprile infuria la guerriglia a Port-au-Prince: uno scontro feroce tra la banda di Chen Mechan e la banda rivale dei 400 Mawozo[3], nota per il rapimento di 17 missionari americani[4]. La polizia non interviene, non ci sono i mezzi, malgrado il primo ministro Ariel Henry riceva aiuti internazionali per rafforzarla: il problema è però l’assoluto vuoto di potere, che non consente alcuna azione repressiva[5]. Secondo un rapporto diffuso dal Center for Analysis and Research in Human Rights, nel mese di maggio 2022 almeno 118 persone vengono rapite, 155 in giugno[6].

A luglio la situazione peggiora notevolmente: la banda G9, guidata dal capo Jimmy Chérisier alias Barbecue (per via della sua dedizione nell’incendiare case con all’interno i suoi abitanti), si scontra con gli uomini di “G-Pép”, una nuova coalizione guidata da “Ti Gabriel” che si oppone al potere del G9[7]: nel quartiere di Cite Soleil si vivono giorni di terrore, con gli abitanti chiusi in casa senza né cibo, né acqua, né accesso alle cure mediche[8]. Si spara all’impazzata, morti e feriti ovunque. Decine di case vengono incendiate, migliaia di persone sono costrette a fuggire. Mumuza Muhindo, capo missione di Medici Senza Frontiere, racconta di aver visto ovunque, per strada, cadaveri in decomposizione e carbonizzati[9].

Le armi alle bande non mancano: un rapporto delle Nazioni Unite (2020) stima che ad Haiti circolino oltre 270’000 armi da fuoco illegali – i maggiori canali di rifornimento sono con la Florida[10]. Un esempio, un recente rinvenimento di un carico proveniente dagli USA: l’agenzia doganale di Haiti, il ​​14 luglio, sequestra 18 armi da guerra, quattro pistole e quasi 15’000 munizioni spedite all’interno di alcuni container destinati alla Chiesa episcopale di Haiti: quest’ultima sostiene la propria estraneità[11]. Ma questo non è che uno dei numerosi episodi di sequestro: la storia del contrabbando con gli Stati Uniti riempie interi volumi[12].

I bambini sono tra le prime vittime delle violenze: dal 24 aprile sono state chiuse 1700 scuole (solo nella capitale), e mezzo milione di bambini resta a casa, cercando di evitare la pioggia di proiettili[13]. L’ONU denuncia “l’estrema violenza” delle bande e registra “stupri di gruppi di bambini di appena 10 anni, e il terrore e l’intimidazione delle popolazioni locali che vivono in aree controllate da bande rivali”[14]. Le gang, del resto, non esitano a reclutare bambini[15]. È emergenza umanitaria: l’ONU e il World Food Programme si vedono costretti ad attivarsi per fornire direttamente acqua e cibo ai cittadini alla fame: la violenza paralizza ogni attività, la gente non può uscire di casa. Molti cercano rifugio nelle chiese o nelle scuole abbandonate, ma non hanno nulla[16].

L’assassinio impunito

Tre sospetti dell’assassinio del presidente; da sinistra: Mario Antonio Palacios, Rodolphe Jaar e John Joel Joseph[17].
La vedova del presidente Moïse, Martine, rimasta gravemente ferita nell’attentato, reclama giustizia. Rilascia parole durissime, ed afferma di non voler partecipare per protesta a nessuna delle commemorazioni organizzate dallo stato, “il cui capo del governo è oggetto di seri sospetti di [coinvolgimento] nell’assassinio del Presidente della Repubblica”[18]. Ad oggi la polizia nazionale ha effettuato 44 arresti, tra cui 18 ex soldati colombiani – uno morto di covid in carcere[19], ma nessuno di loro è stato processato. Il sistema giudiziario è paralizzato: quattro giudici assegnati al caso sono stati costretti a dimettersi per le minacce di morte[20], mentre un quinto è stato nominato dalla Corte. Nel frattempo, un tribunale turco ha respinto una richiesta di estradizione di un cittadino giordano, ritenuto coinvolto nell’assassinio[21].

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato tre sospettati, detenuti in una prigione federale a Miami: si tratta dell’ex ufficiale dell’esercito colombiano Mario Antonio Palacios[22], dell’uomo d’affari haitiano Rodolphe Jaar (ex informatore della Drug and Enforcement Administration statunitense, già condannato per traffico di droga un decennio fa, reo confesso per aver contrabbandato sette tonnellate di cocaina), che ha ammesso di aver fornito le armi al commando[23] e dell’ex legislatore haitiano John Joel Joseph, accusato di essere uno dei leader del complotto – incastrato da una conversazione su WhatsApp nella quale discute i dettagli dell’operazione con James Solages, già detenuto ad Haiti[24].

I tre sono stati formalmente accusati di “cospirazione a scopo di omicidio o rapimento al di fuori degli Stati Uniti” e di fornire “supporto materiale […] per preparare o eseguire la cospirazione per uccidere o rapire”[25]. A questo punto il sistema di Giustizia statunitense rappresenta l’unica speranza per molti haitiani di fare luce sull’assassinio del presidente. Sui motivi dell’assassinio non si sa ancora nulla: in un articolo del New York Times del 12 dicembre 2021 si afferma che, prima di rimanere ucciso, Moïse stava “lavorando su un elenco di potenti politici e uomini d’affari coinvolti nel traffico di droga di Haiti, con l’intenzione di consegnare il dossier al governo americano”[26]. Alcuni funzionari rivelano che i sicari, durante gli interrogatori, hanno sostenuto che il recupero di quella lista fosse la priorità assoluta[27]. A causa delle intercettazioni, tra i sospettati finisce anche il primo ministro Ariel Henry: accusato dal Procuratore Capo Bed-Ford Claude, Henry pensa bene di licenziarlo poche ore dopo, nominando al suo posto Frantz Louis Juste[28].

Gli effetti del vuoto politico

16 luglio 2021: funerali del Presidente Jovenel Moïse[29]
La situazione politica mostra un vuoto desolante: la crisi inizia il 7 febbraio del 2021, quando Jovenel Moïse rende chiara la propria volontà di voler rimanere in carica oltre la scadenza del mandato[30]. Un fatto che, oltre a scatenare violente proteste delle opposizioni, accende imponenti rivolte di piazza[31]. Il 7 luglio, l’uccisione del presidente getta Haiti nel totale caos. In meno di due settimane viene eletto Primo Ministro Ariel Henry, che ha ben chiaro quanto sia complessa la situazione: sarà difatti lui stesso a dichiarare: “È in un contesto di estrema polarizzazione […] dobbiamo trovare e attuare una soluzione duratura alla crisi multiforme che ci troviamo di fronte”[32].

Henry inizia un tentativo di riunire un governo provvisorio di unità nazionale, con l’intenzione di traghettare la politica verso le prossime elezioni, previste per fine anno, e trova d’accordo il Core Group, un gruppo composto da ambasciatori provenienti da Germania, Brasile, Canada, Spagna, Stati Uniti, Francia, Unione Europea e rappresentanti delle Nazioni Unite e Stati Uniti. La coalizione di opposizione Settore Democratico e Popolare non accetta la nomina del Primo Ministro, definendolo un burattino in mano alla Comunità Internazionale: “La sua è solo una provocazione politica che aggiungerà benzina sul fuoco e spingerà il Paese ulteriormente in crisi”[33]. Anche molti attivisti si dichiarano in aperto contrasto col procedere alle elezioni, pensando che il momento, intriso di violenza, sia sbagliato, e che la situazione può soltanto peggiorare: il rischio che i cittadini non possano partecipare liberamente è troppo alto[34].

Le elezioni vengono comunque rinviate: il 27 settembre 2021 il Primo Ministro, con un decreto, annuncia la destituzione dei membri del Consiglio Elettorale Provvisorio, criticati fortemente dalle opposizioni sin dalla loro nomina[35]. La decisione provoca lo slittamento a tempo indeterminato delle elezioni, fino ad allora previste per il 7 novembre; Henry dichiara alla CNN che le elezioni si sarebbero svolte dopo una revisione costituzionale nei “primi mesi del prossimo anno”[36]. Ma da allora è passato quasi un anno e non è più successo nulla.

Henry si oppone ad un’importante iniziativa, l’Accordo del Montana, formulata da gruppi della società civile haitiana (oltre 180 organizzazioni provenienti da gruppi religiosi, collegi elettorali di donne e agricoltori, associazioni di avvocati, sindacati, partiti politici e gruppi per i diritti umani), con l’dea di istituire un governo di transizione di due anni. Henry si giustifica: “un presidente non può essere nominato o selezionato da un gruppo di persone o organizzazioni. Le elezioni sono l’unico modo per andare avanti”[37]. Eppure l’accordo Montana è l’unica possibilità concreta per rimettere ordine nel caos politico, poiché prevede una struttura di governance che ricostruisca nel contempo il consenso nazionale su questioni chiave (come la riforma della costituzione del 1987) e stabilisca un tempo congruo per ricostituire la macchina elettorale del paese.

Nel frattempo le bande criminali impazzano, l’economia è ferma, i cittadini disperati. Il Canada annuncia aiuti per 39 milioni di dollari per i servizi sanitari, la sicurezza e le infrastrutture, mentre le Nazioni Unite prevedono una conferenza dei donatori per febbraio[38]. La comunità internazionale, nel complesso, ha fatto poco, nel corso degli anni, nonostante i massicci afflussi di aiuti esteri e le dichiarazioni di intenti umanitari. Ad aprile, il membro del Congresso degli Stati Uniti Andy Levin critica la “corsa alle elezioni” di Henry ed esorta l’amministrazione Biden ad elaborare una soluzione congiunta con i partiti haitiani[39]. Ma la situazione internazionale (e quella interna agli stessi Stati Uniti) non lasciano immaginare spazi per l’assunzione degli impegni gravosi necessari a rendere stabile e pacifico il Paese.

12 luglio 2022: l’esercito haitiano cerca di riprendere il controllo della capitale, mentre a pochi metri di distanza sparano le armi delle organizzazioni criminali in lotta tra loro[40]
Henry si barcamena: non vuole abbandonare il potere, ma è impotente. A giugno esorta gli haitiani a lavorare insieme, e scrive su Twitter: “Questo è un obbligo, se vogliamo ripristinare la sicurezza, trattare con le bande armate e i loro sponsor, [e] creare un clima favorevole allo svolgimento di elezioni con alta affluenza alle urne, al fine di ricostruire le nostre istituzioni democratiche”[41]. È il meglio che riesca a fare: piuttosto poco per una nazione che corre verso la totale distruzione.

Decenni di instabilità politica e di catastrofi naturali, hanno devastato l’isola. La sua economia, più povera d’America, è totalmente dipendente dagli aiuti esteri. Più di un terzo degli haitiani è alla fame e le bande si sono appropriate di intere aree urbane, disintegrandone il tessuto sociale. Haiti è un paese che, dopo decenni, continua a pagare l’amaro prezzo della devastazione colonialista francese; ma anche quello delle successive pesantissime ingerenze, dall’occupazione militare americana del 1915, del recente embargo statunitense al Venezuela, che ha accelerato la fine del programma PetroCaribe, provocando la carenza di carburante del 2019 e innescando le rivolte che ne sono seguite: fatti che hanno irrimediabilmente destabilizzato società, politica ed economia. Ma nemmeno un lieve senso di colpa, utile a far scaturire una seppur minima assunzione di responsabilità, sembra sfiorare l’occidente.

 

 

 

 

[1] https://www.glistatigenerali.com/geopolitica/haiti-linferno-dei-caraibi/
[2] https://www.wionews.com/more-than-200-people-dead-in-just-10-days-as-haitis-capital-descends-into-a-gang-war-501051
[3] https://www.voanews.com/a/dead-thousands-flee-homes-as-gangs-battle-in-haiti-/6548482.html
[4] https://www.theweek.co.uk/news/world-news/americas/954482/400-mawozo-haitian-gang-kidnapping-17-us-missionaries
[5] https://www.voanews.com/a/dead-thousands-flee-homes-as-gangs-battle-in-haiti-/6548482.html
[6] https://www.france24.com/en/americas/20220726-hundreds-hurt-or-missing-in-fierce-wave-of-haiti-gang-violence-un-says
[7] https://www.icihaiti.com/en/news-37125-icihaiti-cite-soleil-already-at-least-20-dead-and-50-injured-in-armed-clashes.html
[8] https://www.icihaiti.com/en/news-37125-icihaiti-cite-soleil-already-at-least-20-dead-and-50-injured-in-armed-clashes.html
[9] https://www.haitilibre.com/en/news-37138-haiti-flash-thousands-of-brooklyn-residents-hostages-of-the-gang-war-cite-soleil.html
[10] https://www.business-humanrights.org/en/latest-news/haiti-us-illegal-weapons-are-feeding-spiraling-gang-violence/
[11] https://www.reuters.com/world/americas/anger-grows-haiti-over-weapons-trafficking-us-after-guns-shipped-church-2022-07-28/
[12] https://www.business-humanrights.org/en/latest-news/haiti-us-illegal-weapons-are-feeding-spiraling-gang-violence/
[13] https://www.france24.com/en/live-news/20220506-at-least-75-killed-in-recent-haiti-gang-battles-un ; https://observers.france24.com/en/americas/20220607-video-shows-haitian-schoolchildren-terrorised-by-gang-warfare
[14] https://www.france24.com/en/live-news/20220506-at-least-75-killed-in-recent-haiti-gang-battles-un
[15] https://www.france24.com/en/americas/20220504-un-denounces-haitian-gang-s-recruitment-of-children
[16] https://news.un.org/en/story/2022/07/1123222
[17] https://www.univision.com/univision-news/united-states/a-convicted-drug-trafficker-rodolphe-jaar-was-charged-thursday-in-us-federal-court-for-alleged-role-in-the-assassination-of-haitis-president-jovenel-moise
[18] https://www.csmonitor.com/World/Americas/2022/0707/A-year-since-Moise-was-killed-it-s-still-fight-or-flight-in-Haiti
[19] https://www.univision.com/univision-news/united-states/a-convicted-drug-trafficker-rodolphe-jaar-was-charged-thursday-in-us-federal-court-for-alleged-role-in-the-assassination-of-haitis-president-jovenel-moise
[20] https://www.voanews.com/a/us-charges-third-suspect-in-assassination-of-haiti-s-moise/6564416.html
[21] https://www.aljazeera.com/news/2022/7/7/haiti-one-year-since-presidents-killing-where-do-things-stand
[22] https://www.haitilibre.com/en/news-36347-haiti-flash-former-colombian-soldier-mario-antonio-palacios-pleads-not-guilty-in-the-usa.html
[23] https://www.univision.com/univision-news/united-states/a-convicted-drug-trafficker-rodolphe-jaar-was-charged-thursday-in-us-federal-court-for-alleged-role-in-the-assassination-of-haitis-president-jovenel-moise
[24] https://www.voanews.com/a/moise-murder-investigation-stalls-in-haiti-but-moves-forward-in-us-/6648500.html
[25] https://www.voanews.com/a/moise-murder-investigation-stalls-in-haiti-but-moves-forward-in-us-/6648500.html
[26] https://www.aljazeera.com/news/2022/7/7/haiti-one-year-since-presidents-killing-where-do-things-stand ; https://www.nytimes.com/2021/12/12/world/americas/jovenel-moise-haiti-president-drug-traffickers.html
[27] https://www.aljazeera.com/news/2022/7/7/haiti-one-year-since-presidents-killing-where-do-things-stand ; https://www.nytimes.com/2021/12/12/world/americas/jovenel-moise-haiti-president-drug-traffickers.html
[28] https://www.aljazeera.com/news/2021/9/15/haiti-crisis-deepens-after-prime-minister-sacks-prosecutor
[29] https://www.aa.com.tr/en/americas/haiti-bids-final-farewell-to-assassinated-president-jovenel-moise/2312637
[30] https://www.aljazeera.com/news/2021/2/28/what-is-happening-in-haiti-political-crisis-persists
[31] https://www.aljazeera.com/news/2021/2/15/down-with-the-dictatorship-protests-continue-in-haiti
[32] https://www.aljazeera.com/news/2021/7/20/haiti-in-grips-of-political-crisis-swears-in-new-prime-minister
[33] https://www.aljazeera.com/news/2021/7/20/haiti-in-grips-of-political-crisis-swears-in-new-prime-minister
[34] https://www.aljazeera.com/news/2021/7/11/haitian-president-killing-fuels-escalating-fears-uncertainty
[35] https://www.aljazeera.com/news/2021/9/28/haiti-elections-postponed-indefinitely-amid-crisis
[36] https://www.aljazeera.com/news/2021/9/28/haiti-elections-postponed-indefinitely-amid-crisis
[37] https://www.aljazeera.com/news/2022/2/7/haiti-faces-more-instability-as-moise-term-officially-ends
[38] https://www.aljazeera.com/news/2022/1/21/immediate-action-needed-on-security-in-haiti-trudeau
[39] https://www.aljazeera.com/news/2022/7/7/haiti-one-year-since-presidents-killing-where-do-things-stand
[40] https://www.aljazeera.com/news/2022/7/13/thousands-trapped-as-gangs-battle-for-control-in-port-au-prince
[41] https://www.aljazeera.com/news/2022/7/7/haiti-one-year-since-presidents-killing-where-do-things-stand

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