Geopolitica

Fermatelo

1 Febbraio 2021

C’è una cosa su cui mi diventa sempre più impossibile tacere. Mi sono detto in questi giorni, maddai, Massimo, tanto si sta massacrando da sé, si è comportato malissimo e ne pagherà le conseguenze perché la gente si è rotta i coglioni di un simile galletto, eccetera.

Poi, da quando quest’individuo è andato a corte dal principe ereditario saudita, ossia un monarca assoluto di un regime dove i diritti umani valgono meno di zero a meno che non siano i diritti del re, befè biscotti e minè, e ha pure detto che dall’Arabia partirà il nuovo Rinascimento, presentandosi pure come l’ex-sindaco di quella città in cui si sviluppò realmente il primo Rinascimento, quello vero, non ce la faccio più.

Nessuno mi tocchi quel Rinascimento, per favore. Ossia, sì, superiamolo perché non ci si può identificare col Rinascimento a vita e non andare oltre, cosa che è successa a Firenze che ormai ha fatto del Rinascimento fossile la sua unica cifra spendibile nel mondo. Talmente fossile che quest’individuo la spaccia come pietra di paragone per una nuova Rinascenza globale che partirebbe dall’Arabia, cioè da quella monarchia sanguinaria, tramite la sua investitura, dal suo sacerdozio al servizio del Rinascimento.

No, non posso permetterlo, da cittadino fiorentino non posso. Non posso sopportare che un individuo abbastanza mediocre come lui vada in giro a vendere l’immagine di sé stesso appoggiandola a Firenze, ossia di una città che colui ha gestito su mandato popolare, quando la gente è cascata nella trappola mediatica del rottamatore rinascimentale e gli ha creduto. Come se lui fosse migliore unicamente perché è stato sindaco di una città come Firenze, come se l’avesse costruita lui, come se il Rinascimento lo avesse inventato lui. Non posso.

Non posso tacere che il Rinascimento (per quanto il periodo coincida con lotte di potere e di stati e di stragi e di congiure e si possa identificare anche con episodi sanguinolenti), che si basa sulla riscoperta dell’Uomo e del suo corpo, del suo inserimento nella Natura, di cui si scoprono le leggi e s’inizia a sviluppare una scienza, scoprendo anche il pianeta e i suoi confini, su una nuova visione del classicismo secondo criteri storici e filologici, cercando di avvicinarsi a un passato molto remoto la cui identità era stata travisata per molti secoli, non posso tacere che un periodo che nacque come frattura tra un mondo vecchio e uno nuovo, o forse così apparve a chi lo inventò, possa essere avvicinato a una monarchia assoluta del 2021 dove le donne sono come serve senza diritti e il lavoro, il cui costo in quel paese quell’individuo invidia al principe come se fosse una cosa invidiabile, è concepito come una schiavitù di razze inferiori provenienti soprattutto dall’Asia. Non posso tacere che un individuo così sprezzante della Storia e della Cultura possa vendersi usando il nome di un fenomeno culturale italico, come se fosse solo suo, e paragonarlo a un’eventuale rinascita di un paese canaglia come l’Arabia Saudita attuale. Un paese a cui il governo suo, quando era presidente del consiglio, ha venduto armi pesanti sebbene la legge 185/90 vieti l’esportazione di armi verso un paese in guerra, poiché l’Arabia è in guerra contro lo Yemen, guerra che, come tante altre, sta causando un vero genocidio di civili inermi.

No, perché il Rinascimento non aveva questi scopi. Nessun Rinascimento moderno potrà mai provenire da quella monarchia ricchissima e violenta che in nome del suo potere distrugge colle bombe il passato di Awamiya, città del regno, solo perché sciita (peraltro da secoli) e quindi nemica della famiglia reale. Tali e quali all’Isis o ai talebani. Non si può soprassedere e lasciare che quest’individuo opportunista, perché è pagato 80.000 dollari all’anno per far parte di quella congrega, spenda il nome di Firenze, paragonandosi al principe ereditario come collega, sindaco o ex-sindaco, dicendo “I’m former mayor of Florence, the city of Renaissance”.

Non si può. Ci si aspetterebbe una bella levata di scudi anziché l’opportunismo politico, anche da parte degli stessi complici politici di Italia Viva, ma che mi pare più morta che viva, dalla Bellanova, forse, che in quanto sindacalista dovrebbe conoscere i diritti dei lavoratori e dire al capo, uè, bellino, ma che stai a di’, ma lo sai come li trattano i lavoratori in Arabia e nei contorni? E invece no, tutti tacciono. Nessuno che si smarchi da simili e osceni individui.

Rinascimento? Forse, se Rinascimento significasse la distruzione di città storiche come La Mecca, dove ormai tutto è Disneyland con un tocco di Las Vegas, come nota lo studioso di Islam Ziauddin Sardar, allora il Pinocchio di Rignano avrebbe ragione. Si potrebbe in nome di un nuovo Rinascimento, distruggere tutto ciò che sta intorno a piazza della Signoria e renderlo ancora più Disneyland di quanto non sia stato già reso.

La cosa ancora più disperante è che un politicoide di questa risma tenga in mano, colle sue percentuali ridicole, il governo di un paese e lo ricatti colle sue ipocrisie, specialmente in un momento difficile come questo, dove una pandemia sta divorando uomini e cose, e che nessuno dei suoi lo scarichi indignato. Se non altro per la vergogna di questa conferenza araba, se gli altri politicoidi di Italia Viva avessero una dignità e conoscessero il Rinascimento dovrebbero lasciare colui solo ed espellerlo senza alcuna remora, chiedere scusa al governo e agli italiani e rimettersi a lavorare o lasciare il posto a chi volesse farlo. Questo sarebbe un segnale di rinascimento, l’unico possibile al momento per coloro.

E quelli che spendono quotidianamente il nome di Firenze come simbolo di bellezza e di armonia, i direttori dei musei, dei giornali, delle istituzioni, e anche i semplici fiorentini dovrebbero scrivere qualcosa sul politicoide e dirgli di smetterla, ora e sempre.

 

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