Geopolitica

Gli USA attendono la Georgia per capire il loro futuro

4 Gennaio 2021

“Puoi sentirlo? Sta succedendo qualcosa in Georgia” non è il verso di una canzone e nemmeno l’incipit di un articolo giornalistico, si tratta invece di un tweet di Jon Ossoff.

Già, ma cosa sta succedendo in Georgia? Innanzitutto si sta votando, perché il 5 gennaio si assegneranno i due seggi che mancano al Senato Usa. A contenderseli ci sono il democratico Raphael Warnock e la repubblicana Kelly Loeffler da una parte, e appunto Jon Ossoff, dem anche lui, e l’esponente del GOP David Perdue, dall’altra. Si tratta di un voto particolarmente rilevante da cui dipende la composizione del Senato, dal momento che i democratici sono fermi a 48 seggi, contro i 50 dei repubblicani, su un totale di 100. Se questi ultimi vincessero una delle due elezioni, otterrebbero la maggioranza. Al contrario, se i democratici riuscissero a far eleggere sia Warnock che Ossoff si arriverebbe a un Senato diviso a metà, dove a fare da ago della bilancia ci sarebbe il voto della vicepresidente Usa, la democratica Kamala Harris. Dal voto in Georgia passa quindi la possibilità per i democratici di controllare non solo la Casa Bianca e la Camera dei Rappresentanti, come appurato con il voto dello scorso novembre, ma anche il Senato.

Il voto in Georgia è talmente importante che non poteva mancare il messaggio video di Barack Obama, in cui, pur parlando di un voto locale, annovera temi di interesse nazionale come il controllo della pandemia, la gestione della situazione economica, l’assistenza sanitaria o la salvaguardia del pianeta. Obama cita anche John Lewis, uno dei leader storici del movimento per i diritti civili degli afroamericani e parlamentare nella Camera dei Rappresentanti proprio per la Georgia, scomparso lo scorso luglio.

Il quarantaquattresimo presidente Usa è stato protagonista anche di altri video, sia a sostegno di Warnock che di Ossoff. Per quest’ultimo è stato coinvolto anche John Legend che canta la celebre Georgia on My Mind.

Dal voto in Georgia dipende la possibilità per la presidenza Biden di attuare con più facilità l’agenda politica, almeno in una prima parte del mandato. Dal voto in Georgia dipendono un bel po’ di indicazioni sull’imminente futuro politico negli Stati Uniti. Già, ma cosa sta accadendo in Georgia? Intanto hanno già votato molte persone. FiveThirtyEight riporta che all’ultimo lunedì del 2020 avevano già espresso la propria preferenza 2337477 elettori, il dato più alto mai registrato nei ballottaggi in quello Stato. Il famoso sito di analisi e previsioni specifica che di questi voti, il 55% sono stati espressi da bianchi non ispanici, il 32% da afroamericani non ispanici e il 13% da altri gruppi. Per avere qualche dato in più, CNN riporta che alla data di mercoledì scorso, sono stati espressi 2.570.593 voti, dei quali 1.713.950 di persona e 856.643 per posta. In un tweet di sabato scorso la vicepresidente Harris ha aggiornato il conto: i voti espressi sono già oltre tre milioni.

I candidati democratici stanno puntando soprattutto sui giovani. Come riportato da The Augusta Chronicle, il Center for Information & Research on Civic Learning and Engagement ha rilevato il ruolo chiave del voto giovanile nelle recenti elezioni. Nel 2020 ha votato una percentuale che va dal 52% al 55% di chi ha tra 18 e 29 anni, nel 2016 i numeri oscillavano tra il 42% e il 44%. In particolare, ancora secondo i dati del Circle, riportati da Business Insider, gli elettori di età compresa tra i 18 e i 29 anni hanno rappresentato più o meno il 20% del voto complessivo in Georgia. Circa il 58% dei voti dei giovani è andato a Biden, rispetto al 39% per Trump. Warnock e Ossoff stanno quindi cercando di catturare l’attenzione di questa fetta di elettorato con molti contenuti condivisi sui social network: Facebook, Twitter, Instagram ma anche Twitch, Snpachat e Tiktok. Quest’ultima, secondo un report di ottobre di Piper Sandler, richiamato ancora da Business Insider, è infatti la seconda app di social media più popolare tra gli adolescenti negli Stati Uniti, dietro Snapchat ma prima di Instagram. Un dato non trascurabile dal momento che è stato stimato che saranno 23mila i giovani che voteranno per la prima volta a queste elezioni.

Non solo giovani, però. Il Pew Research Center offre una fotografia dell’elettorato in Georgia. Nel 2019, l’elettorato afroamericano ha raggiunto quota 2,5 milioni, ovvero il 33% della popolazione votante. Gli elettori ispanici rappresentano il 5%, quelli asiatici il 3%, i bianchi sono ancora la maggioranza, il 58% ma la percentuale è in calo. Il voto di gennaio dipende da come si orienteranno questi gruppi e in quale misura. Sta succedendo qualcosa in Georgia, ha scritto Ossoff. Ma cosa? La risposta passa anche da qui.

 

 

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.